martedì 2 maggio 2017

pc 2 maggio - SULLE PRIMARIE DEL PD - Un commento da lavoratrici Slai cobas sc policlinico di Palermo

OGGI PIU’ CHE MAI, SERVE LA RIVOLUZIONE!!!”

E SE LO AFFERMA FINANCHE LA BASE DEL PD…
Ieri, alle primarie del PD,uno degli iscritti, di base, sessantenne, durane un’intervista trasmessa dal TG ha affermato per ben due volte, visibilmente profondamente deluso ed amareggiato: “Serve la rivoluzione, non le riconferme!”.

Ovviamente si riferiva a quel buffone e moderno fascista di Renzi che, con queste primarie, ha voluto la riconferma a segretario del partito, dato che, a dicembre 2016, è stato costretto a dimettersi dal PD e dal governo, in seguito alla sonora bocciatura da parte del POPOLO SOVRANO del reazionario referendum costituzionale.

Anche le parole dette poco prima, con grande delusione e sconforto, da un giovane del Partito Democratico davanti ad uno dei gazebo, hanno fatto riferimento alla svolta ancora più reazionaria del PD, intrapresa da Renzi e dal suo governo antipopolare, della macelleria sociale: “Purtroppo il PD si sposta sempre più a destra…speriamo…”

Questa consapevolezza da parte della base del partito “democratico” ha portato al dimezzamento della platea degli elettori, che si è ridotta a quasi 2 milioni, a fronte dei 3 milioni
del 2013.
Ciononostante, con la sua solita arroganza, spavalderia e faccia da culo, Renzi ha esultato per la vittoria contro Emiliano e Orlando, come se, tra l’altro, non fosse già scontata. Perfino quest’ultimi ne erano ben consci, ma volevano “dare una lezione” a Renzi,come più volte ribadito,sul fatto che esistessero anche loro…

La verità è che le primarie sono servite essenzialmente per ricompattare i dem ( in vista delle prossime elezioni amministrative di giugno,delle regionali in Sicilia e di quelle politiche) e per fare rientrare Renzi dalla porta alla direzione del partito, dato che, alla direzione del governo è rientrato già dalla finestra… attraverso il suo compare di merende,Gentiloni.
Le dichiarazioni di Emiliano e di Orlando di fattiva collaborazione col veccho-nuovo segretario del PD, malgrado le forti diatribe interne, ne sono un chiaro indice.

Ma la cosa ancora più rivoltante è che,subito dopo la propria elezione, Renzi, che nei suoi quasi 3 anni di governo ha di fatto devastato la vita dei lavoratori, dei proletari e delle masse popolari (jobs act, massicci licenziamenti, precarizzazione a vita del lavoro, attacchi alle pensioni, ai salari, alla scuola,alla sanità, ai diritti dei disabili, al pubblico impiego ecc. ), ha avuto la faccia tosta di affermare quanto segue: "Toglieremo l'Italia dalla palude… sarà un nuovo inizio”. Ciò, quando un attimo prima aveva rivendicato il proprio operato, a cominciare dal jobs act definito “una delle cose più straordinariamente di sinistra fatte”,oltreché aveva espresso il pieno appoggio all’attuale scellerato e guerrafondaio esecutivo Gentiloni, di cui, chiaramente, continuerà a tirare le redini.

E’ del tutto evidente che, l’intenzione del” buffone di corte della borghesia e dei padroni” è quella di proseguire nella stessa direzione di marcia moderno fascista, sulla pelle del proletariato e delle masse popolari. Altro che svolta e che nuovo inizio!

Ma questa volta, consapevole delle proprie responsabilità nell’accelerazione dello sfascio del PD, come è stato costretto ad ammettere lo sesso Emiliano :” Noi vogliamo ricostruire il PD che è in macerie ovunque, dal nord al centro. Si sono dimezzati gli elettori alle primarie. Bisogna ricostruire il partito. La responsabilità principale spetta al segretario, ma noi faremo quanto necessario per ricostruirlo insieme a lui…”, Renzi finge di voler rompere col “partito personale” cercando di allargare la base di consenso alla propria dittatura, annunciando di voler far tesoro degli “insegnamenti” di Emiliano e Orlando sicuramente elargendo loro qualche contentino finalizzato a tenerli più buoni… Per non parlare del rilancio a tutta birra del populismo :”Noi vogliamo fare una grande coalizione con i cittadini…”.
Ma la maggioranza della popolazione italiana, a cominciare dagli operai, dai lavoratori, dagli studenti, dai precari,dai disoccupati,dai giovani, dai pensionati e dalle donne, lo ha già mandato a quel paese, come dimostra pure la bocciatura del referendum costituzionale.

I proletari, le masse popolari e ancor più le donne non ne possono più di Renzi, di Gentiloni e di ogni altro governo dei padroni e delle banche. Lo sviluppo della lotta di classe, dal sud al nord del Paese, che ha visto anche accrescere il protagonismo delle donne,ed inoltre, il crescente e massiccio astensionismo di massa ad ogni tipo di elezione, che ha concretamente delegittimato l’intera classe politica, ne è lampante dimostrazione.

CONTRO IL MODERNO FASCISMO CHE AVANZA SERVE UNA NUOVA RESISTENZA E LA RIVOLUZIONE!

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