giovedì 18 aprile 2019

pc 18 aprile - A proposito elezioni RSU Arcelor/Mittal Taranto - dal blog tarantocontro

Le elezioni RSU all’ArcelorMittal Taranto hanno ratificato una situazione di fatto che l’accordo del 6 settembre ha realizzato.
Sono avanzati i sindacati collaborazionisti, tra gli impiegati principalmente la Fim che aveva provocato, su ispirazione dei quadri e degli impiegati innanzitutto, le elezioni Rsu, che sicuramente la Uilm non voleva – e lo ha detto chiaramente, mentre ambigua era la posizione di Fiom e Usb, dove la Fiom era obiettivamente favorevole perché a livello nazionale tramite Genova il rapporto Fiom/ArcelorMittal è molto stretto, e a Taranto la Fiom era diventato nelle precedenti elezioni il 4° sindacato e in qualche misura aveva necessità di ca,biare questa situazione.
L’Usb risentiva del fatto che in cassintegrazione sono finiti una buona parte dei suoi e, quindi, evidentemente, le elezioni Rsu non l’avrebbero premiata.
Alla fine il risultato effettivo ha in una qualche misura premiato tutti. Di qui le scene di entusiasmo dopo il voto postate su facebook, come pure i comunicati tronfi e arroganti.
La Fim grida vittoria, ma i suoi voti vengono soprattutto dai quadri e dagli impiegati; questo predispone sempre di più questo sindacato ad essere parte dell’apparato aziendale, e a Taranto, dove
il menagment viene da fuori, questo è un vantaggio, perché di fatto comporta una delega molto estesa della Direzione verso quadri e impiegati, e chi è forte tra quadri e impiegati ha potere in azienda, e la linea e il look della Fim è adatto a svolgere questa funzione
La Uilm che non gradiva le elezioni subito, non ha gradito il leggero calo avuto rispetto alla Fim, ma si è confermata saldamente come sindacato più forte tra gli operai. Questo assicura la linea della tutela minima della massa che l’ha votata, così come il controllo sulla lotta effettiva, che senza incidere nelle massa della base operaia Uilm è difficile realizzare scioperi o proteste di vario genere.
La Fiom a Taranto ha goduto della rendita di posizione rispetto all’Usb di avere avuto un minor numero di iscritti, e soprattutto attivisti, messi fuori dalla fabbrica. Ma la linea e i delegati eletti non rappresentano certo l’avanguardia combattiva, per di più una fabbrica come ArcelorMittal la Fiom si ritaglia una posizione vicina alla Lega ambiente che non prevede, quindi, come centrale il conflitto in fabbrica.
L’Usb ha tenuto anche se più tra gli impiegati che tra gli operai in termini di percentuale (18,41% tra gli impiegati – 13,72% tra gli operai). Ma, se vogliamo guardare alle persone, gli impiegati sono la metà dei votanti degli operai. Quindi, dobbiamo intendere un sindacato obiettivamente meno di lotta, più attento alla gestione e relazione con l’azienda e con le Istituzioni.

Il 9% degli operai non ha partecipato al voto. E’ un’ala divisa a metà. Una metà si tratta di lavoratori ancora più sudditi che non si vogliono esporre sindacalmente, un’altra metà si tratta invece di coloro – intorno a 200 lavoratori - che sono contro la linea dei sindacati interni. E’ in quest’area che vi sono i possibili interlocutori dell’opposizione operaia e del sindacalismo di classe.
Lo Slai cobas sc che ha dato questa indicazione lavora appunto all’organizzazione del nucleo del sindacalismo di classe, che potrà contare su alcuni operai candidati che erano nelle liste come specchietto per le allodole, messi per intercettare il voto ma che anche chi li ha candidati non voleva che fossero eletti.

Infine, chiaramente, tutti hanno vissuto queste elezioni come dimezzate, come volte a sancire la cacciata dalla fabbrica degli operai cassintegrati. Tra i cassintegrati Ilva AS è in atto un processo di organizzazione, confuso e timido. Il ricorso vinto dall’Usb, pur non avendo alcun effetto pratico sul rientro in fabbrica degli operai, mostra che la partita non è chiusa, che l’opposizione e la lotta è ancora possibile. E su questo l’azione dello Slai cobas sc, tenace e determinata, contribuisce a dare gambe, linea e organizzazione.
Maggio/giugno e l’autunno sono il tempo reale per riportare la lotta dei cassintegrati dentro la fabbrica e per costruire l’avamposto del sindacalismo di classe dentro la fabbrica.

Nessun commento:

Posta un commento