L'imperialismo italiano
interviene più o meno intensamente su tutti gli scacchieri del
mondo, ora al servizio ora in alleanza dell'imperialismo Usa e della
Nato, sempre per tutelare in proprio i propri interessi economici,
diplomatici e militari. Gli interessi principali sono quelli
dell'Eni.
E' al servizio dell'Eni e
della sua presenza in Libia che da mesi i governi, Renzi e Gentiloni,
insistono per capitanare ufficialmente una missione militare che, col
pretesto dei migranti, prevede un'occupazione militare della Libia a
sostegno dei signori della guerra e a tutela degli interessi
petroliferi dell'Eni.
E' per gli interessi
dell'Eni, del cimento di Zohr che si copre la dittatura militare
assassina di Regeni dell'Egitto di Al-sisi.
Ed è sempre
nell'interesse dell'Eni, insieme a quelli di altri padroni
imperialisti italiani, che si partecipa all'aggressione militare in
Iraq, nella zona di Mossul, che si sostiene l'aggressione
imperialista alla Siria, che ci si lega mani e piedi alla Turchia
della dittatura fascista di Erdogan – in Turchia, però, sono tutti
i padroni italiani che sono in prima fila.
Ed è di questi giorni la
notizia che l'Eni fornirà gas naturale liquefatto per i prossimi 15
anni al Pakistan; questa fornitura corrisponde al 25% delle
importazioni del Pakistan. Dire Pakistan significa Afghanistan, a
dimostrazione che anche lì sono gli interessi e i profitti dei
nostri padroni che spiegano la presenza infinita delle nostre truppe.
E che dire dei nuovi
contratti in Mozambico, in America Latina? Un elenco infinito, su cui
tutti tacciano e tutti i governi, partiti parlamentari, sindacati
confederali sono d'accordo.
Anche in Italia,
l'imperialismo è guerra! Anche in Italia lottare contro la guerra, i
profitti della grandi multinazionali, senza lottare contro gli
opportunisti che coprono l'imperialismo è una falsa lotta o una
lotta spuntata.
Quando si parla di
“movimento contro la guerra”, quando si parla di “opposizione
al G7”, quello economico di Bari o quello generale con Trump di
Taormina, occorre partire da questo dato di fondo e da questo impegno
principale:
lottare contro il sistema
imperialista, il proprio imperialismo, i propri governi e Stati,
finalizzando ogni lotta e ogni movimento al loro rovesciamento, che
non può mai essere pacifico.
Tuttora non ci sono ancora
le condizioni per questo rovesciamento. Serve il Partito, il fronte
unito, la forza combattente, ma per costruirli occorre che ogni
movimento, ogni lotta su questo tema, ogni scadenza serva a questo
obiettivo.
Non bastano campagne,
serve unità organica e continuata per una lotta prolungata che
prepari una guerra di popolo prolungata.
Proletari comunisti –
PCm Italia
maggio 2017
maggio 2017
Maggio 2017
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