A Taranto vogliono fare una struttura chiusa e dovrebbe sorgere nel porto con una capienza massima di 300 posti.
Di
fatto l'hotspot avrà la stessa funzione dei CIE, più simili a campi di
concentramento, rispetto a cui vi sono centinaia e centinaia di denunce
delle condizioni di vita (detenzione), della repressione, delle violenze
anche sessuali fatte dai militari.
Il fatto che sorga
nel porto, quindi nel luogo di sbarco dei migranti ha lo scopo evidente
di respingere subito buona parte dei migranti nei loro paesi d'origine.
Qui si svolgeranno le prime operazioni d'identificazione, registrazione e
rilevamento delle impronte digitali dei migranti sbarcati - operazioni
fatte, come già è accaduto anche a Taranto (vedi la nostra denuncia al
Questore di Taranto), senza alcun rispetto dei diritti dei migranti,
senza permettere loro di avere traduttori della loro lingua, di
comprendere ciò che sta loro accadendo, senza verificare la loro
situazione, senza assistenza legale, ecc.
"Chi avrà i
requisiti per ottenere lo status di rifugiato sarà smistato nei sei hub
nazionali (tra questi c'è anche Bari) oppure fuori dai confini
italiani; gli altri saranno mandati negli hub chiusi in attesa di essere
rimpatriati...
A Bari invece entrerà in funzione l'hub,
una struttura paragonabile all'attuale Cara, ovvero dei centri - alcuni
saranno aperti, altri chiusi - dove verranno trasferiti gli immigrati
richiedenti asilo politico. A differenza del Cara, però, l'hub avrà una
funzione di prima accoglienza, la capienza massima sarà di 100 posti
(oggi nel Cara di Bari vivono quasi mille persone), i migranti saranno
trasferiti entro 48 ore dallo sbarco e l'ospitalità sarà limitata al
periodo necessario alla formalizzazione della domanda di asilo e
conclusione della procedura di esame della domanda da parte delle
Commissioni territoriali...".
(dal "Quotidiano - V.Dam).
Occorre impedire che questo avvenga, a Taranto come ovunque.
Organizziamo
nella nostra città la mobilitazione, in primis degli stessi migranti, a
cui chiamiamo ad unirsi tutti gli antirazzisti, gli antimperialisti, le
associazioni.
ORGANIZZIAMO A FEBBRAIO UNA PRIMA INIZIATIVA.
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