Concentramento
Piazzale RWM Domusnovas
Il
10 maggio si riuniscono a Berlino gli azionisti per l’assemblea generale della
più grande industria bellica tedesca, la Rheinmetall AG, madre della RWM S.p.A.;
una delle tante filiali del colosso tedesco che ha sedi in tutto il mondo.
Il
fatturato della Rheinmetall per il 2015 corrisponde a 2,6 miliardi di Euro. Il
settore difesa della Rheinmetal è responsabile di circa la metà delle vendite
del gruppo, ciò significa che questi soldi sono entrati grazie alla vendita di
cannoni, munizioni, sistemi elettronici, carri armati e armamenti. Alcuni
esempi: la commessa di carri armati in Algeria, costruiti direttamente in loco;
i carri armati Leopard 2 venduti in Indonesia; le 250 000 bombe MK consegnate lo
scorso giugno tramite la RWM agli Emirati Arabi Uniti, quelle responsabili della
strage nello Yemen.
Il
marketing populista della Rheinmetall è in perfetta sintonia con la
comunicazione
mediatica degli Stati che progettano a tavolino guerre per presunti scopi umanitari, tant’è che definisce l’obiettivo della divisione difesa “a tutela delle persone e delle attrezzature” orientando “le sue attività di ricerca e sviluppo per le principali aree di capacità nazionali stipulate dalle forze armate tedesche e alle esigenze dei profili di missione degli eserciti internazionali.” Secondo la S.p.A. tedesca “Le forze armate del 21 ° secolo devono affrontare le sfide crescenti e minacce complesse (…) combattendo a grandissimo rischio per preservare la sicurezza e la libertà. (…) il suo ruolo di fornitore di attrezzature per le forze armate tedesche, la NATO e altre nazioni responsabili, aiuta a proteggere le forze armate impegnate in operazioni militari.”
mediatica degli Stati che progettano a tavolino guerre per presunti scopi umanitari, tant’è che definisce l’obiettivo della divisione difesa “a tutela delle persone e delle attrezzature” orientando “le sue attività di ricerca e sviluppo per le principali aree di capacità nazionali stipulate dalle forze armate tedesche e alle esigenze dei profili di missione degli eserciti internazionali.” Secondo la S.p.A. tedesca “Le forze armate del 21 ° secolo devono affrontare le sfide crescenti e minacce complesse (…) combattendo a grandissimo rischio per preservare la sicurezza e la libertà. (…) il suo ruolo di fornitore di attrezzature per le forze armate tedesche, la NATO e altre nazioni responsabili, aiuta a proteggere le forze armate impegnate in operazioni militari.”
Ma
è noto che le guerre convengono esclusivamente a chi le fa e dai territori
inguerra si può solo scappare per sopravvivere. L’unico scopo della Rheinmetall
è chiaramente la crescita del suo fatturato. Non dimentichiamo infatti che
questa società è la stessa industria che ha dovuto cambiare più volte nel corso
della storia, nome, sede e tipo di produzione: dopo la prima guerra mondiale e
dopo aver servito la Wehrmacht nazista ma è sempre resuscitata con una nuova
patina, assetata di soldi e senza scrupoli.
Sappiamo
perfettamente che le multinazionali fanno i migliori investimenti nei paesi con
più difficoltà economiche, non per ultimo in Sardegna, dove il lavoro non è mai
stato un’opportunità bensì un ricatto. In questo periodo di eterni conflitti,
che per alcuni significa esclusivamente business, si prospetta in Sardegna un
ampliamento della RWM, grazie ad altre commesse e in vista di nuove guerre come
quella in Libia.
Noi
pensiamo fermamente che prosperare sulla vita e la morte delle persone non possa
essere un lavoro, che si avviti un bullone o si concluda un’importante commessa.
La possibilità di perdere alcuni posti di lavoro in un territorio devastato
economicamente e socialmente crea ansia, lo possiamo capire, ma non per questo
accettare. Non vogliamo esser ciechi né schiavi, dobbiamo trovare il modo di
liberarci dall’idea che per pagare un mutuo trentennale sia necessario far parte
di un meccanismo che ingrassa gli interessi di una politica economica fondata
sulla guerra.
Per
questi motivi ci ritroviamo il 10 maggio di fronte al piazzale della fabbrica di
Domusnovas in concomitanza alle proteste degli antimilitaristi tedeschi che in
Germania manifestano a Berlino di fronte alla sede dell’assemblea generale degli
azionisti.
Fermiamo
chi con estrema disinvoltura produce, trasporta e spedisce prodotti di morte
attraverso le nostre strade, i nostri porti e aeroporti!
Assemblea
comitato NO BOMBE
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