L’edizione del Fatto quotidiano
di martedì nove aprile riporta un articolo, a firma Fabio Capasso, dal
titolo: «Con Ferrari sul posto per disabili, l’imprenditore: “Tutti
contro di me perché ho auto di lusso. Infrazioni? Le faccio sempre”».
La
storia è quella dell’assai poco “signor” Pino Bozza, padrone della
catena di ristoranti dedicata, nel nome, ad uno dei politici più famosi
della storia del novecento: quell’Antonio La Trippa impersonato dal
grandissimo Totò.
Beccato ad aver
parcheggiato la sua Ferrari su uno stallo per disabili, questo
gentiluomo ha anche
il coraggio di protestare per aver ricevuto alcuni simpatici apprezzamenti da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi.
il coraggio di protestare per aver ricevuto alcuni simpatici apprezzamenti da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi.
Alle giuste
critiche del politicante, il padrone – che in sovrappiù aveva anche
guidato senza allacciare le cinture di sicurezza – risponde con
un’arroganza tipica di chi pensa di essere al di sopra della legge: «In
questo mondo di guardoni, il successo non ti è perdonato. Su di me c’è
stato accanimento solo perché ho una Ferrari».
A
parte il fatto che possedere un’automobile di Maranello non significa
automaticamente essere un uomo di successo, è la seconda parte dello
sragionamento a risultare particolarmente irritante; costui sostiene:
«La verità è che con la macchina non ho sostato, sono rimasto lì 30
secondi. Le infrazioni? Le faccio sempre».
Colpisce
il fatto che questo assai poco “signore” non conosca il Codice della
strada: secondo quanto specificato dagli articoli, 7, 157, 158, e 159 –
quelli che disciplinano fermata, sosta, e parcheggio – si tratta di cose
ben diverse.
«La fermata
del veicolo è la temporanea sospensione della marcia anche se in area
ove non sia ammessa la sosta, per consentire la salita o la discesa
delle persone, ovvero per altre esigenze di brevissima durata. La
fermata prevede la prontezza del conducente a riprendere la marcia e a
non intralciare la circolazione.
La sosta
del veicolo è quando si sospende la marcia dello stesso ma per un tempo
prolungato durante il quale il conducente può allontanarsi dal veicolo
avendo cura, qualora non esista un marciapiede rialzato, di lasciare uno
spazio sufficiente per il transito dei pedoni, che non deve essere
inferiore ad un metro.
La sosta di emergenza è quando si interrompe la marcia nel caso in cui il veicolo si guasti o il conducente (o passeggero) abbia un malessere.
Qualora non sia presente diversa segnalazione, in caso di sosta o di fermata il veicolo deve essere posto il più possibile al margine destro della strada.
Si può dunque sospendere la marcia dei veicoli purchè questo non costituista intralcio o di pericolo per la circolazione. Altrimenti, ossia qualora costituisca intralcio o pericolo, il veicolo può essere rimosso (se è previsto dalla segnaletica verticale).
Qualora non sia presente diversa segnalazione, in caso di sosta o di fermata il veicolo deve essere posto il più possibile al margine destro della strada.
Si può dunque sospendere la marcia dei veicoli purchè questo non costituista intralcio o di pericolo per la circolazione. Altrimenti, ossia qualora costituisca intralcio o pericolo, il veicolo può essere rimosso (se è previsto dalla segnaletica verticale).
Per quanto riguarda il parcheggio, si può parcheggiare solo in un’apposita area fuori dalla carreggiata e sempre in modo da non ostacolare il traffico».
Da
quanto appena scritto si evince che il soggetto in questione abbia
effettuato una sosta e non una fermata: a niente rileva il fatto di
essere rimasto lì soltanto trenta secondi: egli ha compiuto un sopruso, e
qualcuno glielo ha fatto notare.
Ora,
vista anche la sua spontanea confessione di aver commesso frequenti infrazioni, dovrebbe essergli tolta definitivamente la patente, oltre a provvedere alla confisca del veicolo con il quale ha commesso le trasgressioni in questione.
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
Bosio (Al), 14 aprile 2019
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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