È DI ESTREMA IMPORTANZA PER IL POPOLO RIVOLUZIONARIO AVERE IN MANO IL
FUCILE
L’esperienza storica della Comune di
Parigi ha provato appieno che è di estrema
importanza per la rivoluzione
proletaria e la dittatura del proletariato possedere
forze armate rivoluzionarie.
Parlando dell’esperienza della
Comune di Parigi, Lenin cita un’importante tesi
di Engels, ossia che in Francia, dopo
ogni rivoluzione, gli operai erano armati; il
disarmo degli operai era quindi il
primo comandamento per i borghesi che si
trovavano al governo dello Stato.
Lenin ritiene che in questa conclusione di
Engels, “l’essenza del problema,
come del resto l’essenza della questione dello
Stato (la classe oppressa dispone di
armi?), è afferrata in modo ammirevole”.
La Comune di Parigi nacque durante
l’accanita lotta tra la rivoluzione armata e
la controrivoluzione armata. I 72
giorni di vita della Comune di Parigi furono 72
giorni di insurrezione armata, di
lotta armata e di autodifesa armata. Ciò che
provocò un timor panico tra i
reazionari borghesi fu proprio il fatto che il
proletariato di Parigi aveva impugnato
il fucile. L’errore fatale della Comune di
Parigi risiedette precisamente nel
fatto che essa si dimostrò troppo clemente verso
la controrivoluzione e non marciò
immediatamente su Versailles, ciò che permise
a Thiers di riprendere fiato e di
radunare le sue truppe reazionarie per gettarsi
furiosamente su Parigi rivoluzionaria.
Come disse Engels: “Sarebbe la Comune di
Parigi durata un solo giorno se non si
fosse servita di questa autorità del popolo
armato contro i borghesi? Non si può
al contrario rimproverarle di non essersene
servita abbastanza?”
Il compagno Mao Tse-tung ha
ricapitolato in modo conciso l’importante
significato della lotta armata e
dell’esercito popolare e ha formulato la famosa tesi
secondo la quale “il potere politico
nasce dalla canna del fucile”
Egli ha sottolineato: “Secondo la teoria
marxista dello Stato, l’esercito è la principale
componente del potere statale.
Chiunque voglia impadronirsi del potere statale
e conservarlo, deve possedere un forte
esercito”.
La rivoluzione violenta è un
principio universale della rivoluzione proletaria. I
partiti marxisti-leninisti devono
seguire con fermezza questo principio universale
e applicarlo alla pratica concreta dei
loro paesi. L’esperienza storica dimostra che
là dove il proletariato e i popoli
oppressi hanno preso il potere e conquistato la
vittoria, essi l’hanno fatto con la
forza del fucile, sotto la direzione dei partiti
proletari, in conformità delle
condizioni specifiche dei propri paesi, costituendo
gradualmente forze armate popolari e
conducendo la guerra popolare sulla base
dell’ampia mobilitazione delle masse
nella lotta e ingaggiando ripetute lotte
contro gli imperialisti e i
reazionari. Ciò vale per la rivoluzione russa, per la
rivoluzione cinese e per la
rivoluzione dell’Albania, del Vietnam, della Corea e di
altri paesi, senza alcuna eccezione.
Al contrario, quando i partiti
proletari non cercano di creare forze armate
rivoluzionarie o vi rinunciano, essi
causano rovesci alla rivoluzione; esistono serie
lezioni a questo proposito. Avendo
rinunciato a impugnare il fucile, alcuni partiti
sono stati presi alla sprovvista di
fronte a un attacco di sorpresa dell’imperialismo e
dei suoi lacchè e alla loro
repressione controrivoluzionaria e di conseguenza milioni
di rivoluzionari sono stati massacrati;
in altri casi, poiché volevano ottenere posti di
alti funzionari nei governi borghesi o
sono caduti nella trappola tesa dai reazionari,
alcuni partiti hanno consegnato loro le
forze armate popolari, rovinando i frutti della
rivoluzione, quando il popolo
rivoluzionario aveva già impugnato le armi e le forze
armate popolari si erano già
sviluppate notevolmente.
In questi cento anni, molti partiti
comunisti hanno partecipato alle elezioni e
sono entrati nel parlamento, ma nessuno
di essi ha potuto instaurare la dittatura
del proletariato con tale mezzo. Anche
se un partito comunista ottiene la
maggioranza nel parlamento o entra nel
governo, ciò non significa che il carattere
borghese del potere politico sia
cambiato e ancora meno che la vecchia macchina
statale sia demolita. La classe
dominante reazionaria potrà proclamare non valide
le elezioni, sciogliere il parlamento o
addirittura ricorrere alla violenza per
estromettere i comunisti. Se un partito
proletario, invece di svolgere il lavoro tra
le masse e di impegnarsi nella lotta
armata, sostiene con zelo le elezioni
parlamentari, esso non farà altro che
addormentare le masse e corrompere se
stesso. La borghesia compra i partiti
comunisti attraverso le elezioni parlamentari
e li trasforma in partiti revisionisti,
in partiti borghesi. La storia non ci fornisce forse
numerosi esempi di questo genere?
Il proletariato deve conquistare il
potere politico con il fucile e deve anche
difenderlo con il fucile. Un esercito
popolare sotto la direzione di un partito
marxista-leninista è il solido
pilastro della dittatura del proletariato e il fattore
principale tra i vari fattori per
prevenire la restaurazione del capitalismo. Con un
esercito popolare armato dell’ideologia
marxista-leninista, si può affrontare
qualsiasi situazione, per quanto
complessa possa essere, nella lotta di classe sia
all’interno che fuori del paese e
difendere il potere del proletariato.
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