Ilva terzo giorno di protesta.
Corteo dei metalmeccanici fino alla prefettura
Riccardo
Porcù, videoservizio Beatrice D’Oria
Ilva, faccia a faccia tra operai e Polizia:
“Toglietevi il casco”
Momenti di
tensione tra polizia e manifestanti in lungomare Canepa
Genova - È iniziato il terzo giorno di protesta degli
operai Fiom e Failms dell’Ilva , a cui si aggiungono oggi tutti i
metalmeccanici Cgil. I manifestanti si sono concentrati in piazza Massena a
Cornigliano. Il programma prevede lo sciopero generale dalle 8 alle 12 di tutte
le tute blu iscritte al sindacato della Cgil per difendere l’Accordo di
programma siglato nel 2005 per lo stabilimento di Cornigliano, e un corteo fino
al palazzo della Prefettura. Sfilano anche sindacalisti di Filt Cgil, Filctem
Cgil, lavoratori di Amiu e un gruppo di studenti. È presente anche una
delegazione dei camalli della Compagnia Unica Culmv con il console,
Antonio Benvenuti. La Prefettura e la stazione ferroviaria di Principe sono
presidiate dalle forze dell’ordine. Si tratta della terza giornata di
agitazione, dopo le manifestazioni di
lunedì e quelle di ieri, culminate con l’incontro con
susanna Camusso.
Aggiornamenti in tempo reale
Ore 11,32
«Il Governo ha convocato un incontro e ritengo che
debba essere a livello `alto´ come concordato. Io voglio che i discorsi siano
fatti seriamente. Quello che pretendo è un’interlocuzione seria». Lo ha detto
il sindaco di Genova Marco Doria a proposito della presenza del Ministro dello
Sviluppo economico Guidi all’incontro al Mise il 4 febbraio per il rispetto
dell’Accordo di programma sullo stabilimento Ilva di Cornigliano. L’accordo,
siglato nel 2005, prevede che a fronte della chiusura della lavorazione a caldo
vengano garantiti occupazione e reddito.
Ore 11,30
«Da parte della prefettura non c’è alcun blocco della
manifestazione, c’è una richiesta che la manifestazione si svolga senza creare
eccessivi disagi per la città e senza mezzi pesanti. Ho dato la mia
disponibilità a ricevere una delegazione di operai e rappresentanti sindacali,
ho dato la mia parola di prendere contatti con il Governo per avere delle
risposte sull’argomento», lo ha detto il prefetto di Genova Fiamma Spena.
Ore 11,22
Continua la mediazione tra la prefettura e i
manifestanti per cercare una soluzione che non blocchi come ieri la città. La
prefettura è disponibile a far passare il corteo, ma senza i mezzi pesanti che
i lavoratori hanno portato con loro. La Fiom, invece, vuole che il prefetto
Fiamma Spesa si faccia garante che all’incontro al Mise del 4 febbraio ci sia
il ministro Guidi o un viceministro e non un funzionario. Se arrivasse dalla
prefettura un’apertura in questo senso, il corteo proseguirà verso il centro
senza mezzi.
Ore 11,10
Segno di distensione tra manifestanti e polizia alla
manifestazione dei lavoratori Ilva a Genova. Una funzionaria di polizia si è
tolta il casco e ha stretto la mano alcuni lavoratori. Davanti a questo gesto i
lavoratori, che erano arrivati faccia a faccia con gli agenti in tenuta
antisommossa, hanno fatto un passo indietro.
Ore 11,20
La situazione si è sbloccata pochi minuti fa dopo due
ore di confronto con la richiesta, accettata, di proseguire nel corteo verso la
prefettura a piedi, senza mezzi meccanici.
Ore 10,45
I lavoratori metalmeccanici che stanno manifestando a
Genova per difendere l’accordo di programma sullo stabilimento Ilva di
Cornigliano, sono arrivati a fronteggiare lo schieramento delle forze
dell’ordine che blocca Lungomare Canepa per impedire al corteo di raggiungere
il centro città. La situazione è tesa ma non ci sono incidenti. Gli operai
tengono le mani in alto e i poliziotti indossano caschi e maschere antigas. I
lavoratori urlano «Vergogna, toglietevi i caschi, dovete unirvi a noi».
Successivamente i lavoratori hanno fatto un passo indietro e i poliziotti hanno
tolto le maschere antigas in segno di distensione. Dal corteo sono partiti
applausi.
Ore 10,30
Sale la tensione, gli operai si sono avvicinati a mani
in alto gridando “lavoro” ai reparti di polizia e alle camionette in assetto
antisommossa. È fermo in Lungomare Canepa il corteo dei lavoratori dell’Ilva di
Cornigliano e dei metalmeccanici Fiom in sciopero generale fino alle 12 per
difendere l’Accordo di programma siglato nel 2005 e chiedere che il governo
partecipi alla riunione del Collegio di vigilanza convocata per il prossimo 4
febbraio a Roma. Davanti ai manifestanti è schierato un cordone di blindati
della polizia per impedire il passaggio dei mezzi pesanti dell’acciaieria verso
il centro cittadino. Si susseguono, intanto, le telefonate tra i sindacalisti
di Fiom e Cgil con Questura e Prefettura per trovare una mediazione. «Chiediamo
che il Prefetto - spiega Ivano Bosco, segretario della Cgil genovese - si
faccia garante della presenza politica del governo all’incontro del 4 febbraio.
In quel caso siamo disposti a lasciare qui i mezzi. Speriamo di trovare al più
presto una mediazione per poter proseguire la nostra manifestazione». In piazza
ci sono circa 600 operai tra dipendenti di Ilva, Ansaldo Sts, Ansaldo Energia,
Piaggio, Selex, Fincantieri con delegazioni dei camalli della Culmv, di Amiu e
sindacalisti di Filt e Filctem Cgil. Chiusa la strada sopraelevata Aldo Moro in
direzione ponente.
Nel video, i lavoratori in corteo in lungomare Canepa
Ore 9,50
I manifestanti sono fermi dietro le transenne che
tagliano in due Lungomare Canepa, da una parte le polizia in assetto
anti-sommossa, dall’altra i metalmeccanici. “Non siamo delinquenti, siamo
operai”, urlano dietro lo striscione simbolo della protesta. “Il governo è solo
capace di schierare la polizia, finora non ha mai dato nessuna risposta
sull’incontro per l’Accordo di programma - attacca Bruno Manganaro, segretario
Fiom -. Il prefetto deve prendersi le sue responsabilità. Qui ci sono i
lavoratori. Questo è un vero atto antidemocratico”.
Ore 9,40
Il corteo che da Cornigliano vuole raggiungere il
centro della città e la prefettura, è stato bloccato da blindati delle forze
dell’ordine in Lungomare Canepa, la strada principale di accesso al centro.
Sono almeno 500 i manifestanti che hanno aperto il corteo con lo striscione
`Pacta servanda sunt´ Ilva Genovà. `Vergogna - gridano i lavoratori - il
diritto di scioperare per il lavoro viene impedito dalle forze dell’ordine”. In
corteo anche mezzi pesanti. In molti gridano «Se non c’e lavoro c’e
agitazione». Il traffico nel ponente cittadino e´ in tilt.
Ore 8,40
Sei camionette della polizia e le transenne aspettano in
Lungomare Canepa i manifestanti. «Si devono vergognare, questa è la loro idea
di democrazia, bloccare la strada con le camionette», gridano i manifestanti.
Bloccati gli accessi all’Elicoidale e alle rampe di autostrada e Sopraelevata.
Ore 8,00
Volti tesi e convinti. I lavoratori Ilva sono usciti
prima delle 8 dallo stabilimento per il terzo giorno di sciopero e corteo dopo
aver bloccato ieri la città, paralizzata nel nodo di Sampierdarena. Caschetti
in testa dietro lo striscione "Pacta servanda sunt", gli
operai hanno percorso con i mezzi meccanici la Strada a mare in direzione
ponente (proprio per consentire il loro passaggio) prima di dare inizio alla
manifestazione verso il centro con concentramento in piazza Massena. Intorno
alle 8,40 gli operai hanno raggiunto piazza Massena. E alle 9,10 il corteo era
all’altezza di via Sampierdarena, dove i vigili hanno bloccato il traffico.
Ttra i cori e i fumogeni, altre delegazioni di lavoratori si sono unite al
corteo, da Piaggio Aerospace a Selex e Ansaldo. I lavoratori arriveranno in
centro percorrendo via Sampierdarena e lungomare Canepa e via di Francia,
provocando com’è immaginabile il blocco della circolazione veicolare.
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Ilva il corteo Fiom verso la
Prefettura , sale la tensione
La polizia
blocca Lungomare Canepa. In piazza delegazioni delle fabbriche e del
porto, Cisl e Uil si dissociano. L'apertura della ministra Guidi,
Manganaro: "Non basta". Doria: "Le divisioni non servono".
L’azienda minaccia “A rischio Novi Ligure”
di NADIA
CAMPINI
27 gennaio 2016 |
La giornata di ieri. Ieri, tre pale meccaniche e un Hyster, un “dito”, un enorme carro con un tubo davanti che serve a caricare i rotoli di lamiera, quattro mezzi giganteschi piazzati strategicamente sull’elicoidale, in via Cantore e in via di Francia, e il secondo giorno della protesta Ilva ha paralizzato completamente la città dalle prime ore del mattino a metà pomeriggio. Ai lavoratori è arrivato il sostegno del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, a Genova per parlare della Carta internazionale dei diritti dei lavoratori, all’una e mezza è arrivata anche lei sull’elicoidale, accolta da un applauso, per dire ai siderurgici: «Siamo con voi», ma dal governo tutto tace. Intervistata da RaiNews 24 la ministra Federica Guidi ha assicurato che «il governo è impegnato a salvare tutto il gruppo» e ha aggiunto: «Dobbiamo garantire a quegli operai di Genova continuità rispetto a quell’accordo di programma che se non vado male è stato firmato nel 1995», sbagliando solo di dieci anni, visto che l’accordo di programma risale al 2005. Nonostante queste dichiarazioni in ordine sparso non c’è ancora alcuna garanzia che all’incontro convocato il prossimo 4 febbraio alle 15.30 al ministero dello Sviluppo economico ci sia anche un ministro, o almeno un sottosegretario, come chiesto dai sindacati, perchè oggetto dell’incontro è l’accordo di programma, ma anche il futuro dell’Ilva, interessata da una procedura di vendita con molte incertezze. Così la Fiom ha già annunciato che l’occupazione prosegue: per la seconda notte i lavoratori si sono attrezzati per dormire in fabbrica e oggi sono indette dalla Fiom quattro ore di sciopero generale dei metalmeccanici genovesi, appuntamento alle otto e mezza in piazza Massena, di qui partirà il corteo, direzione centro. «Anche se la città è bloccata da due giorni – spiega il segretario della Fiom Cgil di Genova, Bruno Manganaro – c’è un silenzio assordante, la politica continua a parlare d’altro. Saremo tutti in strada per difendere l’Ilva». Il corteo in via Cornigliano Momenti di tensione al corteo dei lavoratori Fiom - Ilva e non solo - verso la Prefettura nel terzo giorno di manifestazione. Alla fine di Lungomare Canepa i manifestanti hanno trovato un blocco della polizia: il problema è quello dei mezzi pesanti, che non si vogliono far arrivare in centro. Adesso è in corso una trattativa con il Prefetto Fiamma Spena per valutare se sia possibile far continuare il corteo senza i mezzi. "Non basta", secondo il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro, l'apertura della ministra Federica Guidi ad un dialogo, ci vuole l'impegno del governo. Così Genova si prepara al terzo giorno di manifestazioni dei dipendenti Fiom e Failms dell'Ilva di Cornigliano, insieme però a tutti i metalmeccanici Fiom genovesi in sciopero. L'appuntamento era alle 8.30 in piazza Massena a Cornigliano, dove i lavoratori Ilva usciti dallo stabilimento in cui alcuni decine di loro hanno trascorso la notte, si incontrano con quelli delle altre fabbriche per procedere poi verso il centro insieme ai mezzi pesanti."Pacta servanda sunt' recita lo striscione che apre il corteo, tra slogan ed elmetti gialli. All'entrata in piazza Massena applausi tra i gruppi diversi di operai per salutare l'incontro. Presente anche una delegazione dei camalli della Compagnia Unica Culmv con il console Antonio Benvenuti . Aderiscono anche gruppi di studenti. All'altezza della Fiumara entrano in corteo il segretariod ella Camera del lavoro e il segretario regionale Cgil Ivano Bosco e Federico Vesigna, il presidente dell'Anpi di Genova Massimo Bisca e il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino. Già dalle prime ore del mattino la Prefettura e la stazione ferroviaria di Principe sono presidiate da polizia e carabinieri. Un cordone di agenti impedisce l'accesso alla Sopraelevata, ma il corteo , adesso aperto dal "Dito", la grande ruspa, dopo aver attraversato Lungomare Canepa si trova davanti al blocco della polizia, che ha anche posto transenne per bloccare il transito. La tensione tra i manifestanti sale, si ascoltano grida contro la polizia. Intanto, sono usciti gruppi di operai anche dalle Riparazioni Navali, che si uniranno agli altri manifestanti in centro.
Si
dissociano ancora una volta Fim e Uilm. In una nota la Uilm di Genova spiega
che «lo sciopero generale dei metalmeccanici è stato indetto solo dalla Fiom.
Noi non aderiamo per il semplice motivo che abbiamo già ottenuto l’incontro al
ministero dello Sviluppo Economico il 4 febbraio». Per Alessandro Vella,
segretario della Fim Cisl Liguria, «quello convocato il 4 febbraio è un tavolo
istituzionale serio e per questo non ci sembra opportuno bloccare una città». E
l’azienda in una nota alla Fiom nazionale avverte che «se il blocco perdura
farà fermare Novi Ligure e metterà in discussione commesse e investimenti
annunciati».
Doria:
"Non servono le divisioni". «Per il futuro dell’Ilva la città di Genova ha
bisogno di una grande coesione, non di lacerazioni. Il fatto che una sola sigla
sindacale anticipi il risultato di un tavolo con il governo convocato il 4
febbraio, non favorisce l’avvicinarsi alla soluzione dei problemi». Il sindaco
Marco Doria a Palazzo Tursi a margine dei lavori del consiglio comunale critica
la nuova giornata di sciopero all’Ilva di Cornigliano indetta dalla Fiom.
«Invito tutti a un grande senso di responsabilità – ha detto Doria – andrò il 4
febbraio a Roma determinato a difendere gli interessi della città, dei
lavoratori dell’Ilva, delle prospettive industriali e occupazionali di Genova
nel migliore dei modi». Invita ad abbassare i toni invece il presidente della
Regione Giovanni Toti secondo il quale «la protesta è comprensibile ma occorre
non aumentare la tensione in città perchè nessuno guadagnerebbe da questo». E
lo stesso invito arriva dal Pd che riconquista l’unità, con una nota che chiede
di «lavorare tutti per abbassare la tensione, che sta superando il livello di
guardia e agire per ricomporre un fronte unitario dei lavoratori, dei sindacati
e delle istituzioni locali. Il Partito Democratico è impegnato, proprio in
questa prospettiva, a mettere in sicurezza due aspetti fondamentali: le
garanzie occupazionali per i lavoratori e la certezza di una prospettiva
industriale per tutta l’Ilva».
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