OGGI
PIU’ CHE MAI, SERVE LA RIVOLUZIONE!!!”
E SE LO
AFFERMA FINANCHE LA BASE DEL PD…
Ieri,
alle primarie del PD,uno degli iscritti, di base, sessantenne, durane
un’intervista trasmessa dal TG ha
affermato per ben due volte, visibilmente profondamente deluso ed
amareggiato: “Serve la
rivoluzione, non le riconferme!”.
Ovviamente
si riferiva a quel buffone e moderno fascista di Renzi che, con
queste primarie, ha voluto la riconferma a segretario del partito,
dato che, a dicembre 2016, è stato costretto a dimettersi dal PD e
dal governo, in seguito alla sonora bocciatura da parte del POPOLO
SOVRANO del reazionario referendum costituzionale.
Anche
le parole dette poco prima, con grande delusione e sconforto, da un
giovane del Partito Democratico davanti ad uno dei gazebo, hanno
fatto riferimento alla svolta ancora più reazionaria del PD,
intrapresa da Renzi e dal suo governo antipopolare, della macelleria
sociale: “Purtroppo
il PD si sposta sempre più a destra…speriamo…”
Questa
consapevolezza da parte della base del partito “democratico” ha
portato al dimezzamento della platea degli elettori, che si è
ridotta a quasi 2 milioni, a fronte dei 3 milioni
del 2013.
Ciononostante,
con la sua solita arroganza, spavalderia e faccia da culo, Renzi ha
esultato per la vittoria contro Emiliano e Orlando, come se, tra
l’altro, non fosse già scontata. Perfino quest’ultimi ne erano
ben consci, ma volevano “dare una lezione” a Renzi,come più
volte ribadito,sul fatto che esistessero anche loro…
La
verità è che le primarie sono servite essenzialmente per
ricompattare i dem ( in vista delle prossime elezioni amministrative
di giugno,delle regionali in Sicilia e di quelle politiche) e per
fare rientrare Renzi dalla porta alla direzione del partito, dato
che, alla direzione del governo è rientrato già dalla finestra…
attraverso il suo compare di merende,Gentiloni.
Le
dichiarazioni di Emiliano e di Orlando di fattiva collaborazione col
veccho-nuovo segretario del PD, malgrado le forti diatribe interne,
ne sono un chiaro indice.
Ma la
cosa ancora più rivoltante è che,subito dopo la propria elezione,
Renzi, che nei suoi quasi 3 anni di governo ha di fatto devastato la
vita dei lavoratori, dei proletari e delle masse popolari (jobs act,
massicci licenziamenti, precarizzazione a vita del lavoro, attacchi
alle pensioni, ai salari, alla scuola,alla sanità, ai diritti dei
disabili, al pubblico impiego ecc. ), ha avuto la faccia tosta di
affermare quanto segue: "Toglieremo
l'Italia dalla palude… sarà un nuovo inizio”. Ciò,
quando
un attimo prima aveva rivendicato
il proprio operato, a cominciare dal jobs act definito “una delle
cose più straordinariamente di sinistra fatte”,oltreché aveva
espresso
il
pieno appoggio all’attuale scellerato e guerrafondaio esecutivo
Gentiloni, di cui, chiaramente, continuerà a tirare le redini.
E’
del tutto evidente che, l’intenzione del” buffone di corte della
borghesia e dei padroni” è quella di proseguire nella stessa
direzione di marcia moderno fascista, sulla pelle del proletariato e
delle masse popolari. Altro che svolta e che nuovo inizio!
Ma
questa volta, consapevole delle proprie responsabilità
nell’accelerazione dello sfascio del PD, come è stato costretto ad
ammettere lo sesso Emiliano :” Noi
vogliamo ricostruire il PD che è in macerie ovunque, dal nord al
centro. Si sono dimezzati gli elettori alle primarie. Bisogna
ricostruire il partito. La responsabilità principale spetta al
segretario, ma noi faremo quanto necessario per ricostruirlo insieme
a lui…”, Renzi
finge di voler rompere col “partito personale” cercando di
allargare la base di consenso alla propria dittatura, annunciando di
voler far tesoro degli “insegnamenti” di Emiliano e Orlando
sicuramente elargendo loro qualche contentino finalizzato a tenerli
più buoni… Per non parlare del rilancio a tutta birra del
populismo :”Noi
vogliamo fare una grande coalizione con i cittadini…”.
Ma la
maggioranza della popolazione italiana, a cominciare dagli operai,
dai lavoratori, dagli studenti, dai precari,dai disoccupati,dai
giovani, dai pensionati e dalle donne, lo ha già mandato a quel
paese, come dimostra pure la bocciatura del referendum
costituzionale.
I
proletari, le masse popolari e ancor più le donne non ne possono più
di Renzi, di Gentiloni e di ogni altro governo dei padroni e delle
banche. Lo sviluppo della lotta di classe, dal sud al nord del
Paese, che ha visto anche accrescere il protagonismo delle donne,ed
inoltre, il crescente e massiccio astensionismo di massa ad ogni
tipo di elezione, che ha concretamente delegittimato l’intera
classe politica, ne è lampante dimostrazione.
CONTRO
IL MODERNO FASCISMO CHE AVANZA SERVE UNA NUOVA RESISTENZA E LA
RIVOLUZIONE!
Nessun commento:
Posta un commento