martedì 12 gennaio 2016

pc 12 gennaio - Renzi fa un altro importante passo verso il moderno fascismo: approvata la Riforma della Costituzione...

Renzi è ancora una volta trionfante perché è passata in parlamento la legge di riforma costituzionale che prevede innanzi tutto l’abolizione di fatto del senato. Per agevolare la sua approvazione aveva promesso che subito dopo la legge sarebbe stata sottoposta a referendum popolare, referendum che gli piace chiamare confermativo. Dire confermativo suona meglio che dire abrogativo, è un giochetto psicologico che vuole indicare che ci si aspetta solo la conferma, e Renzi queste uscite populiste le conosce bene e le usa. In questo senso la manovra del referendum è servita ad anticipare tutti quelli che si sarebbero opposti a questa riforma perché la ritengono pericolosa per la “democrazia” in questo paese, e che infatti hanno già organizzato un Comitato per il no.

Questa riforma vuole di fatto al massimo accentrare il potere nelle mani del governo e del suo capo: senza il senato si accelera l’approvazione delle leggi; si accentrano i poteri che prima erano delle regioni, per cui il governo avrà mano libera sui settori più importanti, come riporta tutto contento il Sole24Ore: “Tornano allo Stato materie “core” per la tenuta e lo sviluppo del Paese: reti, infrastrutture, energia, comunicazione e professioni.” E a scanso di equivoci c’è pure “la clausola di supremazia”, proprio così!, che dice che lo Stato interviene anche quando una materia non è di sua competenza ma se lo richiede l’“interesse nazionale”. Insomma una legge per “rottamare” il vecchio modo di governare e mettere tutto l’apparato istituzionale al completo servizio dei padroni.

La legge in questo momento è di fatto incostituzionale perché votata da un parlamento illegittimo visto che i suoi deputati sono stati eletti con una legge, il Porcellum, dichiarata incostituzionale, appunto, senza dire del fatto che il promotore di questa riforma, l’attuale capo del governo, Renzi, occupa una delle principali cariche dello Stato, a sua volta, senza essere stato eletto! Ma Renzi di questo non si preoccupa, come si sa, ha la foga dell’avventuriero in politica, per cui è costretto a lanciare una sfida dietro l’altra a tutto e a tutti pur di restare al suo posto di comando. Ma l’avventuriero vive di paure dato che teme che gli altri possano comportarsi con lui come lui si è comportato con gli altri (vedi Letta stai sereno…), e proprio per questo ad ogni passaggio che può comportare un pericolo gli serve il “consenso” popolare; in questo senso il referendum lo intende come una sorta di plebiscito sulla sua persona.
Il fiuto populista di Renzi gli diceva di fare il referendum in concomitanza con le elezioni che si terranno a giugno per diversi comuni e per questo si è battuto, ma questa mossa non gli è riuscita per l’ostruzionismo di una parte dei senatori che non vorrebbero lasciare la poltrona e il relativo stipendio… a proposito, a parte la condivisione o meno del contenuto, molte leggi sono state approvate anche perché tutti i deputati hanno paura della fine della legislatura e quindi del posto fisso politico legato alla poltrona.

Il dubbio sul significato di questo referendum ce lo spiega Scalfari con il suo sermone domenicale su La Repubblica, quello stesso Scalfari che è stato tra i più accaniti sostenitori di Renzi e che adesso esprime qualche ripensamento proprio sulla questione del cambiamento della costituzione (e della legge elettorale) che porterebbe all’“uomo solo al comando”, insomma ad una dittatura personale.
Scalfari dice che Renzi fa il furbo perché con questo tipo di referendum non prevede il quorum del 50,1 degli aventi diritto e quindi: “Basta che partecipino qualche centinaia di migliaia su un elettorato di circa 40 milioni di cittadini, affinché sia valido. La mia ipotesi di solo tre persone votanti, da me formulata domenica scorsa, è ovviamente un'iperbole, ma se si verificasse, il referendum confermativo avrebbe il suo effetto.” Quindi, continua “il referendum confermativo dev'essere osteggiato da un contro referendum propositivo che chieda un quorum. Oppure la maggioranza senza quorum può dire no bocciando il confermativo.” Ma oramai il vecchio è diventato scettico: “Personalmente non credo che avverrà. Crescerà l'astensione, questo è probabile, ed avremo un Paese guidato da una premiership di minoranza. Coi tempi bui nei quali viviamo può essere una soluzione, ma non certo democratica e tanto meno di sinistra. Andranno a votare gli elettori abbienti e le clientele dei vari emirati.” E infine fa appello al presidente Mattarella di vigilare!!!

Per i proletari e le masse popolari, Mattarella, Renzi, Scalfari… sono parte di quella borghesia che fanno muro contro i loro bisogni, che non hanno nessuna possibilità di essere affermati se non ci si lascia ingannare dai giochi della “democrazia” e se non si impugna la lotta in maniera conseguente e fino in fondo su ogni mossa dell’avversario di classe.

Nessun commento:

Posta un commento