Una compagna del Cs ex karcere
spiega che nel meeting del G7 i 7
potenti del mondo si riuniranno per decidere assetti di guerra e che i temi
trattati saranno la cyber security e il tema delle smart city (città
intelligenti) che di intelligente hanno ben poco. Ma che in realtà sono solo la
transizione della popolazione dal centro città alle periferie, e questo implica
l'aumento della povertà sociale. Il G7 quindi sarà un’occasione per decidere gli
interessi delle lobbies, nella costante privatizzazioni dei beni primari. Quindi
non hanno gli interessi di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni,
ma solo di riuscire a trarre profitti da essi, precarizzando ai massimi livelli
queste persone. Poi spiega che l'obbiettivo di questa società è anche quello di
creare scuole e università non a misura di chi le vive ma a misura del capitale.
Conclude dicendo che bisogna contrastare il G7 a testa alta per rivendicare il
diritto al proprio territorio, non per chi lo sfrutta ma per chi lo
vive.
Altra compagna Cs ex
karcere
.. entra un po’ più nel merito dei temi
che saranno trattati al G7 di Taormina. .. nel G7 saranno decisi i nuovi assetti
di guerra, sapendo bene che gli assetti verranno poi definiti in maniera
riservata e non
nella parte 'pubblica' del G7. Non è un caso se è stata scelta la Sicilia che a livello mondiale nel territorio si trovano aeroporti e basi Nato, come posti strategici di guerra,..e questo porta ad una sempre più devastazione del territorio... questa classe politica se ne frega delle riserve naturali e del territorio che invece viene sfruttato solo per i loro interessi capitalistici e come base di guerra..sul Muos e spiega che da 20 anni ormai sono presenti nel nostro territorio 21 antenne, che hanno determinato condizioni di salute precarie ed emigrazione verso il nord per le condizioni di lavoro e di vita. Lo scenario si divide da chi decide di restare perché non ha condizioni economiche tali per lasciare la propria terra e a chi invece può....al vertice del G7 possiamo riattivare la mobilitazione dal basso contro i potenti dicendo che decidiamo noi sul nostro territorio e non 7 potenti e andare contro le politiche di devastazione.
nella parte 'pubblica' del G7. Non è un caso se è stata scelta la Sicilia che a livello mondiale nel territorio si trovano aeroporti e basi Nato, come posti strategici di guerra,..e questo porta ad una sempre più devastazione del territorio... questa classe politica se ne frega delle riserve naturali e del territorio che invece viene sfruttato solo per i loro interessi capitalistici e come base di guerra..sul Muos e spiega che da 20 anni ormai sono presenti nel nostro territorio 21 antenne, che hanno determinato condizioni di salute precarie ed emigrazione verso il nord per le condizioni di lavoro e di vita. Lo scenario si divide da chi decide di restare perché non ha condizioni economiche tali per lasciare la propria terra e a chi invece può....al vertice del G7 possiamo riattivare la mobilitazione dal basso contro i potenti dicendo che decidiamo noi sul nostro territorio e non 7 potenti e andare contro le politiche di devastazione.
Altra compagna sempre ex
karcere
coordinatrice dell'assemblea sulla
violenza maschile contro le donne.
... l'8 marzo c'è stato lo sciopero
delle donne molto partecipato e che unite possiamo andare a scardinare quei
modelli maschilisti della società, e si ricollega al G7 dicendo che l'esempio
più plateale è quello di Trump. Invita infatti all'assemblea donne contro
Trump... la violenza contro le donne non è solo fisica, ma anche come modello
che viene imposto dai politici che ci governano.
Una altra
compagna
...la Sicilia vive una condizione
diversa dal contesto nazionale... a Palermo sono presenti diverse realtà che
portano avanti diverse lotte, e che da ora a quando ci sarà la manifestazione a
Taormina tutti dobbiamo chiederci come portare più gente possibile. Il G7 non
deve essere visto come tappa di arrivo
di un percorso concluso, ma come punto importante di mobilitazione del popolo siciliano, contro il concetto di portare la decisione sui territori, e che molta presa fa la parola di sovranità sulle popolazioni dei territori, e che molto spesso sente che non c'è più la volontà di occuparsi di politica da parte della gente, ma dice che non è così. ...rivendicare l'appartenenza e anche decidere da che parte stare, cioè o con chi difende il territorio o con chi lo sfrutta per i propri interessi. Di chi fa del territorio profitto senza portare rispetto a quelle tradizioni e quelle ritualità collettive. Quindi lottare per decidere in maniera collettiva lo sviluppo di questo territorio, e che modello di sviluppo deve avere, per avere le fasce giovanili l'opportunità di restare nel proprio territorio. Poi dice che per il G7 bisogna sfruttare al meglio l'attenzione mediatica che ci sarà quel giorno.
di un percorso concluso, ma come punto importante di mobilitazione del popolo siciliano, contro il concetto di portare la decisione sui territori, e che molta presa fa la parola di sovranità sulle popolazioni dei territori, e che molto spesso sente che non c'è più la volontà di occuparsi di politica da parte della gente, ma dice che non è così. ...rivendicare l'appartenenza e anche decidere da che parte stare, cioè o con chi difende il territorio o con chi lo sfrutta per i propri interessi. Di chi fa del territorio profitto senza portare rispetto a quelle tradizioni e quelle ritualità collettive. Quindi lottare per decidere in maniera collettiva lo sviluppo di questo territorio, e che modello di sviluppo deve avere, per avere le fasce giovanili l'opportunità di restare nel proprio territorio. Poi dice che per il G7 bisogna sfruttare al meglio l'attenzione mediatica che ci sarà quel giorno.
compagno ex karcere
CUA
....mobilitazione all'interno
dell'università, anche durante le lezioni, facendo informazione e
controinformazione. ...il filo è quello che vive il meridione e il resto
d'Italia per un conflitto fra chi sfrutta questo territorio e invece chi lo
vive, dove dice che ormai la politica pensa solo dove piazzare inceneritori e
discariche per la Sicilia e che è questo il modello di sviluppo che ci
propinano.... qui gli studenti possono solo andare all'università, ma spesso non
se la possono permettere... loro devono intervenire per andare anche contro il
modello di sviluppo che vogliono delle scuole e delle università, che ormai
funziona da cinghia di trasmissione con le multinazionali e con lo sfruttamento
di questi studenti con stage, tirocini e alternanza scuola lavoro. ..si servono
degli studenti per un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, come per
esempio quando propongono progetti su come trovare i meccanismi di espulsione
del proletariato dal centro storico ai quartieri popolari. Per farle diventare
zone di passaggio, dell'espansione delle zone urbane. Questo è quello che
bisogna smascherare dall'università di Palermo. Conclude dicendo che bisogna
ragionare su come creare una grande mobilitazione contro il G7, moltiplicando
assemblee e iniziative, costruendo aggregazione intorno a queste iniziative e
arrivare a quella giornata carichi e determinati, perché non possiamo permettere
a questi potenti di proporre il loro modello di sviluppo e di decidere sul
nostro territorio.
Intervento di un altro compagno ex
karcere
nessuno di noi si immagina che siamo
ritornati al momento di Seattle o a quello dei Noglobal, e che nessuno potesse
nutrire l'idea o la prospettiva che in Italia ci fosse in questo momento un
movimento attivo. Ma per fortuna in questa città esiste una galassia di realtà
di compagni, organizzazioni e sindacati di base che ancora mantiene una
continuità attiva di mobilitazione. Ribadisce che tutti noi nutriamo
un’ambizione a portare 1 milione di persone in campo contro il G7, ma che nel
frattempo noi come sfida ai 7 più grandi del mondo ci prepariamo con lo spirito
giusto, ma in maniera più larga anche come sfida con noi stessi. Poi dice che si
riferisce al fatto della mobilitazione di massa che c'è stata per l'8 marzo, che
è stata molto partecipata, .. c'è stato il movimento NOTAP a Melendugno.
...c'è tutta una sinistra che si
definisce 'alternativa', ma che sarà bella ed impegnata con le elezioni e che se
ne sbatte delle mobilitazioni sociali... se non si parte dal nostro spirito
militante e volontaristico e i governanti G7 si faranno la loro passerella in
tutta tranquillità. ..
proviamoci e usiamo ancora hanno un
mese per valorizzare la scommessa politica, e anche se sono 2 o 3 mila, ma 3
mila di quelli giusti di questa regione, siamo qui per fare questo. E
continueremo a farlo,e. queste sono occasioni che non possiamo lasciare
perdere,.. a Taormina contro il G7, abbiamo il dovere di dare una risposta.
Conclude dicendo .. 100 anni fa il contrario di guerra imperialista non era la
pace, ma la guerra civile, ..farla finita con chi ripropone schemi come quelli
dei noglobal e di farla finita di fare i piagnistei sul fatto repressione e
decreti Minniti, quello dice lasciamolo fare a quelle 'sinistre' che si dicono
con le masse e con i migranti, ma che in fase di elezioni sono disposti a
firmare qualsiasi decreto liberticida e di distruzione di altri diritti. .. la
repressione fa parte del gioco, e allora noi alla repressione risponderemo con
la giusta determinazione organizzata. Nessuno spazio alla
depressione.
proletari
comunisti
...rispondere alla repressione che nel
nostro paese è all'ordine del giorno e che sancisce un rapporto di forza che in
questi anni si è man mano determinato, e questo è certo un fatto negativo, ma
avviene anche per un fatto positivo, cioè la risposta delle masse costringe
comunque il governo ad agire contro le lotte e il movimento... Quindi il
tentativo che facciamo ogni volta nei confronti della repressione è quello di rompere
i divieti, almeno provarci come abbiamo visto contro il G7 dei ministri degli
esteri a Lucca… dopo quello che è
avvenuto il 25 marzo a Roma…. anche se prendiamo 4 manganellate, vale la
pena,..l'importante è capire come e che cosa ci facciamo in piazza. Che Trump e
i 7 siano degli assassini, questo è sicuro e sono rappresentanti
dell'imperialismo. A Palermo c'è stata la 2 giorni, che è stata molto
interessante e li ci sono le indicazioni per la mobilitazione su questo. Sembra
strano difendere da parte nostra i compagni del centro sociale ex-carcere, ma
qui bisogna dire che questi compagni che da anni fanno quello che fanno e che se
non fosse per loro molte iniziative sarebbero finite con una passeggiata e
basta. Si tratta di una situazione oggettiva che non può essere messa in dubbio
nonostante le differenze ideologiche.... Quindi il problema non è tanto quanti
saremo, perché sono dinamiche che poi si vedono sul campo (porta l'esempio della
manifestazione delle donne del 25 novembre che è stata di 200 mila, anche se
nessuno se lo aspettava), ...Il dato è di qualità, e che questa qualità si
esprime per le sue capacità, di fronte ad una zona rossa dalle dimensioni
assurde... Il problema quindi è la qualità che riusciamo a portare, ed ognuno di
noi cerca di portare il suo. ... l'imperialismo è quello che è sotto gli occhi
di tutti e cioè che è guerra ed assassinio quotidiano. Ed è come se fossimo
distanti da esso, perché nei paesi imperialisti non si vede nelle forme in cui
si vede al di fuori, dove si muore ogni giorno e si viene bombardati… in tutto
il mondo tranne nei paesi imperialisti dove ogni tanto c'è un attentato da parte
di “integralisti”... Quindi la mobilitazione non è “facile” come negli altri
paesi perché noi vediamo solo gli effetti di una reazione che
c'è...
Le statistiche borghesi alcune volte le
dicono bene queste cose, riportando l'esempio degli scioperi che crescono e che
quindi c’è una grande micro conflittualità... Gli operai in questo paese sono
quelli più repressi e di questo se ne legge poco. possiamo leggere ad esempio le
condanne che sono arrivate agli operai che dell'usb che hanno protestato per la
morte del loro compagno di lavoro, e le “giustificazioni” sono che non era stato
dato il preavviso di 3 giorni!!! oppure che era stato acceso il fumogeno senza
preavviso!!!..
questi sono lato deboli della borghesia
che certo è “forte” ma anche da qui capiamo che tutti sono giganti dai piedi di
argilla. Se l'imperialismo americano mette al governo uno come Trump e cioè un
fascista dichiarato e miliardario… per certi versi l'imperialismo è arrivato al
capolinea... La nostra preoccupazione non può essere tanto in questo momento
quella di organizzare mega manifestazioni, è invece la preoccupazione di non
fare passare per pacifico e scontato tutto quello che il governo imperialista
italiano fa… puoi anche fare il decreto minniti ma noi romperemo il divieto…
puoi licenziare ma noi resisteremo sui posti di lavoro... eccc. per dire al
governo contro le donne ci puoi anche andare… ma poi in risposta riusciamo a
creare una mobilitazione che mette in crisi i piani del governo… altri 15 giorni
di ansia per il G7 glieli possiamo mettere... dobbiamo organizzarci per
provare a rompere il divieto, per “rompere la vetrina”
dell'imperialismo
intervento di una compagna
straniera
i motivi per organizzarsi contro questi
7 sono uguali a quelli per cui bisogna organizzarsi contro il g20, dove ci
saranno i 20 più potenti del mondo. Anche ad Amburgo dobbiamo organizzarci
contro la guerra, ma soprattutto contro il capitalismo. Contro la
globalizzazione per costruire un mondo che sia a favore degli oppressi, per
questo è necessario costruire una resistenza. Mentre loro saranno riuniti per
discutere del loro sviluppo capitalista noi saremo in tanti a lottare quel
giorno. Poi invita a scendere in campo (per strada) contro la guerra dei potenti
e contro l'imperialismo, dicendo che non possiamo cambiare la miseria di questo
mondo in questi due vertici, ma di certo è l'occasione per unire tutte le lotte
contro questo sistema crudele e vedere tanta gente unita…
Negli interventi finali a proposito di
repressione contro gli operai presentiamo la cassa
di resistenza ai compagni, portando esempio operai indiani e di Brignano con i
licenziamenti, spiegando la questione del salto di qualità dei padroni e del
governo che invece di sciopero parlano di
boicottaggio...
In fine una compagna ricorda gli
appuntamenti già citati in precedenza e conclude
l'assemblea.
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