Gigi Fois ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "pc 30 gennaio - Il governo Renzi piscia di nuovo i...": che dice:
Voi dove eravate?
Caro Gigi, puoi star tranquillo, se c'eravamo non andava così.. ovunque riusciamo ad esserci le cose non vanno così.
Però perchè te la prendi con noi e non contesti i nostri argomenti?
Anche oggi il segretario della Fiom Manganaro torna sulla stessa cosa con la stessa linea:
'obbiettivo raggiunto' 'moderato ottimismo'
Certo, se l'obbiettivo è l'Accordo di programma... Ma abbiamo già scritto: "Riteniamo sbagliato fare della rivendicazione dell'Accordo di programma lo scopo di questa lotta. Questo Accordo di programma si è dimostrato già perdente: non ha salvaguardato lavoro, non ha salvaguardato salario, non ha creato altri sicuri e stabili sbocchi lavorativi, non ha fatto i risanamenti nè ha messo i fondi annunciati".
Prova a smentirci su questo Gigi!.
Ma Manganaro cosa chiede ora? Vale l’accordo di programma di Genova? Se sì, come lo si può rendere esigibile dentro il processo di vendita?
Fa l'ingenuo o prende per il c... Sa bene che è una domanda retorica!
Circa poi il finale della sua intervista, Manganaro non se la può cavare con il giudizio "governo inetto e pasticcione". Renzi non è tale, è il governo dei padroni e dell'Ilva, e i governi, compreso il suo, non si occupano da ieri dell'Ilva ma da otto decreti fa!
Allora siamo noi che chiediamo a Gigi e tutti gli altri
VOI, VOI DOVE ERAVATE?
Ilva, Manganaro: "Senza accordo si torna subito in piazza"
venerdì, 29 gennaio 2016
A Punto Direttore è intervenuto Bruno
Manganaro, segretario generale Fiom-Cgil sulla questione Ilva in
previsione dell'incontro del 4 febbraio con il Governo.
GENOVA - Non usa mezzi termini
Bruno Manganaro. Ospite di Primocanale, il segretario generale
FIOM-Cgil parla della situazione dell'Ilva di Genova in vista
del prossimo incontro del 4 febbraio con il Governo e spiega:
"Senza accordo si torna subito in piazza".
Qual è lo stato d’animo che si vive
all’interno dello stabilimento in vista dell’incontro del 4
febbraio? - "Lo stato d’animo è quello di moderato
ottimismo dopo aver raggiunto l’obiettivo
dell’incontro con il Governo.
Moderato anche perché non sappiamo come ne usciremo: la partita è
appena iniziata. Se l’esito sarà negativo per noi è già chiaro
che cosa succederà."
Poco più di 36 ore dopo il
sottosegretario del Mise è cambiato, come commenta questa scelta? -
"Quello del Governo è un calciomercato strano: credo che
l’abbiano deciso ieri, probabilmente era già nell’aria, ma
finché non c’è l’ufficialità non si può dire nulla. Potrebbe
essere la Vicari a mantenere questo ruolo, non abbiamo certezze, ma
la domanda sarà sempre la stessa, speriamo che la risposta sia
quella giusta aldilà dell’interlocutore."
Secondo il sindaco di Genova Marco
Doria l’incontro difficilmente sarà risolutorio - "Che
dell’Ilva si continuerà a parlare è certamente vero ma la domanda
che noi poniamo deve essere risolutoria per forza, non ammettiamo
ambiguità. La domanda è semplice: vale l’accordo di programma di
Genova? Se sì, come lo si può rendere esigibile dentro il processo
di vendita? La risposta deve essere data subito perché se continua a
non essere data si manda un altro messaggio, cioè la volontà di
avere le mani libere nella vendita per Genova e per Taranto. Questo
non è accettabile."
Senza una risposta concreta cosa
succederà dopo il 4 febbraio? - "Rimetteremo in moto le
nostre iniziative di lotta, di scioperi e di blocco della produzione.
L’azienda ci ha detto che abbiamo causato un danno e questo era il
nostro scopo. Il Governo può anche comunicare che non lo ritiene più
valido, è nel suo potere legittimo, ma allora si risponderà a
dovere. L’ambiguità non serve a nessuno."
Quale sarà il destino di Novi
Ligure? - "Novi è strettamente legata a Genova, anche per
quel che riguarda la storia sindacale: difendere Genova significa
difendere anche Novi Ligure. Tuttavia il Governo ha dato uno schiaffo
a Genova. La città ci ha comunque applaudito perché ha capito che
il lavoro è una questione davvero importante."
Chi è il più grande nemico di Ilva a
Genova e chi il più grande amico?- "Nemico è chi pensa di fare
una vendita senza garanzie, di chi pensa di liberarsi di questa
vicenda complicata. Questo causa un grande danno alla città e alla
siderurgia. Il più grande amico è questa stessa città e la gente
comune che capisce la gravità della situazione."
Qual è il punto che dovrà essere
scritto sull’accordo il 4 febbraio senza il quale non vi
muoverete? - "Il punto importante è che l’accordo di
programma vale e il Governo dovrà fare di tutto affinché
venga rispettato. Accordo oltretutto già firmato nel 2005 e di nuovo
nel 2014 dal Governo Renzi. Se verrà strappato ci sarà un’altra
storia."
M5S CONTRO IL GOVERNO - "Il
Governo Renzi prima promette la presenza del suo viceministro allo
Sviluppo Economico al tavolo di confronto con i lavoratori Ilva di
Genova Cornigliano il 4 febbraio, poi in meno di 24 ore lo
trasferisce alle Infrastrutture, in nome di un non meglio precisato
rimpasto", denuncia la capogruppo M5S in Liguria Alice Salvatore
in una nota stampa.
"Il Governo al posto di Simona
Vicari piazza Teresa Bellanova - continua - già
sottosegretario al Lavoro ed ex sindacalista che nel 2014 aveva avuto
posizioni abbastanza controverse sull'Accordo di programma 2005 con i
lavoratori, tradito nei fatti, dal Governo. Delle due l'una: o il
Governo ha promesso la presenza del sottosegretario allo Sviluppo
Vicari pur sapendo che il giorno dopo avrebbe cambiato ruolo; oppure,
forse ancor più grave, la decisione è arrivata dopo la lettera,
smentendo di fatto la promessa inviata ai lavoratori. In entrambi i
casi, ci troviamo di fronte a un Governo inetto e
pasticcione che non mantiene i patti, tradendo la fiducia dei
lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali".
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