In Medio Oriente sappiamo esserci da
tempo un’aggressione imperialista nei confronti della Siria,
guidata dagli Usa e che vede i suoi alleati protagonisti - questo lo
abbiamo sempre denunciato; altra cosa è dipingere il regime
reazionario, dittatoriale di Assad come un regime progressista e che
lotta contro l’imperialismo.
Assad da sempre è espressione della
borghesia compradora siriana divenuta pedina dell’imperialismo
russo e parte dello schieramento che si disputa tutta l’area per
conto dell’imperialismo e con un ruolo
di oppressore dei popoli.
di oppressore dei popoli.
L’Italia è parte di questo “gioco”
e cura dentro l’allineamento all’imperialismo Usa i suoi
interessi particolari soprattutto economici che hanno nell’area e
che sono in parte legati ai rapporti economici realizzati in questi
anni con l’imperialismo russo di Putin.
Ma questo incontro mette anche in luce
come in Europa ogni imperialismo si muove per conto suo e, pur
essendoci evidentemente interessi comuni tra i governo imperialisti
europei, sono interessi comuni in cui ognuno fa i propri e sono
disciplinati secondo la logica dei rapporti di forza, che è
tutt’altra cosa di quello che vanno sostenendo Eurostop e soci, che
dipingono di rosa e subordinati gli interessi imperialisti italiani,
di fronte ai cattivi di turno, l’imperialismo tedesco e le
istituzioni che come è logico sono influenzati dagli interessi
dell’imperialismo maggiore.
Questo viene particolarmente in luce
anche attraverso questo incontro. Chi ha reso pubblico e per così
dire “sputtanato” l’incontro sono stati i francesi che
utilizzando le fonti a loro asservite in Libano e il compiacente
articolo su Le Monde ha reso pubblico quello che doveva restare
segreto.
Ma è interessante anche, una volta
colti con le mani nel sacco, la giustificazione data dal governo
italiano, per bocca delle cosiddette “fonti vicine ai servizi di
sicurezza e al Ministro degli Interni, Minniti.
Che dicono: dov’è lo scandalo di
questo incontro? “Mamlouk ha incontrato più volte i dirigenti
della Cia per coordinare insieme la lotta all’Isis, dentro la cui
coalizione gli Usa non esitano ad agire con i cosiddetti “nemici”
Siria e Iran.
Quello che avviene nel ginepraio del
Medio Oriente è ben luce dall’essere riassunto sotto il titolo
“aggressione imperialista alla Siria”, come peraltro fanno anche
gruppi e organizzazioni maoiste a noi vicine. In quell’area si
combatte una guerra tra bande e proletari, popoli non possono avere
nessun amico, né nell’imperialismo, Usa, Russia, Europa, né nei
regimi reazionari, Turchia, Arabia Saudita, Siria, Iran.
I proletari e le masse popolari
oppresse possono e devono costruire la loro unità solo contro tutti
questi nemici, in questo senso le scelte fatte dal movimento di
liberazione curdo, sotto la attuale direzione maggioritaria del Pkk,
non sono giuste e i conti purtroppo vengono al pettine.
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