Torino, lunedì rimo maggio: come ogni anno, da
piazza Vittorio Veneto si snoda un corteo che raggiunge piazza Castello, dove è
montato l’usuale palco dal quale varie autorità prendono la parola per ricordare
il significato della FESTA DEI LAVORATORI.
In fondo al corteo, che si svolge sotto una
pioggia battente, sono presenti i vari partiti della sinistra istituzionale: a
chiudere pensa il centinaio di militanti del Partito Comunista in Italia -di Rizzo
In realtà, però, come tutti gli anni, il
serpentone non si esaurisce qui; a seguire, come sempre, si trova ancora lo
spezzone dei centri sociali: il guaio è che a molti di lorsignori non garba
affatto che questo avvenga.
In effetti deve essere piuttosto fastidioso, per
i grillonzi al governo della città e per i democristiani che comandano in
Regione, essere bersagliati da continue simpatiche frasette di scherno
provenienti dal fondo della manifestazione.
Circa a metà di via Po, ecco che le “forze
dell’ordine” obbediscono agli ordini che arrivano dai responsabili dei partiti
di governo: passato lo spezzone che contiene Marco Rizzo ed i suoi seguaci, - i buoni - si
mettono di traverso alla strada per impedire ai contestatori - i cattivi - il proseguimento
verso la meta finale.
Qualche minuto di fronteggiamento a muso duro,
poi parte la consueta “carica di alleggerimento” che, come documentano le
immagini circolanti su internet, non risparmia niente e nessuno: un ragazzo, che
ha la sfortuna di cadere davanti alle divise, viene da queste sommerso di
manganellate e preso anche a calci.
Naturalmente tutti i media nazionali si sgolano
immediatamente, facendo a gara a chi urla di più contro i “facinorosi
provocatori dei centri sociali” che si permettono – lesa maestà – di contestare
la presenza in corteo di gente che non ha mai lavorato neanche un’ora nella sua
inutile vita.
Bosio (Al), 03 maggio 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
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