(da Tavolo 4) - IL DIRITTO
D’ABORTO NON SI TOCCA! CONTRO IL MODERNO MEDIOEVO! SCATENIAMO LA
FURIA DELLE
DONNE!
Questo lo
striscione portato per contrastare la marcia dei NO 194, ieri a Milano, con cui
abbiamo voluto
denunciare l’humus
oscurantista e
reazionario che vuole riportare le donne a un Moderno Medioevo.
Le
concezioni oscurantiste e reazionarie sono profuse a piene mani,
a diversi
livelli, l’ultimo, in ordine di tempo, è l’ennesimo “bonus
bebè” di Renzi, una misera elemosina di
stampo fascista e l’insieme dei provvedimenti che questo
governo sta
prendendo colpiscono doppiamente le donne, le lavoratrici;
ma, negli anni,
la Regione Lombardia si è contraddistinta per le politiche
familiste, gli
attacchi pratici ed ideologici contro le donne.
Il comitato
NO 194, con le sue macabre marce e preghiere “in riparazione di
eutanasia ed aborto”
davanti agli ospedali si pone su un terreno militante, di aperta
criminalizzazione delle donne che abortiscono, per cui la vita
delle donne vale
meno di un embrione. Il terzo corteo in un anno a Milano dei NO
194, reso
ancora più inaccettabile, soprattutto perché ha visto Forza Nuova nel ruolo di
“servizio d’ordine”
a difesa della marcia oscurantista, che chiarisce bene i
“valori” che, con
queste marce, si intendono affermare, e costituisce un’ulteriore onta per la
città Medaglia d’Oro
alla Resistenza, a pochi
giorni dal 25 aprile.
Da
un articolo di Repubblica
sulla macabra marcia: ”..La scorta di Forza Nuova è stata gradita
dai promotori
della giornata:” Anche loro sono a difesa della vita e sono
contro l’omicidio
di Stato – ha spiegato Guerini - non ho nulla in contrario al
fatto che
manifestino insieme a noi. Sono filofascisti. Sarebbe peggio se
fossero
filocomunisti.”
Il dato
positivo è che la macabra marcia non ha raccolto che poche decine di partecipanti,
nonostante il rilievo
mass-mediatico che ha ricevuto, mentre il contropresidio in
Cordusio è stato
sicuramente numericamente più numeroso con tante lavoratrici, antifascisti. La
Banda degli
Ottoni, all’arrivo della macabra marcia in Codusio, ha intonato
Bella ciao,
cantata in maniera sentita, con rabbia ed
apprensione,
consapevolezza della
gravità da tutti i partecipanti al contropresidio.
Ancora poco: occorre maggiore
profondità ed
estensione nella partecipazione, occorre che le lavoratrici, le
donne prendano
fermamente nelle loro mani la necessaria lotta contro questi
attacchi a 360° che
sono attacchi all’idea stessa di libertà di scelta delle donne
in tema di
maternità, a partire dalla cancellazione della L.40 che ha introdotto il riconoscimento giuridico
dell’embrione e
dell’obiezione di coscienza della L.194, ma sono attacchi in
tutti gli ambiti
della loro vita.
Forte l’indignazione
perché in questa città sia permesso ai clerical-fascisti e
neonazi di sfilare,
lo spropositato dispiegamento di polizia e carabinieri - “mentre
non si arriva a
fine mese spendono uno sproposito a difesa dei neonazi a cui si
dovrebbe
vietare ogni manifestazione”; “a Milano, oggi, si mostra di
essere tornati al
Medioevo”.
Scrivevamo
nel volantino per contrastare la macabra marcia del 25 ottobre 2014: ”Questa
marcia avviene in una regione, che già negli anni delle giunte
Formigoni, si è
particolarmente distinta per gli attacchi ideologici, pratici
contro le donne:
ricordiamo, qui: il seppellimento dei feti abortiti, il permesso
di ingresso
del CAV negli ospedali, le moderne ruote degli esposti, il
tentativo di
ridisegnare la legislazione nazionale in tema di IVG.
Contribuendo a spandere a
piene mani un humus maschilista, pregno di concezioni
reazionarie verso le
donne. Oggi la "tradizione" continua con la giunta Maroni, con
un di
più di razzista verso le donne immigrate nei “provvedimenti”
legislativi; oltre
ai tagli ai parti indolori ai
fondi
Nasko, fondi per il “sostegno” alla maternità, puro strumento
ideologico al
servizio della centralità della famiglia, del ruolo in essa
delle donne,
potranno accedere le donne da anni residenti in Lombardia; il “diritto alla vita”
delle donne non conta,
la condizione reale fatta di precarietà, non lavoro,
peggioramento delle
condizioni di lavoro, tagli di servizi scaricati sulle donne…Ma,
soprattutto,
la giunta Maroni si è adoperata per la
trasformazione dei Consultori in “Centri di supporto alle
famiglie: un attacco
ideologico e pratico contro le donne, che pone al centro la
famiglia con il ruolo
subordinato in essa delle donne e le priva di una delle poche
strutture di
riferimento per l’autodeterminazione in tema di maternità: invece di aumentarne il
numero – per legge
dovrebbe esserci un consultorio ogni 20.000 abitanti,
attualmente sono 1 ogni
60.000.
Queste
marce avvengono in un
Paese in cui
l’aumento crescente degli obiettori
di
coscienza limita sempre
più il diritto
d’aborto e quindi la libera scelta delle donne in tema di
maternità, ma,
soprattutto, mette a repentaglio la vita stessa delle donne
costrette a
pendolarismo nelle regioni in cui il tasso di obiettori è
minore, al ricorso a
pratiche abortive “fai da te”, all’aborto clandestino
soprattutto tra le
immigrate. In una fase di crisi, per prime le donne vengono
ricacciate a casa,
sia perché sono le prime ad essere licenziate, sia perché si
scarica su di
esse il ruolo di
“supplente” dei servizi
di cura sempre più carenti e queste manifestazioni sono parte
delle campagne
che servono a giustificare e rendere “normale” una condizione
delle donne
difficile, di subalternità, sottomissione, queste marce
contribuiscono a
diffondere una concezione delle donne oscurantista e
reazionaria. Noi riteniamo
ci sia un nesso stretto tra l’ humus oscurantista e reazionario che vuole
riportare le donne a
un Moderno Medioevo e l’aumento delle violenze contro le donne,
sino alle
uccisioni. L’abbiamo fortemente affermato nello storico sciopero
delle donne
del 25 novembre 2013 e nell’ 8 marzo Giornata internazionale di
lotta delle
donne. Per ciò riteniamo che questo corteo, le preghiere in
“riparazione di
aborto ed eutanasia” siano parte della guerra di bassa intensità
contro le
donne e i promotori l’anima “militante” della Chiesa, l’attuale
Papa
incontrando di recente gli esponenti del movimento per la vita
ha dichiarato:”
"L'aborto e l'infanticidio sono delitti abominevoli", concezione
ribadita nel Sinodo in corso in questi giorni. E non certo di
meri dibattiti
religiosi si tratta, ma di indicazioni pratiche….”
IL DIRITTO
D’ABORTO NON SI TOCCA!
Contro
Moderno Medioevo, Chiesa, Stato, Capitale
Giù le mani
dal corpo delle donne!
Fascisti
reazionari, passerete un guaio noi non torneremo a prezzemolo
e cucchiaio!
Le lavoratrici,
precarie, disoccupate aderenti al Movimento femminista proletario rivoluzionario
Milano 12.4.2015
Per
contatti: mfpr.mi1@gmail.com
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