giovedì 12 ottobre 2017

pc 12 ottobre - Thyssenkrupp Torino - una strage ancora impunita - balletto tra stato dei padroni italiano e stato dei padroni tedeschi

L'ad Espenhahn e il direttore generale Priegnitz devono scontare nove e sei anni di reclusione per la morte dei sette operai nello stabilimento torinese. I due sono ancora liberi dopo la sentenza definitiva
A dieci anni dalla tragica notte della Thyssen il ministro della Giustizia Andrea Orlando chiede che il governo tedesco dia esecuzione alla sentenza per i dirigenti tedeschi della ThyssenKrupp condannati. Il tragico incidente in cui morirono sette operai risale al 6 dicembre 2007. Dopo l'una di notte, nello stabilimento di Torino, alla linea 5 scoppiò un incendio devastante e violentissimo che gli uomini al lavoro non riuscirono a spegnere: i sette lavoratori, investiti da un getto potentissimo di olio infiammato, morirono nei giorni successivi per le ustioni.
Il processo in Italia si è chiuso il 13 maggio 2016: sei ex dirigenti della società sono stati ritenuti colpevoli con sentenze confermate anche dalla Cassazione. Per l'amministratore delegato Harald Espenhahn (condannato a nove anni di reclusione) e il direttore generale Gerald Priegnitz (condannato a sei anni), entrambi di nazionalità tedesca, è stato emesso un mandato di cattura europeo che finora non ha avuto esecuzione. Nei primi mesi del 2017 l'Italia ha quindi chiesto all'autorità giudiziaria tedesca di riconoscere la sentenza e fare scontare in Germania la relativa pena a carico delle due persone coinvolte. Richiesta ora rinnovata da Orlando che, a margine della riunione del Consiglio GAI in corso a Lussemburgo, ha incontrato il suo omologo tedesco Heiko Maas.

Nessun commento:

Posta un commento