L'appello
dell'arcivescovo a non disertare le urne, a informarsi, discutere e
confrontatsi per "essere la forza del cambiamento della politica"
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21 gennaio
2018
L'arcivescovo
di Milano monsignor Mario Delpini ha scritto una lettera ai ragazzi che stanno
compiendo o che da poco hanno compiuto 18 anni e che per la prima volta saranno
chiamati - tra poche settimane - alle urne. Un appello importante perché
i ragazzi non scelgano l'astensionismo, ma al contrario credano e si impegnino
perché la loro scelta sia un segnale forte di cambiamento per la
poltica e per il Paese. "Mi immagino - scrive Delpini - che molti ragazzi e ragazze nate nel 2000 si preparino alla festa del loro diciottesimo compleanno durante questo 2018. I nati del 1999 hanno appena finito i loro festeggiamenti. Auguro che per tutti sia una festa: la festa di essere vivi, la festa di essere giovani, la festa della responsabilità".
poltica e per il Paese. "Mi immagino - scrive Delpini - che molti ragazzi e ragazze nate nel 2000 si preparino alla festa del loro diciottesimo compleanno durante questo 2018. I nati del 1999 hanno appena finito i loro festeggiamenti. Auguro che per tutti sia una festa: la festa di essere vivi, la festa di essere giovani, la festa della responsabilità".
L'arcivescovo
di Milano ha mette l'accento su tre aspetti della "maggiore età": la
partecipazione, la chiamata al voto e il futuro personale. Anzitutto la partecipazione:
"A 18 anni si sperimenta una specie di contraddizione tra il fatto di
'avere tutti i diritti e doveri' di un adulto e l'impressione di 'non poter
fare niente'. Un diciottenne nel nostro Paese è considerato 'troppo
giovane' e le possibilità effettive di avere un vita propria, una
autonomia reale sono molto ridotte: per lo più dipende in tutto dalla sua
famiglia. Per esprimere questa partecipazione attiva e costruttiva mi permetto
di ribadire un criterio spirituale. Si tratta della legge delle 'decime'. La
legge delle decime consiglia di considerare quello di cui realmente ciascuno
dispone come di 'destinazione comune': cioè il tempo che ho non è solo
per me, ma per la condivisione, perciò, tanto per fare un esempio: ogni
dieci ore dedicate allo studio, un'ora potrebbe essere dedicata a chi fa fatica
a studiare, ogni dieci ore dedicate allo sport, un'ora potrebbe essere dedicata
a chi non può fare sport".
Poi la
lettera tocca il tema della chiamata al voto: "A 18 anni incomincia
il diritto-dovere di votare. Scegliere le persone e le forze politiche che
devono governare la nazione e esercitare responsabilità amministrative in
Regione o in città è una espressione di quella responsabilità per il bene
comune che rende cittadini a pieno titolo. Nel nostro tempo 'la politica' è
spesso circondata da una valutazione così negativa e da pregiudizi così
radicati che possono scoraggiare da ogni impegno e iniziativa. Ma ora è
necessario che le cose cambino, perché la politica è l'esercizio della
responsabilità per il bene comune e per il futuro del Paese. E chi può avviare
un cambiamento se non uomini e donne che si fanno avanti e hanno dentro la
voglia di mettere mano all'impresa di aggiustare il mondo? Per questo rivolgo
un appello ai 18enni e a tutti i giovani: io credo che voi potete informarvi,
voi potete pensare, potete discutere, potete farvi una idea di quale direzione
intraprendere e di come fare del vostro voto, il vostro primo voto!, un segnale
di un'epoca nuova. Non cambierà tutto in una tornata elettorale. Ma certo con
l'astensionismo non si cambia niente! Voi potete pretendere che vi siano
chiariti i programmi, le intenzioni di coloro che si presentano candidati, le
procedure di verifica di cui i cittadini dispongono, voi potete mettervi
insieme per far valere le priorità che vi stanno a cuore e riconoscere le
persone e le forze politiche che se ne fanno carico". Infine il capitolo
della lettera di monsignor Delpini dedicato al futuro personale:
"L'avvicinarsi della conclusione di un ciclo scolastico pone la questione
sul dopo: che cosa farò dopo? In questo cammino nessuno deve sentirsi
solo, né pensare che si è tanto più liberi quanto più si è soli: perciò il gruppo
degli amici, l'inserimento in un contesto comunitario, la testimonianza degli
adulti, il riferimento personale a una guida saggia sono l'accompagnamento
necessario per guardare il futuro con fiducia per imparare ad avere stima di sé
e scrivere con fantasia e realismo, libertà e responsabilità la propria vita
adulta, la preparazione alle scelte definitive".
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