lunedì 15 aprile 2019

pc 15 aprile - Sul meeting a Salonicco Grecia contro la Nato - un primo resoconto di 'proletari comunisti'

Circa 150 persone, per circa un terzo giovani, hanno partecipato all’iniziativa internazionale organizzata a Salonicco dal KKE-ml per il 20° anniversario dei bombardamenti Nato sull’allora Federazione Jugoslava.
La manifestazione si è svolta nell’auditorium della Camera del Lavoro, nel centro della città.
Nell’androne all’entrata era disposta una mostra fotografica con vivide immagini dei bombardamenti e delle manifestazioni di protesta che allora si in tutto il mondo.
Le relazioni sono state precedute dalla proiezione di un breve video che ha ricostruito le circostanze dei bombardamento e riproposto le immagini dei devastanti effetti sulla popolazione delle città colpite, e anche qualcuna dell’orgogliosa mobilitazione dei movimenti di opposizione alla guerra in diversi paesi.
Dopo l’introduzione è curata da un compagno docente di storia, sono poi intervenute le delegazioni internazionali di proletari comunisti/PCm-Italia e del TKP/ML, la relazione ufficiale del   KKE-ml, organizzatore dell’evento e infine domande e dibattito.
Non essendo disponibile la traduzione simultanea, il resoconto degli interventi è necessariamente parziale e sommaria.

L’introduzione ha ricostruito il contesto e i fatti che produssero l’esplosione della Jugoslavia, il ruolo delle potenze imperialiste e gli sviluppi che portarono, per la prima volta nella storia, a un intervento diretto della Nato senza la copertura di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e contro un paese che costituiva alcuna minaccia per nessuno degli Stati membri dell’alleanza, in nome della “guerra umanitaria”.
I successivi contributi delle delegazioni interazionali hanno riportato il punto di vista dei rispettivi partiti e soprattutto brevi analisi e proposte attuali.
La più ampia relazione del KKE-ml ha esposto abbastanza in dettaglio l’analisi della situazione dei Balcani allora e ora, il ruolo delle diverse potenze coinvolte, le prospettive per la ripresa di un movimento antimperialista nella regione. Vi è stato poi il dibattito.
Lo ha aperto da un compagno greco che, avendo studiato in Italia negli anni in cui nasceva il movimento marxista-leninista, ha voluto dare il suo contributo testimoniando il processo di tradimento revisionista del PCI, il suo ruolo negativo verso lo sviluppo delle lotte e movimenti sociali nei luoghi in cui esercitava il potere amministrativo, ben prima dell’ultimo approdo guerrafondaio dell’epigono D’Alema, primo ministro all’epoca dei bombardamenti.
Poi un compagno del KOE (altra organizzazione rivoluzionaria greca) ha lamentato la mancanza di un’unità tre le forze di sinistra in Grecia: se ne contano una decina, ma non riescono ad unirsi neppure in una occasione come questa.
Ha replicato l’ex-segretario del KKE, che ha posto il problema nei termini: c’è unità e unità, quale unità vogliamo? Abbiamo proposto di organizzare insieme questa iniziativa e anche una manifestazione di massa a tutti i partiti e forze che si definiscono antimperialisti. Sulla manifestazione ci hanno risposto che erano oberati di lavoro per la preparazione delle campagne elettorali per le elezioni Europee e/o locali e alla fine quasi nessuno di loro è neppure qui stasera. Quale unità allora: antimperialista o sulle elezioni?
Una compagna insegnante è intervenuta per ricordare quanto vasto, multiforme e ricco sia stato il movimento contro la guerra allora. Un esempio per tutti le efficaci azioni di blocco del porto di Salonicco, da dove partivano i mezzi per l’intervento di terra. Una memoria da riprendere, altrimenti i ragazzi di oggi, che ovviamente all’epoca neanche nati o erano troppo giovani, non possono saperne nulla.
Un altro compagno ritornato sulla questione del rapporto tra l’iniziativa e le elezioni imminenti. Nelle brevi conclusioni, si è auspicato che dalla discussione sull’analisi della situazione di allora e di oggi dell’imperialismo, delle sue istituzioni e linee di azione, nascano forme di iniziative comuni e coordinamento a livello internazionale.
Un auspicio che per proletari comunisti PCm-Italia è gia un impegno di lavoro, a partire dalle proposte su opposizione alla guerra in Libia, solidarietà e sviluppo delle lotte dei migranti, solidarietà internazionalista con le lotte antimperialiste e guerre popolari - in primis la più larga e importante di esse, quella in India -  campagne e iniziative a difesa dei prigionieri politici nei nostri paesi e nel mondo.

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