Il 25 aprile a Catania. Denunce e multe all’antifascismo militante
Non
si è fatta attendere la risposta della polizia. Dopo aver dovuto cedere
il passo allo spezzone antagonista del corteo del 25 aprile, che
staccandosi pacificamente dal resto del corteo aveva raggiunto la sede
di Frontex, la Questura ha denunciato un compagno con l'accusa di
"manifestazione non autorizzata".
"Che la Resistenza partigiana – si legge nel comunicato a firma di CSP "Graziella Giuffrida", Comunità resistente-Le Ragazze e i Ragazzi della Piazzetta", Collettivo politico Experia, Punteruolo e Rete dei Comunisti Catania – non sia solo un lontano evento da commemorare lo abbiamo ribadito e dimostrato durante il corteo che si è svolto a Catania il 25 aprile.
Uno spezzone composto da circa 400 persone tra militanti, studenti e lavoratori, con una ampia e protagonista presenza giovanile, ha attraversato le vie della città, dando un chiaro e deciso segnale di rottura con la doverosa ma fine a se stessa tradizione commemorativa.
L’attualità della Resistenza non è stata vissuta solo nelle parole appassionate scandite al corteo, ma si è concretizzata nelle nostre azioni e nei temi che abbiamo messo al centro di questo 25 aprile: la guerra imperialista e la gestione criminale dei flussi migratori, contro cui si scaglia la nostra critica radicale.
Oggi indicare semplicemente i nemici, dare loro un nome e un volto, fosse anche con una scritta su un muro, è un segno di resistenza intollerabile. E non lo diciamo noi per autocompiacimento, ma lo dimostrano gli atti repressivi, a volte ridicoli, che le forze del (dis)ordine mettono in campo contro coloro che vogliono opporsi e resistere a tutto ciò. Così, a tempo di record, la Questura di Catania ha denunciato un compagno per manifestazione non autorizzata e altri tre giovanissimi compagni sono stati multati pesantemente per affissione abusiva. Il tutto mentre si “ricordava” la Resistenza…
Ecco che allora attualizzare la Resistenza diventa un atto intollerabile per una forza politica di governo nazionale e locale come il Partito Democratico che, non solo non ha più una sola ragione per partecipare alla commemorazione, ma tenta in tutti i modi di criminalizzarne i contenuti e gli insegnamenti che legano la Resistenza alle lotte di oggi.
Ma il calore, la partecipazione e l’aggregazione che si sono espresse durante la festa popolare che si è tenuta dopo il corteo ci ripagano del clima repressivo che si vive in questa città e in questo paese. Una festa che ha visto nuovamente assieme diverse generazioni e soprattutto tanti abitanti del quartiere popolare, nel segno di una rinnovata resistenza.
Solidarietà ai compagni denunciati!
Contro l’imperialismo, il razzismo e la repressione, partigiani sempre! ".
"Che la Resistenza partigiana – si legge nel comunicato a firma di CSP "Graziella Giuffrida", Comunità resistente-Le Ragazze e i Ragazzi della Piazzetta", Collettivo politico Experia, Punteruolo e Rete dei Comunisti Catania – non sia solo un lontano evento da commemorare lo abbiamo ribadito e dimostrato durante il corteo che si è svolto a Catania il 25 aprile.
Uno spezzone composto da circa 400 persone tra militanti, studenti e lavoratori, con una ampia e protagonista presenza giovanile, ha attraversato le vie della città, dando un chiaro e deciso segnale di rottura con la doverosa ma fine a se stessa tradizione commemorativa.
L’attualità della Resistenza non è stata vissuta solo nelle parole appassionate scandite al corteo, ma si è concretizzata nelle nostre azioni e nei temi che abbiamo messo al centro di questo 25 aprile: la guerra imperialista e la gestione criminale dei flussi migratori, contro cui si scaglia la nostra critica radicale.
Oggi indicare semplicemente i nemici, dare loro un nome e un volto, fosse anche con una scritta su un muro, è un segno di resistenza intollerabile. E non lo diciamo noi per autocompiacimento, ma lo dimostrano gli atti repressivi, a volte ridicoli, che le forze del (dis)ordine mettono in campo contro coloro che vogliono opporsi e resistere a tutto ciò. Così, a tempo di record, la Questura di Catania ha denunciato un compagno per manifestazione non autorizzata e altri tre giovanissimi compagni sono stati multati pesantemente per affissione abusiva. Il tutto mentre si “ricordava” la Resistenza…
Ecco che allora attualizzare la Resistenza diventa un atto intollerabile per una forza politica di governo nazionale e locale come il Partito Democratico che, non solo non ha più una sola ragione per partecipare alla commemorazione, ma tenta in tutti i modi di criminalizzarne i contenuti e gli insegnamenti che legano la Resistenza alle lotte di oggi.
Ma il calore, la partecipazione e l’aggregazione che si sono espresse durante la festa popolare che si è tenuta dopo il corteo ci ripagano del clima repressivo che si vive in questa città e in questo paese. Una festa che ha visto nuovamente assieme diverse generazioni e soprattutto tanti abitanti del quartiere popolare, nel segno di una rinnovata resistenza.
Solidarietà ai compagni denunciati!
Contro l’imperialismo, il razzismo e la repressione, partigiani sempre! ".
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