Il raid era stato organizzato in risposta ad un comizio dell'Msi che si era tenuto il giorno precedente a Roma.
Nel 1947 l'Msi si era presentato alle elezioni comunali a Roma. Era il primo tentativo da parte di un partito dichiaratamente neo-fascista di candidarsi alle elezioni. L'Msi riuscirà poi ad eleggere tre consiglieri comunali che furono determinanti per l'elezioni del sindaco democristiano.
Già durante il comizio di apertura della campagna elettorale, il 27 settembre, ai Parioli, in piazza Ungheria, un nutrito gruppo di operai aveva assaltato il palco, a metà dell'intervento di Almirante. La
polizia era intervenuta per sedare i disordini che ne erano seguiti.
Il 10 ottobre, in piazza Colonna, durante il comizio di chiusura della campagna, si ripresentò la medesima situazione. Dal palco Almirante aveva definito gli antifascisti "vili fomentatori di discordia" e aveva dipinto il periodo trascorso dalla fine della guerra come un "triennio infausto, pregno di vergogne, di umiliazioni, di lutti e di sangue". Il deputato comunista Giorgio Amendola aveva chiesto alla polizia, senza successo, di sciogliere il comizio. A quel punto gli operai avevano cercato di assaltare il palco. La polizia era intervenuta per sedare i disordini ed era stata costretta ad interrompere il comizio neo-fascista.
Il raid della Volante Rossa non è l'unica reazione al comizio di Almirante. La mattina dell'11 ottobre, alle 11,30 gli operai degli stabilimenti Falck di Sesto S.Giovanni e di altri stabilimenti avevano sospeso il lavoro in risposta al comizio neo-fascista di Roma e contro la sospensione delle trattative tra Confindustria e Cgil. Il 29 ottobre inoltre al termine di una manifestazione della Camera del lavoro viene assalita e distrutta la sede del Meridiano d'Italia.
Nel 1947 l'Msi si era presentato alle elezioni comunali a Roma. Era il primo tentativo da parte di un partito dichiaratamente neo-fascista di candidarsi alle elezioni. L'Msi riuscirà poi ad eleggere tre consiglieri comunali che furono determinanti per l'elezioni del sindaco democristiano.
Già durante il comizio di apertura della campagna elettorale, il 27 settembre, ai Parioli, in piazza Ungheria, un nutrito gruppo di operai aveva assaltato il palco, a metà dell'intervento di Almirante. La
polizia era intervenuta per sedare i disordini che ne erano seguiti.
Il 10 ottobre, in piazza Colonna, durante il comizio di chiusura della campagna, si ripresentò la medesima situazione. Dal palco Almirante aveva definito gli antifascisti "vili fomentatori di discordia" e aveva dipinto il periodo trascorso dalla fine della guerra come un "triennio infausto, pregno di vergogne, di umiliazioni, di lutti e di sangue". Il deputato comunista Giorgio Amendola aveva chiesto alla polizia, senza successo, di sciogliere il comizio. A quel punto gli operai avevano cercato di assaltare il palco. La polizia era intervenuta per sedare i disordini ed era stata costretta ad interrompere il comizio neo-fascista.
Il raid della Volante Rossa non è l'unica reazione al comizio di Almirante. La mattina dell'11 ottobre, alle 11,30 gli operai degli stabilimenti Falck di Sesto S.Giovanni e di altri stabilimenti avevano sospeso il lavoro in risposta al comizio neo-fascista di Roma e contro la sospensione delle trattative tra Confindustria e Cgil. Il 29 ottobre inoltre al termine di una manifestazione della Camera del lavoro viene assalita e distrutta la sede del Meridiano d'Italia.
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