Una prova muscolare in grande stile ben "diretta e preparata" che ha visto "stranamente" essere pronti ad immortalare una pletora di giornalisti e fotoreporter e il fascio/leghista Salvini
giustamente contestato da un mediatore culturale, che alle provocazioni dei legaioli ha risposto che "l'unico posto per razzisti e fascisti è Piazzale Loreto"
Un'operazione esaltata a destra e manca, dal PD (al di la dei "distinguo" tra esponenti della giunta Sala) al centro destra, dalla Lega al M5S, come si evince dalle varie dichiarazioni.
Un segnale da analizzare, comprendere e contrastare
Assediata la Stazione Centrale. Il blitz con 300 uomini spacca il Pd
Il bilancio del maxi controllo è in chiaroscuro: 52
immigrati portati in Questura per verifiche sui documenti, ma nessuna denuncia.
I dubbi di Majorino: «Meglio la cultura degli interventi mirati». Rozza: bene
così. Salvini: che bello, la cavalleria
Le serrande della metropolitana sono state chiuse poco
prima delle 14.30. Poi è toccato ai cancelli dei varchi che permettono
d’accedere alla Galleria delle carrozze, sbarrati alla chetichella dai vigilantes
delle ferrovie. L’ultimo segnale è stato il blindato dell’Esercito che ha
abbandonato piazza Duca
d’Aosta. L’attesa del blitz aveva già radunato qualche fotografo e alcune troupe, ma nessuno immaginava di vedere arrivare trecento agenti dai tre lati della piazza, blindati a chiudere le vie di fuga, un pullman per trasportare gli «irregolari» in via Fatebenefratelli, cinofili, poliziotti a cavallo e perfino un elicottero. Da sinistra (estrema) qualcuno ha azzardato il paragone con i rastrellamenti fascisti, nei fatti però il blitz è stato una «prova muscolare» senza precedenti per la Questura.
Vero è
che la situazione di degrado nella quale è precipitata da mesi la Centrale ha
ormai superato ogni limite (almeno a sentire abitanti, turisti e negozianti).
Il bilancio del maxi controllo è però in chiaroscuro: 52 immigrati portati in
Questura per verifiche sui documenti, ma nessuna denuncia. E anzi, quattro i
senegalesi e gambiani che proprio grazie a queste verifiche hanno scoperto di
avere ottenuto, dopo un iter durato mesi, lo status di rifugiato. L’esito dei
controlli non è ancora concluso e alcuni immigrati hanno diversi alias da
verificare. La fermata della metropolitana è rimasta aperta, chiusi solo
gli accessi da piazza Duca d’Aosta. Idem per la stazione ferroviaria che non ha
mai interrotto la circolazione. Qualche disagio invece per i pendolari che
hanno dovuto utilizzare gli ingressi laterali per accedere ai treni. All’arrivo
degli agenti, nonostante il blocco delle vie di fuga sui tre lati, alcuni
immigrati e senza tetto sono riusciti ad allontanarsi di corsa. I migranti sono
stati portati in Questura con un pullman e il gruppo di coloro che doveva
essere identificato in ufficio ha attraversato il piazzale sotto la scorta
degli agenti. Una scena immortalata con i telefonini da turisti e pendolari, ma
anche dagli altri immigrati già «liberati» dai controlli. Il blitz delle
forze dell’ordine ha provocato anche un terremoto politico. Il leader della
Lega, Matteo Salvini si è precipitato in piazza Duca d’Aosta in diretta
Facebook: «Finalmente un blitz con elicotteri e poliziotti a cavallo.
Finalmente, grazie a Dio, la polizia e i carabinieri. Di questa gente non c’è
bisogno». Il leader della Lega è stato contestato da un gruppetto di cinque
persone, tra cui un educatore che lavora con i richiedenti asilo: «Quando
finisce lo spot elettorale? Io vengo qui tutti i giorni a lavorare, quelle sono
persone che scappano dalla guerra». Ma la retata alla Centrale ha spaccato
anche il Pd. Da una parte il segretario cittadino, Pietro Bussolati e
l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza. Stessi concetti: pieno sostegno al
lavoro della polizia e l’auspicio che non si tratti di un episodio isolato ma
di un'azione che si prolunghi nel tempo. «Da tempo — dice Rozza — abbiamo
chiesto a Prefettura e Questura una massiccia campagna di identificazione di
coloro che stazionano in tutta l’area della Stazione Centrale e intorno all’hub
di via Sammartini». Non la vede così il suo collega di giunta,
Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare: «Ho appreso dalle agenzie le
notizie sul blitz in Centrale condotto dalle forze dell’ordine. Mi piacerebbe
capire che tipo di risultati portano azioni simili. Mi convince di più la
cultura degli interventi mirati, continuativi e condotti nel silenzio, ma non
sono un poliziotto». Più duro, Onorio Rosati, consigliere regionale del Pd: «La
considero un'azione dalla dubbia utilità, oltreché evocativa di ben altre
tristi vicende della storia. E questo al netto della professionalità degli agenti
e della felicità manifestata in diretta da Salvini». Protesta Basilio Rizzo:
«L’immagine di Milano non deve essere questa» riferendosi alla marcia per
l’accoglienza dei migranti del 20 maggio. Il sindaco Beppe Sala per ora non
commenta. Il Consiglio comunale è stato sospeso. Esulta invece il
centrodestra: «Un grazie convinto al questore per l’operazione sicurezza
effettuata oggi dalle forze dell’ordine alla Centrale. Avanti così» scrive il
governatore Roberto Maroni su Facebook. «Spero che il blitz di oggi sia solo il
primo di una lunga serie al fine di contrastare l’illegalità e l’insicurezza
che qui regnano sovrani» dice Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di
Forza Italia. Stessa posizione dei 5 Stelle con la capogruppo Patrizia Bedori: «Nel
rispetto della legalità non possiamo che essere contenti del blitz. Speriamo
non resti un fatto isolato». d’Aosta. L’attesa del blitz aveva già radunato qualche fotografo e alcune troupe, ma nessuno immaginava di vedere arrivare trecento agenti dai tre lati della piazza, blindati a chiudere le vie di fuga, un pullman per trasportare gli «irregolari» in via Fatebenefratelli, cinofili, poliziotti a cavallo e perfino un elicottero. Da sinistra (estrema) qualcuno ha azzardato il paragone con i rastrellamenti fascisti, nei fatti però il blitz è stato una «prova muscolare» senza precedenti per la Questura.
3 maggio
2017
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