venerdì 13 ottobre 2017

pc 13 Ottobre - Libertà per Patxi Ruiz Romero e per tutti i prigionieri politici baschi! Per un Euskal Herria libera, indipendente e socialista!



Riceviamo dai compagni portoghesi di Plataforma Laboral e Popular questa lettera di Patxi Ruiz Romero che trovate qui in portoghese e qui in spagnolo (castigliano) facilmente comprensibile.

Il compagno in questa lettera spiega di essere stato criticato di essere indisciplinato per aver criticato a sua volta delle posizioni presenti nel movimento indipendentista basco, dalla sua lettera si intende che, ritiene queste posizioni come liquidazioniste. In particolare in un passo della lettera Patxi scrive:

"Andando in maniera specifica e definita i quattro obiettivi della rivoluzione basca sono: indipendenza, il socialismo, la riunificazione (con il territorio basco occupato dalla Francia n.d.a.) e la reuskaldunización (la "ribaschizzazione" n.d.a.). Assolutamente tutto, strategia e tattica, forme di organizzazione, linea politica, in particolare, sono gli strumenti per raggiungere questi obiettivi. Vale a dire, la disciplina dell'organizzazione Euskadi Ta Askatasuna, necessariamente, è al servizio della rivoluzione basca, e non per andare indietro. è un elemento subordinato al conseguimento della libertà del popolo lavoratore basco"

Patxi rimanda quindi le accuse al mittente: essere disciplinati ad una strategia che devia dall'obiettivo rivoluzionario e che, in sostanza, prende una via capitolazionista deponendo le armi e come  arrendendersi al nemico (lo Stato spagnolo).

Cogliamo l'occasione di esprimere la solidarietà a Patxi e a tutti i prigionieri politici baschi in un frangente particolare: la questione catalana. Essa ha dimostrato che il re è nudo, dietro una facciata di "democrazia" lo Stato spagnolo è uno dei più reazionari d'Europa guidato da una borghesia imperialista e moderno franchista che opprime i popoli della penisola iberica e delle proprie colonie (come definire altrimenti le città di Ceuta e Melilla in territorio marocchino o le isole Canarie).

Le arole di Patxi possono rappresentare un appello di sfruttare un'occasione: il risveglio del popolo catalano è stato salutato con favore dai popoli oppressi di Galizia e Euskal Herria ma anche dal movimento rivoluzionario in molti paesi del mondo e in particolare dal movimento maoista. Dai 4 angoli del pianeta sono arrivati messaggi di solidarietà, al contrario la falsa sinistra e i falsi rivoluzionari a partire da quelli presenti nello Stato spagnolo hanno gettato la maschera sostenendo il regime, la monarchia e di fatto posizionandosi al fianco dei fascisti spagnoli che hanno appestato alcune città dello Stato spagnolo con manifestazioni e aggressioni contro gli indipendentisti. In altri casi assumendo posizioni centriste e opportuniste come "Hablamos" (parliamo n.d.a.) che criticano la repressione poliziesca ma rifiutano il volere indipendentista del popolo catalano ed auspicano un dialogo per convincere i catalani a restare in questa gabbia di popoli che è lo Stato spagnolo.

La fermezza dimostrata da prigionieri politici come Patxi nello Stato Spagnolo, Georges Ibrahim Abdallah in Francia, il presidente Gonzalo in Perù, il prof. Saibaba, i compagni Ajith e Hem Misra in India, Nadia Lioce in Italia, i prigionieri politici palestinesi e tutti quelli del mondo, rappresentano un faro per la lotta della liberazione dei popoli oppressi del mondo.

Libertà per Patxi Ruiz Romero!

Autodeterminazione per tutti i popoli della penisola iberica!

Libertà per tutti i prigionieri politici nel mondo!

A morte lo Stato spagnolo imperialista e moderno franchista!

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