LA SPEZIA: IL SINDACO PERACCHINI E' VITTIMA DI AMNESIE?
Il primo cittadino della Spezia, tale Pierluigi Peracchini, è il
primo sindaco della destra radicale del capoluogo del levante ligure da tempo
immemore; recentemente, costui e la sua Giunta sono finiti nell’occhio del
ciclone per essersi rifiutati di fare come il relativamente vicino Comune di
Sestri Levante: vietare, tramite una apposita delibera, qualunque spazio a
gruppi dell’estrema destra.
Si sta avvicinando la Giornata della memoria – che viene
festeggiata il ventisette gennaio, giorno in cui l’Armata Rossa agli ordini del
compagno Stalin entrò nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz,
oggi identificabile con la città polacca di Oświęcim –
ed anche qui si stanno organizzando le cerimonie ufficiali per ricordare alcune
delle pagine più buie della storia contemporanea.
A scanso di equivoci il “signor” Peracchini chiarisce – Il Secolo XIX, edizione
digitale della Spezia, lo pubblica sabato venti gennaio – di essere «contro
nazismi e fascisti»; noi vorremmo credere nella sua buona fede, ma non può
essere che egli non sappia che una delle compagini che lo sostiene, Fratelli
d’Italia, sia orgogliosamente erede del Movimento Sociale Italiano-Destra
Nazionale.
E, se ciò non bastasse, va ricordato che il capogruppo di un’altro
raggruppamento che lo sostiene – tale Fabio Cenerini, di Toti-Forza Italia – è
stato protagonista di una polemica da questi innescata per il fatto di essere
stato servito, al ristorante El Brite de Larieto di Cortina d’Ampezzo, da una
cameriera di colore in costume tipico locale.
Si tratta di un episodio che è una evidente manifestazione di
razzismo tipica dei fascismi; se il sindaco, come appare, è vittima di amnesie,
va dichiarato decaduto: in questo modo si potrà salvare il capoluogo del
levante ligure da una fine che sicuramente non merita.
Genova, 24 gennaio 2018
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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