Anche con la
nuova norma, voluta dopo i fatti di Colonia, non basterà manifestare di opporsi
al rapporto sessuale per far condannare l’aggressore.
Lettera aperta di un
gruppo di associazioni alla Merkel: “No significa no”
BERLINO
È polemica
in Germania sulla riforma della legge sui reati sessuali, allo studio dopo le
aggressioni di Capodanno a Colonia. In base al testo che approderà al
Bundestag, anche in futuro non basterà il chiaro «no» pronunciato da una vittima
di abusi sessuali per far condannare uno stupratore, denuncia un gruppo di
associazioni riunite nell’iniziativa «No significa no».
Le aggressioni
resteranno impunite anche se la persona che ha subito violenza ha manifestato la
sua volontà contraria al rapporto sessuale e l’autore dello stupro non ha
rispettato questo rifiuto, si legge
in una lettera aperta alla cancelliera
Angela Merkel e ai deputati tedeschi firmata, oltre che da sigle come Terre des
Femmes e dal comitato tedesco di Un Women,
Per la valutazione
dell’accaduto rimane pertanto decisivo il comportamento della persona
danneggiata e non del colpevole, continua la lettera. Ciò contraddice tra
l’altro la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta
contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (la
Convenzione di Istanbul), un testo non ancora ratificato dalla Germania,
ricordano le associazioni. Le quali muovono anche una seconda critica, che suona
tanto più pesante alla luce del dibattito seguito alle aggressioni di Colonia:
anche nel nuovo testo i palpeggiamenti resteranno non punibili per legge.
In base al quadro giuridico attualmente in vigore in Germania, si parla
di stupro se il colpevole costringe la vittima al rapporto sessuale con la
violenza o con minacce oppure se sfrutta la condizione di vulnerabilità in cui
si trova la sua vittima. Non è insomma sufficiente che quest’ultima abbia detto
chiaramente di no. La donna o l’uomo che ha subito una violenza sessuale deve
inoltre dimostrare di aver opposto resistenza, il che complica notevolmente la
possibilità di giungere a una condanna del colpevole.
Il testo di
riforma elaborato dal ministro della Giustizia, il socialdemocratico Heiko Maas,
prevede che in futuro sarà punibile anche chi sfrutta «una situazione in cui
un’altra persona è incapace di opporsi» a causa della sua situazione fisica o
psichica, oppure perché l’aggressione è compiuta «a sorpresa» o ancora perché
teme per la propria incolumità nel caso in cui opponga resistenza. «Un no chiaramente espresso – afferma Karin Nordmeyer, presidente del
Comitato tedesco di Un Women - deve bastare per punire un o una colpevole».
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