L’opera viene completata dalla connivenza
o dalle iniziative di facciata, spesso obbligate dalla stessa gravità dei fatti,
delle organizzazioni sindacali confederali.
Quindici decessi. Il gup Vincenti
deve pronunciarsi dopo la nuova istanza della procura sugli ex dirigenti
Lemetti, Cipponeri e Cortesi, più volte processati e condannati
Morti d’amianto ai cantieri
navali. Altre 3 richieste di rinvio a giudizio
I conti non tornano, perché i
processi sono “solo” otto, secondo la Procura, undici secondo altri calcoli:
ciò che è certo è l’ennesimo troncone dell’interminabile inchiesta sulle morti
bianche da amianto alla Fincantieri. Gli imputati sono ancora i tre più volte
processati e condannati, gli ex dirigenti Luciano Lemetti, classe 1927, Antonino
Cipponeri, quest’anno 79enne e Giuseppe Cortesi, nato nel 1948: quindici i casi
di ex operai deceduti per malattie che sarebbero state contratte sul lavoro, di
cui si occuperà il Gup Cesare Vincenti.
La richiesta di rinvio a giudizio
è del pm Claudia Ferrari e Claudia Bevilacqua, titolari pure di altri
tronconi già chiusi o ancora in corso. Un paio le sentenze già definitive.
tronconi già chiusi o ancora in corso. Un paio le sentenze già definitive.
La pericolosità dell’amianto,
secondo le sentenze già definitive, era ampiamente nota già negli anni ’80. In
un processo, un operaio dei Cantieri raccontò che intorno al 1981-’82, con
altri colleghi andò in trasferta a Monfalcone, dove c’è la sede principale
della Fincantieri. “Gli operai del luogo -disse il testimone – ci presero in
giro, dandoci dei terroni e degli incompetenti, perché usavamo ancora parti e
componenti in amianto. Ci dissero che era pericoloso e che loro da tempo non lo
trattavano più”.
Giornale di Sicilia
27 marzo ’18
***
Termini Imerese
Operai morti per amianto, il
processo
È iniziata la fase dell’udienza
preliminare che vede imputati Gaetano Speziale e Giuseppe Accurso, ex dirigenti
dell’Enel, vice direttori del compartimento Enel di Palermo, per la morte di un
operaio specializzato di squadra, presso la centrale Termoelettrica Enel di
Termini Imerese dall’1 ottobre 1970 al 19 dicembre 1983, deceduto il 16 gennaio
2010 perché durante il periodo lavorativo sarebbe stato esposto ad amianto, il
gup Michele Guarnotta ha accolto la richiesta di parte civile dei familiari ed
ha ammesso la citazione come responsabile civile di Enel Spa perché risponda in
solido con gli imputati, richiesta dagli avvocati Ezio Bonanni e Pietro
Gambino. “La vedova e gli orfani della vittima di amianto, costituti parte
civile, agiscono per ottenere il risarcimento dei danni. E comunque agiremo
anche in sede civile: non lasceremo nulla di intentato”, dichiara l’avvocato
Bonanni, legale della famiglia della vittima presidente dell’osservatorio
nazionale amianto”
Giornale di Sicilia
24 marzo ’18
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