Legittima difesa= licenza di uccidere per bottegai fasciorazzisti
Con
225 voti a favore e 166 contrari è passato questa mattina alla Camera
il disegno di legge che prevede un allargamento dei limiti di ciò che
viene considerato "legittima difesa".
La proposta di legge è stata partorita dalle file del Partito Democratico e nella sua formulazione iniziale interveniva sull'articolo 59 del codice penale (riguardante le circostanze del reato), aumentando le tutele per chi si difende con l'uso di armi da un’aggressione in casa, se questa avviene in circostanze particolari di “grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”.
Durante la discussione in aula, però, il ddl - già estremamente ambiguo e generico nel definire queste circostanze - è stato ulteriormente ampliato, arrivando a modificare anche l'articolo 52 che codifica e stabilisce i limiti della "legittima difesa". Il testo approvato alla Camera prevede ora che sia da considerarsi legittima difesa la reazione di chi si
difende da un'aggressione che si verifica "di notte" (sic!) e con "violenza sulle persone o sulle cose". Per gli imputati a cui verrà riconosciuto l'uso della legittima difesa e, quindi, la non punibilità, gli emendamenti prevedono inoltre che tutte le spese processuali siano a carico dello Stato.
Queste modifiche sono state introdotte per ingraziarsi il voto a favore dei centristi di Alfano, che avevano minacciato di non votare più il provvedimento se non vi fosse stata una modifica più radicale della legge che permette di ricorrere alle armi. Il ddl ha così superato il passaggio alla Camera con i voti del Partito Democratico e di Alternativa Popolare ma è stata bocciata da Forza Italia, 5Stelle e Lega Nord (quest'ultima promotrice di una manifestazione a Verona lo scorso 25 aprile convocata con lo slogan "La difesa è sempre legittima" e protagonista oggi, assieme ai forzisti, di nuove pagliacciate di protesta alla Camera al momento del voto).
Per l'arco dei contrari il provvedimento contiene infatti ancora troppi ostacoli alla piena realizzazione di una "giustizia fai da te". Ma se una modifica delle norme sulla legittima difesa è sempre stata tra i cavalli di battaglia dell'armamentario retorico destrorso, è emblematico sottolineare come sia oggi il Partito Democratico a realizzare quest'impresa. Il ddl approvato oggi, che ora dovrà passare all'esame del Senato, fa il paio con il decreto Minniti nel consacrare ed alimentare un delirio securitario sempre più pervasivo e pericoloso. Giocando sulla percezione (tutta costruita mediaticamente) di una maggiore "insicurezza" si legittima oggi l'idea di un farwest sociale che solletica la pancia dei sostenitori della propaganda più beceramente razzista e xenofoba. Se di giorno con il decreto Minniti ci pensano gli squadroni sempre più asfissianti e onnipresenti di forze dell'ordine a garantire il "decoro" delle città, di notte ci si può invece ora improvvisare pistoleri contro i ladri, in una guerra quotidiana verso il basso e tra il basso, cosicché in alto possa proseguire il furto (quello vero) delle nostre vite.
La proposta di legge è stata partorita dalle file del Partito Democratico e nella sua formulazione iniziale interveniva sull'articolo 59 del codice penale (riguardante le circostanze del reato), aumentando le tutele per chi si difende con l'uso di armi da un’aggressione in casa, se questa avviene in circostanze particolari di “grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”.
Durante la discussione in aula, però, il ddl - già estremamente ambiguo e generico nel definire queste circostanze - è stato ulteriormente ampliato, arrivando a modificare anche l'articolo 52 che codifica e stabilisce i limiti della "legittima difesa". Il testo approvato alla Camera prevede ora che sia da considerarsi legittima difesa la reazione di chi si
difende da un'aggressione che si verifica "di notte" (sic!) e con "violenza sulle persone o sulle cose". Per gli imputati a cui verrà riconosciuto l'uso della legittima difesa e, quindi, la non punibilità, gli emendamenti prevedono inoltre che tutte le spese processuali siano a carico dello Stato.
Queste modifiche sono state introdotte per ingraziarsi il voto a favore dei centristi di Alfano, che avevano minacciato di non votare più il provvedimento se non vi fosse stata una modifica più radicale della legge che permette di ricorrere alle armi. Il ddl ha così superato il passaggio alla Camera con i voti del Partito Democratico e di Alternativa Popolare ma è stata bocciata da Forza Italia, 5Stelle e Lega Nord (quest'ultima promotrice di una manifestazione a Verona lo scorso 25 aprile convocata con lo slogan "La difesa è sempre legittima" e protagonista oggi, assieme ai forzisti, di nuove pagliacciate di protesta alla Camera al momento del voto).
Per l'arco dei contrari il provvedimento contiene infatti ancora troppi ostacoli alla piena realizzazione di una "giustizia fai da te". Ma se una modifica delle norme sulla legittima difesa è sempre stata tra i cavalli di battaglia dell'armamentario retorico destrorso, è emblematico sottolineare come sia oggi il Partito Democratico a realizzare quest'impresa. Il ddl approvato oggi, che ora dovrà passare all'esame del Senato, fa il paio con il decreto Minniti nel consacrare ed alimentare un delirio securitario sempre più pervasivo e pericoloso. Giocando sulla percezione (tutta costruita mediaticamente) di una maggiore "insicurezza" si legittima oggi l'idea di un farwest sociale che solletica la pancia dei sostenitori della propaganda più beceramente razzista e xenofoba. Se di giorno con il decreto Minniti ci pensano gli squadroni sempre più asfissianti e onnipresenti di forze dell'ordine a garantire il "decoro" delle città, di notte ci si può invece ora improvvisare pistoleri contro i ladri, in una guerra quotidiana verso il basso e tra il basso, cosicché in alto possa proseguire il furto (quello vero) delle nostre vite.
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