Come fa affari un italiano
Dopo la morte di 19 suoi compagni
di esportazione di democrazia a Nassiriya, Iraq, nel novembre 2003,
disse che nonostante la tragedia "ci sarebbe tornato subito".
Per Marco Lazzari, una carriera spesa tra le pessime stanze dell'Arma dei Carabinieri e dei Servizi, era inconcepibile abdicare al suo ruolo attivo nella guerra globale, ovviamente dalla parte dei più forti.
Ma anche sul piano interno non era da meno: noto come "giustiziere dei punkabbestia" (o sarebbe meglio dire dei marginali) a Bologna, dove ha operato per diversi anni, il Lazzari si prodigava nell'imporre la forza della legalità e del decoro. "Ergetevi ed accomodatevi", la sua frase simbolo con la quale faceva trionfare la legge e l'ordine.
Legalità e decoro per il Lazzari evidentemente si sposavano anche con la praticamente accertata disponibilità al clan mafioso dei Rinzivillo, famiglia mafiosa del gelese, con affari ramificati tra
l'Italia e la Germania..per la quale il Lazzari avrebbe sfruttato la sua posizione nell'Arma al fine di aggiustare processi scomodi o di architettare estorsioni a fine di controllo di aree di mercato come quello agroalimentare romano.
Una concezione quantomeno singolare di legalità, che per l'Arma è evidentemente una costante dato che la notizia arriva a poche settimane dallo stupro in divisa di Firenze e da un altro arresto per connivenza alla 'ndrangheta proprio ai danni di una poliziotta in servizio alla Questura di Firenze.
Ovviamente dall'Arma la reazione è stata subito quella di definire Lazzari una mela marcia, l'ennesima mela marcia di un albero che evidentemente qualche problemino alla radice dovrà pur averlo.
Il Lazzari viene subito scaricato dai suoi capi, che cercando disperatamente di prendere le distanze da quello che era un carabiniere modello, con il sogno perfino di andare all'Olimpiadi.
Ma forse il nostro eroe iracheno, ad ogni modo, preferiva far vedere al mondo come fa affari un italiano..
Per Marco Lazzari, una carriera spesa tra le pessime stanze dell'Arma dei Carabinieri e dei Servizi, era inconcepibile abdicare al suo ruolo attivo nella guerra globale, ovviamente dalla parte dei più forti.
Ma anche sul piano interno non era da meno: noto come "giustiziere dei punkabbestia" (o sarebbe meglio dire dei marginali) a Bologna, dove ha operato per diversi anni, il Lazzari si prodigava nell'imporre la forza della legalità e del decoro. "Ergetevi ed accomodatevi", la sua frase simbolo con la quale faceva trionfare la legge e l'ordine.
Legalità e decoro per il Lazzari evidentemente si sposavano anche con la praticamente accertata disponibilità al clan mafioso dei Rinzivillo, famiglia mafiosa del gelese, con affari ramificati tra
l'Italia e la Germania..per la quale il Lazzari avrebbe sfruttato la sua posizione nell'Arma al fine di aggiustare processi scomodi o di architettare estorsioni a fine di controllo di aree di mercato come quello agroalimentare romano.
Una concezione quantomeno singolare di legalità, che per l'Arma è evidentemente una costante dato che la notizia arriva a poche settimane dallo stupro in divisa di Firenze e da un altro arresto per connivenza alla 'ndrangheta proprio ai danni di una poliziotta in servizio alla Questura di Firenze.
Ovviamente dall'Arma la reazione è stata subito quella di definire Lazzari una mela marcia, l'ennesima mela marcia di un albero che evidentemente qualche problemino alla radice dovrà pur averlo.
Il Lazzari viene subito scaricato dai suoi capi, che cercando disperatamente di prendere le distanze da quello che era un carabiniere modello, con il sogno perfino di andare all'Olimpiadi.
Ma forse il nostro eroe iracheno, ad ogni modo, preferiva far vedere al mondo come fa affari un italiano..
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