Gli operai non possono aver fiducia del governo, ma, come è stato ieri, solo la lotta è la vera "garanzia".
Ilva, il Governo fa saltare la trattativa. Genova in piazza: "Abbiamo vinto noi"
lunedì 09 ottobre 2017
GENOVA - Il Governo ha dichiarato "irricevibile" la proposta di Am Investco Italy per Ilva. E la lettera che ha fatto infuriare sindacati e lavoratori, a Genova e in tutta Italia, è diventata, a sorpresa, carta straccia. Nel frattempo Comune e Regione hanno scritto a Roma: "Convocare subito un tavolo sull'accordo di programma, che va rispettato".
Si chiude così un'intensa mattinata di protesta, segnata da un corteo di 1.500 persone che hanno marciato da Cornigliano fino alla Prefettura bloccando il traffico e sfilando coi rostri e i mezzi meccanici della fabbrica. Una giornata di lotta per dire chiaramente 'no' al piano presentato degli acquirenti: 600 esuberi a Genova e per tutti gli altri riassunzione con contratto Jobs Act, senza tutele e con stipendi molto più bassi. Per adesso fine della mobilitazione, in attesa di sviluppi...
Una posizione apprezzata dai sindacati nazionali e liguri a Roma (la Fim-Cisl e la Uilm), mentre per
la Fiom, rimasta del tutto al fianco dei lavoratori in sciopero, ha parlato il segretario genovese Bruno Manganaro: "Questa non è una gentile concessione. Il Governo ci ha ripensato perché abbiamo scioperato e manifestato. Avevano paura, sono schizofrenici. Oggi abbiamo ottenuto il nostro risultato. A Genova gli scioperi hanno vinto".
la Fiom, rimasta del tutto al fianco dei lavoratori in sciopero, ha parlato il segretario genovese Bruno Manganaro: "Questa non è una gentile concessione. Il Governo ci ha ripensato perché abbiamo scioperato e manifestato. Avevano paura, sono schizofrenici. Oggi abbiamo ottenuto il nostro risultato. A Genova gli scioperi hanno vinto".
...I sindacati però avvertono: "Se entro qualche giorno non arriverà una data, siamo pronti a scendere di nuovo in piazza. A quel punto diventerà tutto più difficile, anche gestire l'ordine pubblico"...
...IL CORTEO - "Occuperemo la fabbrica a oltranza. Possiamo accettare tutto, ma non gli insulti", aveva detto Armando Palombo, rsu Fiom, in assemblea davanti ai cancelli dell'Ilva, prima di partire col corteo. Un'eventualità al momento esclusa poiché la Prefettura ha garantito che la risposta con la data del tavolo arriverà presto. Gli operai hanno forzato le recinzioni per portare i mezzi in strada nonostante la mancata autorizzazione dell'azienda. In corteo, dietro lo striscione 'Pacta servanda sunt' ("I patti vanno rispettati"), centinaia di lavoratori. Non solo dell'Ilva, ma anche delle tante delegazioni che si sono unite lungo il cammino: i vigili del fuoco, i portuali, Ericsson, Ansaldo, Selex, Fincantieri. Una città in gran parte solidale, nonostante l'ennesima giornata di disagi. Fine primo tempo. Ma la partita è ancora lunga.
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