mercoledì 28 marzo 2018

pc 28 marzo - USA - 20 proiettili non sono un "errore di valutazione", ma il razzismo/omicida degli sbirri americani. Che il fascio/razzismo di Trump alimenta


USA scambiano iPhone per una pistola: poliziotti uccidono 22enne afroamericano. Proteste in tutta la città

SACRAMENTO, CA – Vedono il ragazzo estrarre qualcosa dalla tasca, pensano subito sia una pistola, poi il fuoco. Esplodono 20 colpi che non lasciano scampo a Stephon Clark, 22enne afroamericano, padre di due figli di 1 e 3 anni. Siamo a Sacramento, capitale della California, Stati Uniti. I colpi arrivano dalle pistole di due poliziotti presenti sul posto, dopo aver inseguito Clark fino al giardino sul retro della propria casa.

La ricostruzione dei fatti
La sera del 21 marzo scorso, alla caserma della polizia di Sacramento giunse una chiamata che segnalava un uomo che si aggirava per il quartiere rompendo i finestrini delle macchine. Giunti sul posto, i due poliziotti intercettano Stephon Clark, e lo ritengono la persona segnalata nella chiamata. Qui parte l’inseguimento, a piedi, con il 22enne che scappa nel giardino della propria abitazione. Il Washington Post ha diffuso alcuni video riguardanti l’accaduto. In particolare da due si capisce la dinamica: il primo è la ripresa da un elicottero con telecamera a infrarossi, mentre il secondo è il video direttamente dalla body camera di uno dei due agenti.
I poliziotti lo inseguono, urlano “Fammi vedere le tua mani!“. Clark si infila sotto il patio nel giardino, e inizia a infilare la mano in tasca. “Mostrami le tue mani! Pistola!” urla uno dei due
poliziotti vedendo la mano nella tasca dei pantaloni. Clark cerca di avvicinarsi ai due poliziotti, e da dietro il muro arriva ancora una volta il comando “Mostrami le tue mani!“, e poi “ Pistola, pistola, pistola!“. Entrambi gli ufficiali aprono il fuoco ed esplodono circa 20 colpi verso il ragazzo. Successivamente, i due agenti si sono resi conto che Stephon Clark non aveva una pistola, ma bensì aveva preso dalla tasca il suo iPhone.
(Credit video: Time)


Il dipartimento della polizia di Sacramento, attraverso una nota, ha riferito che l’uomo colpito dai poliziotti era quello descritto nella chiamata d’emergenza, in quanto rispondeva alle caratteristiche descritte.
Della stessa opinione non è Sequita Thompson, nonna di Stephon Clark, che ha affermato che suo nipote non rispecchiava l’altezza descritta dalla polizia, aggiungendo poi che “Era nel posto sbagliato nel momento sbagliato, nel suo stesso cortile“, ai microfoni del Sacramento Bee. Dura la reazione della comunità di Sacramento, che oggi ha manifestato in segno di protesta. I manifestanti si sono radunati sotto il municipio cittadino con numerosi cartelli contro la polizia di Sacramento. Successivamente, hanno marciato verso la vicina autostrada proprio all’ora di punta, bloccando il traffico, e dopo anche l’ingresso ai tifosi al Golden 1 Center, dove i Sacramento Kings, squadra locale di basket, avrebbe disputato una partita.

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