lo scorso weekend in 32 (curdi e italiani) ci siamo recati con un pullman a Strasburgo.
Lì
abbiamo visitato i compagni in sciopero della fame ed abbiamo
partecipato a due riunioni: per primo abbiamo incontrato il medico che
si sta occupando dei compagni, il quale ci ha subito avvisato sulla
criticità della situazione, dicendoci che si è arrivati ad una fase
molto critica, sia per quanto concerne la stabilità psicologica, che
quella fisica. Successivamente ci siamo incontrati con il gruppo
diplomatico europeo. Ci hanno aggiornati sui vari meeting che si sono
tenuti nelle ultime settimane, sia con i deputati del Consiglio Europeo
che con i gruppi parlamentari. Purtroppo però non c'è stata una risposta
adeguata alle richieste fatte dagli scioperanti.
Per questo lo sciopero continua.
Oggi (8 aprile) Leyla Guven è arrivata al 153° giorno di sciopero della fame, i
compagni di Strasburgo sono al 113° giorno, in 7.000 continuano a
scioperare dalle prigioni turche ed 8 di loro sono caduti. Ora, abbiamo paura che questa cifra possa aumentare.
Nonostante
la situazione critica, siamo riusciti ad incontrare il rappresentante
degli scioperanti il quale ci ha ringraziato del lavoro fatto fino ad
ora. Allo stesso tempo ci ha chiesto un aiuto ulteriore: "Solo con il
vostro aiuto, saremo in grado di rompere il silenzio e di far valere le
nostre ragioni".
Per
questo motivo, un compagno curdo-italiano, Erol Aydemir, ha iniziato il
21 marzo uno sciopero della fame qui a Roma, al centro Socio-Culturale Curdo Ararat.
A lui si sono uniti altri compagni, curdi e di rete Kurdistan, i quali
stanno promuovendo una staffetta di sciopero della fame in solidarietà
al popolo curdo.
Per
queste ragioni, vista la gravità della situazione, invitiamo tutti voi a
dare massima divulgazione a queste iniziative e ad intraprendere
qualunque azione in solidarietà con gli scioperanti.
Un saluto a tutti
Yilmaz Orkan
Nessun commento:
Posta un commento