(dalla stampa di Genova)
"Il Governo Renzi non si smentisce mai. Prima promette la presenza del suo viceministro allo Sviluppo Economico al tavolo di confronto con i lavoratori Ilva e, in meno di 24 ore, lo trasferisce alle Infrastrutture, in nome di un non meglio precisato rimpasto di governo. E, al suo posto, piazza Teresa Bellanova, già sottosegretario al Lavoro ed ex sindacalista che nel 2014 aveva avuto posizioni abbastanza controverse sull’accordo di programma con i lavoratori tradito, nei fatti, dal Governo.
"Il Governo Renzi non si smentisce mai. Prima promette la presenza del suo viceministro allo Sviluppo Economico al tavolo di confronto con i lavoratori Ilva e, in meno di 24 ore, lo trasferisce alle Infrastrutture, in nome di un non meglio precisato rimpasto di governo. E, al suo posto, piazza Teresa Bellanova, già sottosegretario al Lavoro ed ex sindacalista che nel 2014 aveva avuto posizioni abbastanza controverse sull’accordo di programma con i lavoratori tradito, nei fatti, dal Governo.
Sicuramente si tratta di una
sfortunata coincidenza che, sempre casualmente, arriva nel bel mezzo del momento
più delicato della trattativa per Ilva. Ma è difficile credere che nessuno a
Palazzo Chigi sapesse nulla mercoledì dell’imminente avvicendamento. Decisioni
come queste non nascono dal giorno alla notte. O forse si?
Delle due l’una: o il Governo ha
promesso la presenza del sottosegretario allo Sviluppo Vicari pur sapendo che il
giorno dopo avrebbe cambiato ruolo; oppure, forse ancor più grave, la decisione
è arrivata dopo la lettera, smentendo di fatto la promessa inviata ai
lavoratori. In entrambi i casi, ci troviamo di fronte a un Governo inetto e
pasticcione che non mantiene i patti, tradendo la fiducia dei lavoratori e dei
loro rappresentanti sindacali. Un copione a cui abbiamo assistito già troppe
volte in questi anni".
Una scartina in carriera ex-sindacalista, la pugliese Bellanova – una di quelle che ha fatto il salto della quaglia nella Cgil, al carro di Renzi - sarà quella che farà l’incontro.
I sindacalisti fiom-lotta comunista, grandi venditori di fumo, abituati a chiamare vittorie per acclamazione, piccoli passi delle vertenze, prima hanno fatto le barricate per avere al tavolo ‘un ministro politico’(?), poi hanno avuto un sottosegretario, tanto per .. ora si dovranno accontentare dell’ultima ‘imbucata alla poltrona’ da Renzi, che a quanto pare ‘nel 2014 aveva anche avuto posizioni abbastanza controverse sull’accordo di programma’.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe Coordinamento Nazionale ribadisce:
non è che le forme di lotta, fanno una lotta, di per sè di classe – ma servono obbiettivi e direzione sindacale di classe.
E qui, nonostante la tradizionale combattività degli operai Ilva Genova, mancano sia l’una che l’altra
347-1102638
30- 1 -2016
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