Il 5 ottobre scorso la foto del
direttore del personale di Air France Xavier Borotra che scavalcava una rete di
protezione dell’aeroporto di Roissy – a torso nudo e gli abiti a brandelli, per
sfuggire all’aggressione di alcuni dipendenti inferociti aveva fatto il giro
del mondo. Dieci giorni dopo, la compagnia aveva licenziato per violenze cinque
addetti al servizio manutenzione, identificati grazie alle immagini delle
telecamere. Ma uno dei cinque era delegato sindacale (della Cgt
social-comunista) e la procedura aveva quindi bisogno del via libera
dell’ispettorato del lavoro. Che ieri lo ha negato, sostenendo che – stando
alle riprese – “non è possibile accertare la volontà di commettere violenze”.
Air France ha immediatamente fatto ricorso al ministero del Lavoro, ma intanto
deve reintegrare il “lavoratore” e pagargli gli arretrati. Un altro brutto
segnale, l’ennesimo, mandato a imprenditori e potenziali investitori esteri da
parte di un Paese che non riesce a scegliere tra civile modernità e la versione
più becera della lotta di classe.
Il sole 24 ore 22/1/16
Nessun commento:
Posta un commento