Ieri pomeriggio - 28 gennaio - presso la sede dello Slai
cobas per il sindacato di classe di Palermo si è tenuta la prevista conferenza
stampa sulla lunga vertenza che riguarda il lavoro e le condizioni
igienico-sanitarie in particolare del Policlinico di Palermo.
Una breve introduzione si è soffermata
sulla coerenza e continuità di una lotta che dura ormai da diversi anni e che
ha tenuto in vita pur come piccolo gruppo di ex lavoratrici e lavoratori una
vertenza importante che riguarda tutti dato che si parla di sanità e di tagli
del governo, e in questo senso, per far capire a che punto siamo, è stata
riportata la notizia che in alcuni ospedali i medici denunciano tra l’altro
perfino la mancanza di bisturi in grado di tagliare! E per dire quanto il
governo sia colpevole in questo è stato anche letto l’articolo 32 della
Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli
indigenti”...
Con la lotta, è stato detto, la
denuncia di tutto questo è stata quasi quotidiana ed è stato messo a nudo come le istituzioni, tutte,
sono ogni giorno più delegittimate, a cascata da quelle nazionali a quelle
locali, e hanno portano ad un degrado continuo tutto il delicatissimo settore della
sanità dal quale spesso dipende non solo la qualità dell’assistenza sanitaria
ma la stessa vita di chi ha bisogno di cure. Di ciò si “accorgono”
periodicamente i quotidiani e perfino gli enti che fanno statistica, in ultimo
il Censis, che scrivono dossier con i quali si dimostra che “un italiano su
cinque rinuncia oramai alle cure mediche” sia per i livelli di abbassamento
degli stipendi e dei salari che per gli aumenti esponenziali dei costi di farmaci,
ticket e cure ospedaliere in generale.
Le istituzioni, si è detto, sono
delegittimate ma anche deboli; dicono sempre che non ci sono soldi ma quando
noi diciamo che la lotta paga ci riferiamo agli esempi dei lavoratori in piazza
in questi giorni, da Gela a Genova, dove non solo si riesce a coinvolgere altri
settori di masse ma si costringe la
controparte a “trovare” immediate soluzioni, e i soldi! anche se a questo livello si tratta ancora di soluzioni per tamponare la situazione e da parte loro prendere tempo.
controparte a “trovare” immediate soluzioni, e i soldi! anche se a questo livello si tratta ancora di soluzioni per tamponare la situazione e da parte loro prendere tempo.
La relazione della delegata del
Policlinico, che è anche RSU, è partita da questo stato delle cose dicendo che
certo si tratta di una questione nazionale, che l’Italia è il paese dove di fatto si
spende meno per la sanità, facendo cenno agli enormi tagli che il governo ha
fatto in questi anni e che si ripercuotono sulle Regioni, fatto che
appunto ha portato all’assurdità di appalti, per esempio sulla pulizia e la
sanificazione, al massimo ribasso, ma così al ribasso che le stesse ditte che
li vincono non possono garantire il servizio, e a parte l’esempio del
Policlinico di Palermo è stata riportata la notizia di un ospedale di Prato
dove gli operatori hanno solo 4 minuti per pulire una stanza, cosa che vale molto
più di ogni spiegazione!
E torniamo al Policlinico, appunto, dove
la lotta del cobas oramai dura da anni, che è tragicamente illuminante. Il
degrado da ogni punto di vista, ma in particolare per l’igiene, e la
conseguente salute e sicurezza di operatori e malati, è tale che perfino il
massimo dirigente ha definito l’ospedale “una fogna a cielo aperto”!
Le denunce del cobas sono diventate una
spina nel fianco dei dirigenti del policlinico e in particolare di alcuni
sindacalisti particolarmente conniventi, tanto da portarli a denunciare a loro
volta la delegata dello slai e il coordinatore per “diffamazione”! (Un processo precedente è
stato già vinto, un altro è in corso!) Ma nonostante il degrado
igienico-sanitario sia sotto gli occhi di tutti e in tanti ci raccontano della
loro “esperienza” diretta in questo campo: topi, scarafaggi e in ostetricia
ultimamente vermi su un lettino da parto! perché la sanificazione di fatto non
esiste! Nonostante tutto questo, dicevamo, molti di queste lavoratrici e lavoratori hanno
difficoltà ad “esporsi” soprattutto per paura delle ritorsioni dell’azienda e
non solo…
I servizi di pulizia e sanificazione al
Policlinico sono stati da anni esternalizzati totalmente e di fatto il servizio
è oggi inesistente: l’importo degli appalti si è di fatto dimezzato e si è
passati da cooperative che impiegavano fino a circa 300 lavoratori all’ultima
che ne impiega un centinaio – di cui quotidianamente presenti circa 80! per 3
ore al giorno per oltre 140 Unità Operative e centinaia di malati!!!
È stata presentata e illustrata una
grandissima quantità di documenti ufficiali: dell’azienda Policlinico,
dell’Assessorato alla Sanità, degli Enti che fanno le ispezioni ecc., nonché
tutta quella prodotta dal cobas, comprese le denunce alla procura, che
dimostrano, carte alla mano appunto, in maniera del tutto esauriente ciò che è
stato detto.
Nonostante le dichiarazioni, anche
ufficiali, di parti delle istituzioni, che danno ragione alla lotta del cobas,
le diverse promesse, strappate di volta in volta con incontri imposti anche con
le manifestazioni, di un serio tavolo tecnico tra tutti i responsabili e gli
enti preposti per trovare una soluzione, fino ad ora sono rimaste lettera
morta… ma la lotta portata avanti dagli ex pulizieri, pur tra mille difficoltà
è riuscita a tenere e tiene aperta la vertenza e si prepara ad altre iniziative. Visto
poi che la delicatissima questione della sanità riguarda tutti il cobas
policlinico ha proposto la costituzione di un comitato cittadino nel quale
impegnerà innanzi tutto le energie dei propri ex-pulizieri sia come mezzo di
controinformazione per far conoscere meglio questa situazione, sia per coinvolgere molti altri nella lotta attiva contro il pericolosissimo degrado di
questo settore.
Riportiamo
parti dell’ultimo volantino che riguarda le iniziative di questo mese della
lotta degli ex pulizieri:
Col nuovo anno è ripartita, senza tregua, la
lotta dei lavoratori e degli ex pulizieri del policlinico di Palermo, contro
l’annosa emergenza igienico-sanitaria e per l’assunzione dei pulizieri aventi
diritto.
Dopo il sit-in del 7 gennaio scorso
all’assessorato della salute, e quello dell’11 gennaio davanti i cancelli del policlinico,
il 22 c.m. è toccato alla prefettura.
Durante quest’ultima iniziativa vi è stato
un incontro con la delegata del prefetto – dott.ssa Baratta - alla quale è
stata denunciata la persistenza di condizioni igienico-sanitarie pericolosissime
e vergognose, all’interno del policlinico, malgrado l’intervento diretto dell’ex
prefetto.
La dottoressa Baratta, visibilmente
sconcertata per il peggioramento della situazione (dato che anche i topi oramai
sono di casa nel predetto nosocomio, oltre i vermi nel lettino della sala
parto, come raccontato da una ostetrica), si è impegnata a riportare al nuovo
prefetto – Antonella De Miro - la questione.
Lo SLAI Cobas s.c., nel comunicare anche l’imminente
costituzione di un comitato cittadino in difesa della salute/sicurezza negli
ospedali, a partire proprio dal policlinico, ha sollecitato ulteriormente
l’intervento del prefetto, al fine di risolvere definitivamente la vertenza…
Pa, 24.01.2016
Lavoratori ed ex pulizieri SLAI Cobas s.c.
–Policlinico Palermo
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