Milano infermieri
aggrediti nei pronto soccorso: allarme del sindacato
L'ultimo
episodio al San Paolo
di FABIO
FLORINDI
Pubblicato
il 20 gennaio 2018
Milano 20
gennaio 2018 - Allarme sicurezza nei pronto soccorso di
Milano. A lanciarlo è il sindacato delle professioni infermieristiche
(NurSind), che denuncia diverse aggressioni al personale sanitario. Se le
ragioni sono sempre le stesse (esasperazione per tempi di attesa infiniti,
presenza in sala di aspetto di persone con disturbi psichici, affollamento
notturno da parte di homeless), il sindacato lamenta però che i danni sono
sempre più «ingenti» perché «i turni di polizia e le guardie giurate sono stati
ridotti all’osso», A causa del sovraffollamento e dell’assenza di un posto di
polizia attivo 24 ore su 24, denuncia il Nursind, il pronto soccorso
dell’Ospedale San Paolo è stato nuovamente
teatro di aggressioni e devastazioni.
teatro di aggressioni e devastazioni.
«L’ultimo
episodio, nella notte fra martedì 16 e mercoledì 17 gennaio: una donna di circa
60 anni, probabilmente esasperata dai lunghissimi tempi di attesa, ha aggredito
due operatori sanitari a calci e a pugni«. Anche la vigilia di Natale, sempre
al San Paolo, un uomo ha assalito tre operatori sanitari e devastato la sala
visite. Il bilancio fu di 3 operatori refertati, 2 dei quali infermieri,
che hanno dovuto abbandonare il servizio, una sala visita inutilizzabile per
diverse ore. Ed è di questi giorni un caso simile al pronto soccorso del
Niguarda: «Una paziente, accompagnata dal 118, in preda a una crisi ha
divelto la sala visite, creando il panico tra i pazienti e i parenti in
attesa«, raccontano Giovanni Aspromonte e Paola Pias, delegati NurSind.
Eppure, lamenta il sindacato, «solo lo scorso agosto l’assessore regionale al
Welfare, Giulio Gallera, aveva annunciato interventi in merito». Tuttavia, ad
oggi «i turni del presidio di polizia non riescono ad essere assicurati
dalla Questura, mentre le guardie giurate non possono garantire la loro
presenza».
E il 112
riesce ad intervenire solo «quando ormai il danno è fatto». Insomma c’è un
rischio «altissimo sia per i lavoratori, sia per i cittadini». L’assessore
Gallera ha sottolineato che «il tema andrà affrontato con risolutezza. È un
problema complesso su cui siamo in sofferenza, nonostante le azioni che
mettiamo in campo». Nelle aziende sanitarie «stiamo andando a mettere sistemi
di videosorveglianza e vigilanza privata, ma evidentemente non basta. Ho sollecitato
le forze dell’ordine a mettere dei presidi fissi, ma ci si imbatte nella
scarsità di personale. La situazione è complicata, ma noi non demordiamo e
vogliamo a trovare una soluzione con le forze dell’ordine».
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