domenica 12 aprile 2015

pc 12 aprile - CONTRO LA MARCIA DEI NO 194 DI IERI A MILANO

(da Tavolo 4) - IL DIRITTO D’ABORTO NON SI TOCCA! CONTRO IL MODERNO MEDIOEVO! SCATENIAMO LA FURIA DELLE DONNE!

Questo lo striscione portato per contrastare la marcia dei NO 194, ieri a Milano, con cui abbiamo voluto denunciare l’humus oscurantista e reazionario che vuole riportare le donne a un Moderno Medioevo.
Le concezioni oscurantiste e reazionarie sono profuse a piene mani, a diversi livelli, l’ultimo, in ordine di tempo, è l’ennesimo “bonus bebè” di Renzi, una misera elemosina di stampo fascista e l’insieme dei provvedimenti che questo governo sta prendendo colpiscono doppiamente le donne, le lavoratrici; ma, negli anni, la Regione Lombardia si è contraddistinta per le politiche familiste, gli attacchi pratici ed ideologici contro le donne.
Il comitato NO 194, con le sue macabre marce e preghiere “in riparazione di eutanasia ed aborto” davanti agli ospedali si pone su un terreno militante, di aperta criminalizzazione delle donne che abortiscono, per cui la vita delle donne vale meno di un embrione. Il terzo corteo in un anno a Milano dei NO 194, reso ancora più inaccettabile, soprattutto perché ha visto  Forza Nuova nel ruolo di “servizio d’ordine” a difesa della marcia oscurantista, che chiarisce bene i “valori” che, con queste marce, si intendono affermare, e costituisce un’ulteriore onta per la città  Medaglia d’Oro alla Resistenza, a pochi giorni  dal 25 aprile. 

Da un articolo di Repubblica sulla macabra marcia: ”..La scorta di Forza Nuova è stata gradita dai promotori della giornata:” Anche loro sono a difesa della vita e sono contro l’omicidio di Stato – ha spiegato Guerini - non ho nulla in contrario al fatto che manifestino insieme a noi. Sono filofascisti. Sarebbe peggio se fossero filocomunisti.”

Il dato positivo è che la macabra marcia non ha raccolto che poche  decine di partecipanti, nonostante il rilievo mass-mediatico che ha ricevuto, mentre il contropresidio in Cordusio è stato sicuramente numericamente più numeroso con tante lavoratrici, antifascisti. La Banda degli Ottoni, all’arrivo della macabra marcia in Codusio, ha intonato Bella ciao, cantata in maniera sentita, con rabbia ed
apprensione, consapevolezza della gravità da tutti i partecipanti al contropresidio.
Ancora poco: occorre maggiore profondità ed estensione nella partecipazione, occorre che le lavoratrici, le donne prendano fermamente nelle loro mani la necessaria lotta contro questi attacchi a 360° che sono attacchi all’idea stessa di libertà di scelta delle donne in tema di maternità, a partire dalla cancellazione della L.40 che ha introdotto  il riconoscimento giuridico dell’embrione e dell’obiezione di coscienza della L.194, ma sono attacchi in tutti gli ambiti della loro vita.
Forte l’indignazione perché in questa città sia permesso ai clerical-fascisti e neonazi di sfilare, lo spropositato dispiegamento di polizia e carabinieri - “mentre non si arriva a fine mese spendono uno sproposito a difesa dei neonazi a cui si dovrebbe vietare ogni manifestazione”; “a Milano, oggi, si mostra di essere tornati al Medioevo”.

Scrivevamo nel volantino per contrastare la macabra  marcia del 25 ottobre 2014: ”Questa marcia avviene in una regione, che già negli anni delle giunte Formigoni, si è particolarmente distinta per gli attacchi ideologici, pratici contro le donne: ricordiamo, qui: il seppellimento dei feti abortiti, il permesso di ingresso del CAV negli ospedali, le moderne ruote degli esposti, il tentativo di ridisegnare la legislazione nazionale in tema di IVG. Contribuendo a spandere a piene mani un humus maschilista, pregno di concezioni reazionarie verso le donne. Oggi la "tradizione" continua con la giunta Maroni, con un di più di razzista verso le donne immigrate nei “provvedimenti” legislativi; oltre ai tagli ai parti indolori  ai fondi Nasko, fondi per il “sostegno” alla maternità, puro strumento ideologico al servizio della centralità della famiglia, del ruolo in essa delle donne, potranno accedere le donne da anni residenti in Lombardia;  il “diritto alla vita” delle donne non conta, la condizione reale fatta di precarietà, non lavoro, peggioramento delle condizioni di lavoro, tagli di servizi scaricati sulle donne…Ma, soprattutto, la giunta Maroni si è adoperata per  la trasformazione dei Consultori in “Centri di supporto alle famiglie: un attacco ideologico e pratico contro le donne, che pone al centro la famiglia con il ruolo subordinato in essa delle donne e le priva di una delle poche strutture di riferimento per l’autodeterminazione in tema di maternità:  invece di aumentarne il numero – per legge dovrebbe esserci un consultorio ogni 20.000 abitanti, attualmente sono 1 ogni 60.000.
Queste marce  avvengono in un Paese in cui l’aumento crescente degli  obiettori di coscienza  limita sempre più il diritto d’aborto e quindi la libera scelta delle donne in tema di maternità, ma, soprattutto, mette a repentaglio la vita stessa delle donne costrette a pendolarismo nelle regioni in cui il tasso di obiettori è minore, al ricorso a pratiche abortive “fai da te”, all’aborto clandestino soprattutto tra le immigrate. In una fase di crisi, per prime le donne vengono ricacciate a casa, sia perché sono le prime ad essere licenziate, sia perché si scarica su di esse  il ruolo di “supplente” dei servizi di cura sempre più carenti e queste manifestazioni sono parte delle campagne che servono a giustificare e rendere “normale” una condizione delle donne difficile, di subalternità, sottomissione, queste marce contribuiscono a diffondere una concezione delle donne oscurantista e reazionaria. Noi riteniamo ci sia un nesso stretto tra l’ humus oscurantista  e reazionario che vuole riportare le donne a un Moderno Medioevo e l’aumento delle violenze contro le donne, sino alle uccisioni. L’abbiamo fortemente affermato nello storico sciopero delle donne del 25 novembre 2013 e nell’ 8 marzo Giornata internazionale di lotta delle donne. Per ciò riteniamo che questo corteo, le preghiere in “riparazione di aborto ed eutanasia” siano parte della guerra di bassa intensità contro le donne e i promotori l’anima “militante” della Chiesa, l’attuale Papa incontrando di recente gli esponenti del movimento per la vita ha dichiarato:” "L'aborto e l'infanticidio sono delitti abominevoli", concezione ribadita nel Sinodo in corso in questi giorni. E non certo di meri dibattiti religiosi si tratta, ma di indicazioni pratiche….”

IL DIRITTO D’ABORTO NON SI TOCCA!
Contro Moderno Medioevo, Chiesa, Stato, Capitale
Giù le mani dal corpo delle donne!
Fascisti reazionari, passerete un guaio noi non torneremo a prezzemolo e cucchiaio!

Le lavoratrici, precarie, disoccupate aderenti al Movimento femminista proletario rivoluzionario 
Milano 12.4.2015

 Per contatti: mfpr.mi1@gmail.com


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