Il
17 aprile di 44 anni fa Tonino Miccichè, operaio Fiat, militante di
Lotta Continua e fra gli animatori delle occupazioni delle case
popolari nel quartiere della Falchera a Torino, veniva ucciso da una
guardia giurata iscritta al sindacato fascista CISNAL (oggi UGL).
Lo
stesso giorno veniva ucciso a Milano Giannino Zibecchi, insegnante e
membro del Comitato Antifascista, schiacciato da una camionetta della
polizia durante gli scontri seguiti alla manifestazione indetta per
protestare contro l'uccisione, il 16 aprile, di Claudio Varalli da
parte di un membro del gruppo neofascista Avanguardia Nazionale.
17
aprile 1975. Per non dimenticare Tonino Miccichè.
Il
17 aprile [1975] sera la guardia giurata Paolo Fiocco, assegnatario
alla Falchera (Torino), ha freddato con un colpo di pistola Tonino
Miccichè, esponente del Comitato casa di Lotta Continua, mentre con
alcune decine di occupanti del quartiere cercava di far sgombrare un
box che il Fiocco voleva tenere in più per se stesso. Il Fiocco
aveva da tempo sotto mira Miccichè e non aspettava che il momento
giusto per liquidarlo. L’assassinio di Miccichè è la liquidazione
di un elemento proletario combattivo e conseguente che dava fastidio
alla parassitaria proprietà edilizia (palazzinari) e al corpo dei
“cittadini dell’ordine” di cui l’assassino era guardia
giurata. L’uccisione non può essere considerata il frutto di un
banale ma tragico litigio personale; è invece il risultato di una
premeditazione politica della quale l’infame Fiocco è stato
solamente la mano.
Non
deve sfuggire la gravità dell’assassinio; essa testimonia che i
nemici della classe operaia e del proletariato sono pronti a
qualunque misfatto. Ed è stupido e inconseguente dire che è
solamente un “assassinio fascista” come se i cosiddetti
democratici putrefatti non fossero capaci di fare di peggio (vedi la
Repubblica autoritaria attuale del manganello).
Tonino
Miccichè aveva 23 anni, era stato operaio alla FIAT da cui era stato
licenziato per rappresaglia dopo essere stato arrestato alcuni anni
fa per aver partecipato a una manifestazione/dimostrazione contro la
sede del MSI torinese. Tributiamo sentitamente l’onore comunista
che si merita, a questo coraggioso combattente stroncato da una vile
mano assassina e e ricordiamo a tutto il proletariato e alle sue
avanguardie che i propri morti si vendicano! E se non è oggi sarà
domani!
Un
estremo saluto a pugno chiuso a Tonino; nulla deve rimanere impunito!
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