NIENTE E' FINITO
Scendiamo in strada per ribadire la nostra solidarietà ad Emilio, compagno coraggioso che, il 18 gennaio di un anno fa, per difendere uno spazio sociale dall'assalto dei fascisti di Casa Pound ha rischiato di perdere la vita.
Vogliamo ricordare che ci sono antifascisti che per i fatti del 18 gennaio sono stati arrestati e dovranno subire un processo per essersi difesi da un vile attacco squadrista.
Scendiamo in strada anche per tenere viva la giornata di rivolta del 24 gennaio dello scorso anno, per dire che c'eravamo tutte e tutti a portare solidarietà ad Emilio.
Andiamo in strada per ribadire che il covo fascista di Casa Pound è ancora li al suo posto ad un anno dall'annunciata finta chiusura; fatto che ribadisce che non saranno certo le istituzioni, complici dei fascisti, a chiudere quella sede.
Vogliamo lottare contro l'accusa di “devastazione e saccheggio” che, come successo per Genova 2001, per la rivolta contro l'austerità del 15 ottobre 2011 a Roma e per i fatti del Primo Maggio di Milano contro Expo, vuole seppellire donne e uomini nelle galere perché accusati di essersi rivoltati contro questo sistema fatto di oppressione e sfruttamento.
Siamo vicini e solidali con Aro e Vivi, compagni che hanno subito un arresto e una condanna ad un anno e due mesi nel marzo dello scorso anno, per essersi opposti ad un presidio vigliacco antiimmigrati dei fascisti di Forza Nuova in quel di Formigine, in provincia di Modena.
Siamo vicini e solidali con Andre, Pippo e Tommy, tre compagni antifascisti accusati di aver sabotato un avamposto fascista nel parmense, una notte di aprile dello scorso anno, perché tentare di chiudere i covi fascisti non dovrebbe rimanere solo nel “vorrei ma non posso”.
Vogliamo comunicare in strada contro il razzismo e la guerra fra poveri, al fianco di tutti quegli sfruttati che lottano contro la miseria generalizzata che produce questo mondo, armata da frontiere e galere che andrebbero solo distrutte.
Scendiamo in strada anche per tenere viva la giornata di rivolta del 24 gennaio dello scorso anno, per dire che c'eravamo tutte e tutti a portare solidarietà ad Emilio.
Andiamo in strada per ribadire che il covo fascista di Casa Pound è ancora li al suo posto ad un anno dall'annunciata finta chiusura; fatto che ribadisce che non saranno certo le istituzioni, complici dei fascisti, a chiudere quella sede.
Vogliamo lottare contro l'accusa di “devastazione e saccheggio” che, come successo per Genova 2001, per la rivolta contro l'austerità del 15 ottobre 2011 a Roma e per i fatti del Primo Maggio di Milano contro Expo, vuole seppellire donne e uomini nelle galere perché accusati di essersi rivoltati contro questo sistema fatto di oppressione e sfruttamento.
Siamo vicini e solidali con Aro e Vivi, compagni che hanno subito un arresto e una condanna ad un anno e due mesi nel marzo dello scorso anno, per essersi opposti ad un presidio vigliacco antiimmigrati dei fascisti di Forza Nuova in quel di Formigine, in provincia di Modena.
Siamo vicini e solidali con Andre, Pippo e Tommy, tre compagni antifascisti accusati di aver sabotato un avamposto fascista nel parmense, una notte di aprile dello scorso anno, perché tentare di chiudere i covi fascisti non dovrebbe rimanere solo nel “vorrei ma non posso”.
Vogliamo comunicare in strada contro il razzismo e la guerra fra poveri, al fianco di tutti quegli sfruttati che lottano contro la miseria generalizzata che produce questo mondo, armata da frontiere e galere che andrebbero solo distrutte.
Nessuna pace per gli oppressori, nessuna guerra fra gli oppressi.
Sabato 23 gennaio 2016
Ore 15 presidio antifascista
in piazza San Luca
antifasciste e antifascisti
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