Sembrava una guerra dimenticata ed invece, in sordina, vede
l’Italia sempre più coinvolta sul teatro bellico. I talebani guidati
dal maulavì Hibatullah Akhundzada, “stanno avanzando militarmente in
tutto il Paese” e “in un solo anno, dal novembre 2015 al novembre 2016,
la percentuale di territorio da essi controllato o conteso al governo di
Kabul è passata dal 28 al 43 per cento”: è quanto si legge in un nuovo
rapporto dell’Osservatorio Milex sul conflitto in Afghanistan, a
riferirlo è l’agenzia Askanews.
Il dato da rilevare è la situazione “Molto critica anche nel settore sotto il controllo del comando
militare italiano con sede a Herat”, dove i talebani hanno fatto registrare dei progressi, conquistando numerosi distretti e combattendo per aggiudicarsene dei nuovi.
La risposta militare italiana a questa avanzata dei talebani è stato il ritorno in prima linea dopo i tre anni dal ripiegamento alla base di Herat. “Dall’inizio del 2017, piccoli contingenti di soldati italiani denominati ‘Expeditionary Advisory Package’ sono tornati al fronte, non per combattere ma per supportare in loco (non più da remoto come avvenuto negli ultimi anni) le contro-offensive dell’Esercito afgano”. In queste attività sono coinvolte anche forze speciali ed elicotteri da attacco, gli A-129 Mangusta.
Già a luglio un numero imprecisato di militari americani e italiani, operanti nell’ambito della missione “Resolute Support” (con compiti di addestramento, assistenza e consulenza per le forze di sicurezza afgane), è stato dispiegato nella provincia occidentale di Farah per sostenere le forze locali impegnate contro i talebani. Fonti locali sostengono che si tratta di circa 120 uomini che sosterranno lo sforzo di polizia ed esercito afgani contro i talebani. Questo contingente militare si aggiunge a quello di circa 200 soldati (130 americani e 70 italiani) già inviato a Farah nel gennaio scorso. Ad agosto il presidente usa Donald Trump, aveva fatto trapelare la sua intenzione di chiedere agli alleati della Nato di aumentare le loro truppe in Afghanistan dopo la decisione presa di far arrivare nel paese altri 5mila soldati statunitensi. L’Italia, vanta già il secondo contingente per numero nella operazione Resolute Support, Adempiere alle richieste statunitensi significherebbe portare l’attuale contingente militare italiano da 900 ad almeno 1200 soldati e per un tempo indeterminato.
Il dato da rilevare è la situazione “Molto critica anche nel settore sotto il controllo del comando
militare italiano con sede a Herat”, dove i talebani hanno fatto registrare dei progressi, conquistando numerosi distretti e combattendo per aggiudicarsene dei nuovi.
La risposta militare italiana a questa avanzata dei talebani è stato il ritorno in prima linea dopo i tre anni dal ripiegamento alla base di Herat. “Dall’inizio del 2017, piccoli contingenti di soldati italiani denominati ‘Expeditionary Advisory Package’ sono tornati al fronte, non per combattere ma per supportare in loco (non più da remoto come avvenuto negli ultimi anni) le contro-offensive dell’Esercito afgano”. In queste attività sono coinvolte anche forze speciali ed elicotteri da attacco, gli A-129 Mangusta.
Già a luglio un numero imprecisato di militari americani e italiani, operanti nell’ambito della missione “Resolute Support” (con compiti di addestramento, assistenza e consulenza per le forze di sicurezza afgane), è stato dispiegato nella provincia occidentale di Farah per sostenere le forze locali impegnate contro i talebani. Fonti locali sostengono che si tratta di circa 120 uomini che sosterranno lo sforzo di polizia ed esercito afgani contro i talebani. Questo contingente militare si aggiunge a quello di circa 200 soldati (130 americani e 70 italiani) già inviato a Farah nel gennaio scorso. Ad agosto il presidente usa Donald Trump, aveva fatto trapelare la sua intenzione di chiedere agli alleati della Nato di aumentare le loro truppe in Afghanistan dopo la decisione presa di far arrivare nel paese altri 5mila soldati statunitensi. L’Italia, vanta già il secondo contingente per numero nella operazione Resolute Support, Adempiere alle richieste statunitensi significherebbe portare l’attuale contingente militare italiano da 900 ad almeno 1200 soldati e per un tempo indeterminato.
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