fonte:http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/03/strage-di-viareggio-il-corto-sul-disastro-vince-al-global-short-film-festival-di-new-york-dicevano-che-era-una-storia-locale/2672998/
Strage di Viareggio, il corto sul disastro, "ovunque proteggi", vince al Global Short Film Festival di New York:
“Dicevano che era una storia locale”
Vinicio Capossela ha prestato il titolo di una
sua canzone del 2006 e Chiara Rapaccini, ultima compagna del
regista viareggino Mario Monicelli che additò
l’incuria come causa principale del
disastro ferroviario, ha disegnato la
locandina. Un binario, due cisterne rovesciate, una macchia
rossa. Rappresenta le 32 vittime, ma anche le fiamme che si
sono alzate dalla stazione di Viareggio pochi minuti prima
della mezzanotte del 29 giugno 2009. Quegli istanti, ripresi
dalle telecamere di sorveglianza, sono entrati a far parte di Ovunque
Proteggi, così come la voce del macchinista Andrea
D’Alessandro che al telefono con il dirigente operativo della stazione
di Viareggio dice: “Noi siamo scappati ma è
scoppiato tutto, portavamo gas liquefatto infiammabile. La stazione è
completamente in fiamme, avverti chi puoi, avverti la protezione
civile”.
Il corto ha per protagonisti Marco Piagentini e
Daniela Rombi, i due rappresentanti dei familiari delle
vittime. Nella strage Marco perse la moglie Stefania, 39 anni, e due figli, Luca
e Lorenzo, di 4 e 2 anni. Dopo 41 giorni di agonia, morì per le ustioni anche
Emanuela Menichetti, 21 anni, figlia di Daniela. “La storia
portante non è la strage – spiegano Martella e Bondielli – ma la forza di Marco
e Daniela. È come se ognuno di noi fosse seduto su una sedia che è un
potenziale vitale e magari non lo sappiamo, qualsiasi cosa ci abbatte e
non ci tiriamo più su. Il fatto di vedere Piagentini, dopo tutto quello che ha
passato, battersi con questa vitalità, per noi è una storia
universale che può arrivare a tutti. Marco ci ha raccontato di quando è
volato in cielo con l’esplosione e ha sentito un istinto disumano di
sopravvivenza, l’ha definito proprio disumano, di attaccamento
alla vita”.
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