venerdì 5 maggio 2017

pc 5 maggio - Cronache dall' anti/G7 della Sicilia: l'assemblea del 27 a Palermo esprime la determinazione a contrastare e scendere in piazza contro il G7

Stralci dagli interventi - su estratti e testi, la responsabilità è di scrive
Una compagna del Cs ex karcere
spiega che nel meeting del G7 i 7 potenti del mondo si riuniranno per decidere assetti di guerra e che i temi trattati saranno la cyber  security e il tema delle smart city (città intelligenti) che di intelligente hanno ben poco. Ma che in realtà sono solo la transizione della popolazione dal centro città alle periferie, e questo implica l'aumento della povertà sociale. Il G7 quindi sarà un’occasione per decidere gli interessi delle lobbies, nella costante privatizzazioni dei beni primari. Quindi non hanno gli interessi di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, ma solo di riuscire a trarre profitti da essi, precarizzando ai massimi livelli queste persone. Poi spiega che l'obbiettivo di questa società è anche quello di creare scuole e università non a misura di chi le vive ma a misura del capitale. Conclude dicendo che bisogna contrastare il G7 a testa alta per rivendicare il diritto al proprio territorio, non per chi lo sfrutta ma per chi lo vive.
Altra compagna Cs ex karcere
.. entra un po’ più nel merito dei temi che saranno trattati al G7 di Taormina. .. nel G7 saranno decisi i nuovi assetti di guerra, sapendo bene che gli assetti verranno poi definiti in maniera riservata e non
nella parte 'pubblica' del G7. Non è un caso se è stata scelta la Sicilia che a livello mondiale nel territorio si trovano aeroporti e basi Nato, come posti strategici di guerra,..e questo porta ad una sempre più devastazione del territorio... questa classe politica se ne frega delle riserve naturali e del territorio che invece viene sfruttato solo per i loro interessi capitalistici e come base di guerra..sul Muos e spiega che da 20 anni ormai sono presenti nel nostro territorio 21 antenne, che hanno determinato condizioni di salute precarie ed emigrazione verso il nord per le condizioni di lavoro e di vita. Lo scenario si divide da chi decide di restare perché non ha condizioni economiche tali per lasciare la propria terra e a chi invece può....al vertice del G7 possiamo riattivare la mobilitazione dal basso contro i potenti dicendo che decidiamo noi sul nostro territorio e non 7 potenti e andare contro le politiche di devastazione.

Altra compagna sempre ex karcere
coordinatrice dell'assemblea sulla violenza maschile contro le donne.
... l'8 marzo c'è stato lo sciopero delle donne molto partecipato e che unite possiamo andare a scardinare quei modelli maschilisti della società, e si ricollega al G7 dicendo che l'esempio più plateale è quello di Trump. Invita infatti all'assemblea donne contro Trump... la violenza contro le donne non è solo fisica, ma anche come modello che viene imposto dai politici che ci governano.

Una altra compagna
...la Sicilia vive una condizione diversa dal contesto nazionale... a Palermo sono presenti diverse realtà che portano avanti diverse lotte, e che da ora a quando ci sarà la manifestazione a Taormina tutti dobbiamo chiederci come portare più gente possibile. Il G7 non deve essere visto come tappa di arrivo
di un percorso concluso, ma come punto importante di mobilitazione del popolo siciliano, contro il concetto di portare la decisione sui territori, e che molta presa fa la parola di sovranità sulle popolazioni dei territori, e che molto spesso sente che non c'è più la volontà di occuparsi di politica da parte della gente, ma dice che non è così. ...rivendicare l'appartenenza e anche decidere da che parte stare, cioè o con chi difende il territorio o con chi lo sfrutta per i propri interessi. Di chi fa del territorio profitto senza portare rispetto a quelle tradizioni e quelle ritualità collettive. Quindi lottare per decidere in maniera collettiva lo sviluppo di questo territorio, e che modello di sviluppo deve avere, per avere le fasce giovanili l'opportunità di restare nel proprio territorio. Poi dice che per il G7 bisogna sfruttare al meglio l'attenzione mediatica che ci sarà quel giorno.

compagno ex karcere CUA
....mobilitazione all'interno dell'università, anche durante le lezioni, facendo informazione e controinformazione. ...il filo è quello che vive il meridione e il resto d'Italia per un conflitto fra chi sfrutta questo territorio e invece chi lo vive, dove dice che ormai la politica pensa solo dove piazzare inceneritori e discariche per la Sicilia e che è questo il modello di sviluppo che ci propinano.... qui gli studenti possono solo andare all'università, ma spesso non se la possono permettere... loro devono intervenire per andare anche contro il modello di sviluppo che vogliono delle scuole e delle università, che ormai funziona da cinghia di trasmissione con le multinazionali e con lo sfruttamento di questi studenti con stage, tirocini e alternanza scuola lavoro. ..si servono degli studenti per un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, come per esempio quando propongono progetti su come trovare i meccanismi di espulsione del proletariato dal centro storico ai quartieri popolari. Per farle diventare zone di passaggio, dell'espansione delle zone urbane. Questo è quello che bisogna smascherare dall'università di Palermo. Conclude dicendo che bisogna ragionare su come creare una grande mobilitazione contro il G7, moltiplicando assemblee e iniziative, costruendo aggregazione intorno a queste iniziative e arrivare a quella giornata carichi e determinati, perché non possiamo permettere a questi potenti di proporre il loro modello di sviluppo e di decidere sul nostro territorio.
Intervento di un altro compagno ex karcere
nessuno di noi si immagina che siamo ritornati al momento di Seattle o a quello dei Noglobal, e che nessuno potesse nutrire l'idea o la prospettiva che in Italia ci fosse in questo momento un movimento attivo. Ma per fortuna in questa città esiste una galassia di realtà di compagni, organizzazioni e sindacati di base che ancora mantiene una continuità attiva di mobilitazione. Ribadisce che tutti noi nutriamo un’ambizione a portare 1 milione di persone in campo contro il G7, ma che nel frattempo noi come sfida ai 7 più grandi del mondo ci prepariamo con lo spirito giusto, ma in maniera più larga anche come sfida con noi stessi. Poi dice che si riferisce al fatto della mobilitazione di massa che c'è stata per l'8 marzo, che è stata molto partecipata, .. c'è stato il movimento NOTAP a Melendugno.
...c'è tutta una sinistra che si definisce 'alternativa', ma che sarà bella ed impegnata con le elezioni e che se ne sbatte delle mobilitazioni sociali...  se non si parte dal nostro spirito militante e volontaristico e i governanti G7 si faranno  la loro passerella in tutta tranquillità. ..
proviamoci e  usiamo ancora hanno un mese per valorizzare la scommessa politica, e anche se sono 2 o 3 mila, ma 3 mila di quelli giusti di questa regione, siamo qui per fare questo. E continueremo a farlo,e. queste sono occasioni che non possiamo lasciare perdere,.. a Taormina contro il G7, abbiamo il dovere di dare una risposta. Conclude dicendo .. 100 anni fa il contrario di guerra imperialista non era la pace, ma la guerra civile, ..farla finita con chi ripropone schemi come quelli dei noglobal e di farla finita di fare i piagnistei sul fatto repressione e decreti Minniti, quello dice lasciamolo fare a quelle 'sinistre' che si dicono con le masse e con i migranti, ma che in fase di elezioni sono disposti a firmare qualsiasi decreto liberticida e di distruzione di altri diritti. .. la repressione fa parte del gioco, e allora noi alla repressione risponderemo con la giusta determinazione organizzata. Nessuno spazio alla depressione.
proletari comunisti
...rispondere alla repressione che nel nostro paese è all'ordine del giorno e che sancisce un rapporto di forza che in questi anni si è man mano determinato, e questo è certo un fatto negativo, ma avviene anche per un fatto positivo, cioè la risposta delle masse costringe comunque il governo ad agire contro le lotte e il movimento... Quindi il tentativo che facciamo ogni volta nei confronti della repressione è quello di rompere i divieti, almeno provarci come abbiamo visto contro il G7 dei ministri degli esteri  a Lucca… dopo quello che è avvenuto il 25 marzo a  Roma….  anche se prendiamo 4 manganellate, vale la pena,..l'importante è capire come e che cosa ci facciamo in piazza. Che Trump e i 7 siano degli assassini, questo è sicuro e sono rappresentanti dell'imperialismo. A Palermo c'è stata la 2 giorni, che è stata molto interessante e li ci sono le indicazioni per la mobilitazione su questo. Sembra strano difendere da parte nostra i compagni del centro sociale ex-carcere, ma qui bisogna dire che questi compagni che da anni fanno quello che fanno e che se non fosse per loro molte iniziative sarebbero finite con una passeggiata e basta. Si tratta di una situazione oggettiva che non può essere messa in dubbio nonostante le differenze ideologiche.... Quindi il problema non è tanto quanti saremo, perché sono dinamiche che poi si vedono sul campo (porta l'esempio della manifestazione delle donne del 25 novembre che è stata di 200 mila, anche se nessuno se lo aspettava), ...Il dato è di qualità, e che questa qualità si esprime per le sue capacità, di fronte ad una zona rossa dalle dimensioni assurde... Il problema quindi è la qualità che riusciamo a portare, ed ognuno di noi cerca di portare il suo. ... l'imperialismo è quello che è sotto gli occhi di tutti e cioè che è guerra ed assassinio quotidiano. Ed è come se fossimo distanti da esso, perché nei paesi imperialisti non si vede nelle forme in cui si vede al di fuori, dove si muore ogni giorno e si viene bombardati… in tutto il mondo tranne nei paesi imperialisti dove ogni tanto c'è un attentato da parte di “integralisti”... Quindi la mobilitazione non è “facile” come negli altri paesi perché noi vediamo solo gli effetti di una reazione che c'è...
Le statistiche borghesi alcune volte le dicono bene queste cose, riportando l'esempio degli scioperi che crescono e che quindi c’è una grande micro conflittualità... Gli operai in questo paese sono quelli più repressi e di questo se ne legge poco. possiamo leggere ad esempio le condanne che sono arrivate agli operai che dell'usb che hanno protestato per la morte del loro compagno di lavoro, e le “giustificazioni” sono che non era stato dato il preavviso di 3 giorni!!! oppure che era stato acceso il fumogeno senza preavviso!!!..
questi sono lato deboli della borghesia che certo è “forte” ma anche da qui capiamo che tutti sono giganti dai piedi di argilla. Se l'imperialismo americano mette al governo uno come Trump e cioè un fascista dichiarato e miliardario… per certi versi l'imperialismo è arrivato al capolinea... La nostra preoccupazione non può essere tanto in questo momento quella di organizzare mega manifestazioni, è invece la preoccupazione di non fare passare per pacifico e scontato tutto quello che il governo imperialista italiano fa… puoi anche fare il decreto minniti ma noi romperemo il divieto… puoi licenziare ma noi resisteremo sui posti di lavoro... eccc. per dire al governo contro le donne ci puoi anche andare… ma  poi in risposta riusciamo a creare una mobilitazione che mette in crisi i piani del governo… altri 15 giorni di ansia per il G7  glieli possiamo mettere... dobbiamo organizzarci per   provare a rompere il divieto, per “rompere la vetrina” dell'imperialismo

intervento di una compagna straniera
i motivi per organizzarsi contro questi 7 sono uguali a quelli per cui bisogna organizzarsi contro il g20, dove ci saranno i 20 più potenti del mondo. Anche ad Amburgo dobbiamo organizzarci contro la guerra, ma soprattutto contro il capitalismo. Contro la globalizzazione per costruire un mondo che sia a favore degli oppressi, per questo è necessario costruire una resistenza. Mentre loro saranno riuniti per discutere del loro sviluppo capitalista noi saremo in tanti a lottare quel giorno. Poi invita a scendere in campo (per strada) contro la guerra dei potenti e contro l'imperialismo, dicendo che non possiamo cambiare la miseria di questo mondo in questi due vertici, ma di certo è l'occasione per unire tutte le lotte contro questo sistema crudele e vedere tanta gente unita…
Negli interventi finali a proposito di repressione contro gli operai presentiamo la cassa di resistenza ai compagni, portando esempio operai indiani e di Brignano con i licenziamenti, spiegando la questione del salto di qualità dei padroni e del governo che invece di sciopero parlano di boicottaggio...
In fine una compagna ricorda gli appuntamenti già citati in precedenza e conclude l'assemblea.

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