Pubblichiamo un volantino delle compagne della Germania che si rifanno al "femminismo proletario" sui fatti di Colonia.
Se le donne vengono attaccate, ciò si deve denunciare e
combattere, ma non permetteremo che i fatti di Colonia, tramite
l’aiuto del femminismo borghese vengano usati per aggravare la
divisione tra rifugiati e migranti, e a sua volta tra lavoratori
stranieri, e lavoratori tedeschi, e legittimare espulsioni, maggiore
sorveglianza, e l'intervento militare in Mali.
Che cosa è successo allora?
Secondo i rapporti dei media borghesi erano già presenti, davanti
la stazione centrale di Colonia, forze di polizia di rincalzo,
ciononostante non è stato impedito che le donne venissero molestate
in massa. Molte donne che si sono rivolte alla polizia, sperando di
essere aiutate, riferiscono di essere state respinte per vari motivi.
Inoltre, qualcuno si è aggrappato perfino ai pantaloni di una
funzionaria pubblica. Cioè, la polizia, che era massicciamente
presente sapeva quello che stava succedendo e non
ha fatto nulla per
impedirlo. Ha lasciato che accadesse un enorme "scandalo".
I resoconti arrivano solo dopo giorni dai fatti, conditi con le
dichiarazioni di rabbia e di paura da parte dei cittadini e una
richiesta di chiarimenti e punizioni. Le notizie del fatto che
presumibilmente lo stesso era successo ad Amburgo e Stoccarda, sono
apparse solo dopo che i media già traboccavano di resoconti sugli
eventi di Colonia.
Non possiamo supporre che i rifugiati in generale siano vittime
innocenti, certamente ci sono tra loro criminali e straccioni. Allo
stesso modo, non si può escludere che tra gli europei emigrati in
America non ci fossero criminali.
Inoltre, dobbiamo dire che nei paesi semi-feudali e semi-coloniali
in cui si sviluppa un capitalismo burocratico, il patriarcato,
l'oppressione delle donne sono molto più marcati. Ciò significa che
l'istruzione, la cultura crea l'immagine della donna, che dice che
lei è una prostituta, se non indossa il velo o veste liberamente.
Cosa succede allora quando uomini che provengono da tali paesi
incontrano donne che dalla loro educazione sociale hanno imparato che
quanto meno sei vestita, tanto più il tuo valore nel mercato sale,
cioè nella capacità competitiva dell’essere sexy? Questo può
solo portare a uno scontro. Queste immagini di donne, per quanto
diverse possano essere, sono entrambe espressioni del patriarcato.
Ora, le dichiarazioni circa i cosiddetti autori sono molto
diverse, ma soprattutto si è parlato da uomini che dall’aspetto
arrivano dalla regione del Nord Africa. D'altra parte si può trovare
sul quotidiano Die Zeit del 5 gennaio la seguente dichiarazione: "Nel
fine settimana dopo i fatti, un corrispondente dello Stadt Anzeiger
di Colonia, riporta che molti dei sospetti erano noti alla polizia e
si conoscono tra loro. "Gli indizi fino ad ora vanno chiaramente
nella direzione di malfattori recidivi noti alla polizia, che con i
rifugiati non hanno nulla a che fare," ha detto. ". Che si
trattasse ora di straccioni, che hanno istigato i profughi o se
questa situazione si è creata in modo diverso, rimane una questione
aperta.
Ciò che ci interessa molto di più è il ruolo svolto dallo Stato
e dal patriarcato. Lo Stato sta a guardare fino a quando la
situazione si complica e poi utilizza ciò per far apparire tutti i
rifugiati come criminali e stupratori. Ad Amburgo sulla Reeperbahn, a
Colonia durante il Carnevale, e a Monaco alla Oktoberfest le violenze
e le molestie sessuali non sono una novità, ma improvvisamente si fa
un grande clamore e le donne sono chiamate a fare denunce. Cioè, se
gli uomini tedeschi, bianchi, o uomini con un retroterra religioso
cristiano picchiano le loro mogli o le violentano, non è il caso né
di parlarne né di atti burocratici che meritano una segnalazione. Ma
quando gli uomini fanno queste cose, che sembrano altro, poi per
giorni le si segnala, e ci sono avvertimenti per le donne, che dicono
che è meglio non stare in luoghi pubblici. Si sostiene che questi
uomini si devono espellere senza pietà, e si devono introdurre
controlli più severi e maggiore sorveglianza. Questo è sciovinismo.
Che ora presentano la cosa come se la violenza contro le donne
venisse solo dagli stranieri, è falso. Il patriarcato esiste ovunque
nel mondo, anche nei paesi imperialisti come la Germania. E come
espressione del patriarcato la violenza contro le donne anche qui è
quotidiana. Anche questo deve essere denunciato e combattuto, ma non
può accadere nel modo come lo fanno le femministe borghesi. Esse
prendono il problema esistente e lo utilizzano per dividere le donne
e dividere la nostra classe. Perché agiscono nell’interesse della
borghesia e dicono grazie a Reker per i suoi assurdi suggerimenti
alle donne e invitano la Merkel ad intervenire.
Mentre i media borghesi sono pieni di resoconti dei cosiddetti
"attacchi sessuali", viene deciso il 6 gennaio al Bundestag
segretamente un altro intervento militare in Mali e l'espansione
dell’intervento in Iraq. "Il governo federale aumenterà il
numero di soldati dell’Esercito federale in Mali e
significativamente in Iraq. Il Consiglio dei Ministri ha deciso
mercoledì (06/01/2016), l’invio di un totale di 550 soldati
supplementari in Mali e in Iraq. [...] Per il rafforzamento in Iraq
secondo la volontà del governo il mandato oltre confine prevede dai
100 ai 150 soldati. L’esercito federale addestra soldati curdi
nella città di Erbil a partire dalla fine del 2014, che lottano
contro la milizia terroristica dello Stato islamico (IS). Le unità
di peshmerga dovrebbero anche continuare a ricevere armi dalla
Germania."
Come femministe proletarie non possiamo permettere che questi
incidenti siano usati, con l’aiuto del femminismo borghese, per
dividere noi donne e la nostra classe. Che vengano utilizzati per
diffondere in maniera ancora più offensiva lo sciovinismo
imperialista e l’attacco contro le donne per le pretese dei
fascisti!
Ecco perché il nostro slogan è, in questo caso:
Combattere il patriarcato e lo sciovinismo imperialista!
Scritto da CHSC
09. gennaio 2016
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