Quanto accaduto al comitato centrale della fiom venerdì 8 gennaio e’ di una gravità senza precedenti nella storia dei metalmeccanici e dell’intera cgil. Landini e la sua segreteria hanno chiesto […]

Quanto accaduto al comitato centrale della fiom venerdì 8 gennaio e’ di una gravità senza precedenti nella storia dei metalmeccanici e dell’intera cgil. Landini e la sua segreteria hanno chiesto al comitato centrale della Fiom di non eleggere, su 17 proposte di sostituzione, nel comitato centrale un delegato RSA della Fca di Melfi in quanto oggetto di un ricorso alla commissione di garanzia interna da parte di due funzionari Fiom della Basilicata, Molise e nazionale. Così facendo si è proposto di violare clamorosamente le regole dello statuto che garantiscono pienezza di diritti sino alla condanna in via definitiva nel secondo grado di giudizio. La colpa del delegato Domenico Destradis che oltretutto, come tutti noi, era all’oscuro di questo ricorso, e’ quella di aver organizzato nei mesi scorsi un comitato intersindacale di lavoratori e delegati Fca (ex Fiat) del centro sud contro il modello Marchionne. Ma la sua vera colpa è aver continuato a scioperare in fabbrica contro lavoro straordinario e ritmi assurdi e di non essersi piegato alla linea della maggioranza della Fiom. Landini e la segreteria nazionale hanno compiuto quindi un atto autoritario e dispotico estraneo ai valori dell’organizzazione e avverso alla cultura della partecipazione, del protagonismo, della solidarietà, dei diritti che la sinistra politica e sociale declamano. Chiediamo pertanto l’immediata cancellazione della delibera che ha escluso Destradis, la convocazione di un nuovo comitato centrale per eleggerlo in ottemperanza a quanto sancito dalla statuto della Cgil sui diritti della minoranza. Facciamo appello a tutte le delegate e i delegati elette/i nei luoghi di lavoro. Denunciamo e combattiamo insieme la deriva autoritaria in cui sta precipitando il sindacato. Si vuole cancellare ogni voce critica, ogni opposizione interna di chi chiede di rimettere al centro i bisogni di chi lavora, la ripresa del conflitto. La torsione autoritaria e’ l’altra faccia della sconfitta del sindacato nella battaglia mai combattuta in difesa delle pensioni,del salario, dell’art.18 e della libertà di contrattazione. Colpiscono Destradis e colpiscono il diritto e la libertà della sinistra Cgil ma colpiscono ogni lavoratore e lavoratrice.

Firmatari i seguenti componenti del comitato centrale: Sergio Bellavita- Eliana Como- Paolo Brini-Sasha Colautti- Giuseppe Corrado- Christian De Nicola-Francesco Doro-Pasquale Loiacono-Giuliana Righi- Antonio Santorelli-Antonella Stasi