sabato 7 maggio 2016

pc 7 maggio - La CGIL in azione - ovvero la Carta dei diritti dei padroni - il caso Manutencoop di Rovereto - Leggi l'opuscolo di analisi critica della "Carta dei diritti" richiedendolo a pcro.red@gmail.com


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Il tutto è successo in via del Garda a Rovereto e, per sedare la possibile rissa e il nervosismo è dovuta intervenire anche la polizia.
I momenti di nervosismo sono iniziati quando una ventina di dipendenti della Manutencoop, ditta che ha in appalto i servizi di sanificazione dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, e aderenti a Usb, con bandiere e striscioni ha organizzato una manifestazione di protesta con distribuzione di volantini davanti alla sede della Cgil.
Motivo della contestazione la mancata istituzione in Manutencoop della Rsu, la rappresentanza sindacale unitaria, un organismo a base elettiva che raccoglie i rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro (è risaputo che Cgil-Cisl-Uil si oppongono dappertutto alla costituzione di Rsu che rappresentino la effettiva volontà dei lavoratori, preferendo assumere nelle proprie mani in monopolio della rappresentanza a prescndere dai rappresentati, ndr).
La cosa non deve essere andata a genio a Paolo Burli che dopo essere uscito dagli uffici ha cominciato ad inveire pesantemente contro i manifestanti e dopo alcuni minuti ha chiamato le forze dell’ordine. A suo dire la manifestazione si stava svolgendo su suolo privato, da qui quindi l’allerta per la polizia.
«Così facendo i sindacati confederali reggono la sponda alla Manutencoop che, nonostante USB Lavoro Privato conti una ventina di iscritti (su 80 dipendenti) non riconosce il diritto a queste lavoratrici di avere una rappresentanza sindacale»afferma Casagranda.
«Oggi le lavoratrici ed USB Lavoro Privato hanno voluto denunciare alla pubblica opinione la doppia faccia di un sindacato – aggiunge Casagranda – che, nel mentre raccoglie firma sulla “carta dei diritti” nei fatti nega ad altri lavoratori quei diritti sindacali per cui raccoglie le firme».
Stupisce la reazione di Burli, infatti immediatamente il responsabile della Cgil è sceso in strada per dire ai manifestanti che eravamo sulla proprietà privata della Cgil invitandoli a spostarsi sulla pubblica strada altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri. I manifestanti hanno rispedito al mittente la richiesta di Burli ribadendo il dritto delle lavoratrici di esprimere il loro dissenso verso il comportamento antidemocratico della Filcams Cgil.

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