venerdì 30 marzo 2018

pc 30 marzo - Pasqua di sangue sui posti di lavoro, Carmine, ucciso a 56 anni dalla privatizzazione selvaggia di RFI


Piangiamo un altro morto di lavoro, Carmine Cerullo, operaio di 56 anni di Napoli residente a Torino, folgorato ieri notte nel nodo ferroviario di Bologna durante un intervento appaltato da RFI alla Sifel di Spigno Monferrato, azienda del gruppo CLF spa di Bologna, che a sua volta fa capo alla multinazionale olandese Strukton Rail AB. Questo tourbillon aziendal-geografico racchiude tutta la sanguinaria indifferenza della finanza senza
frontiere nei confronti della classe operaia, carne da macello da sacrificare sugli altari del capitale.
Bisogna generare profitti e crescita e se qualcuno ci rimette le penne, pazienza.

RFI, Rete Ferroviaria Italiana, ha assolto il compitino quotidiano: cordoglio e vicinanza alla famiglia, inchiesta interna. La prossima puntata parlerà invariabilmente di fatalità.

Non ci racconteranno che Carmine è morto questa notte all’1,40 al bivio Navile mentre operava sulla linea aerea, proprio quando la “scorta” del personale RFI addetta alla disalimentazione degli impianti era stata dirottata da un capostazione (DCO, dirigente centrale operativo) per verificare la presenza di estranei sui binari in un altro punto della linea, operazione tassativamente vietata alle “scorte”.

Oggi, che piangiamo l’ennesimo omicidio sul lavoro, dopo le due vittime di ieri nel porto di Livorno, come USB ribadiamo le nostre richieste:
stop alla privatizzazione selvaggia del settore manutenzione di RFI
assunzione immediata di almeno 5000 operatori della manutenzione infrastrutture (di cui la meta’ con requisiti di esperienza nel settore)
generale incremento dei livelli professionali e salariali
ritorno alle 36 ore settimanali

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