"La giornata genovese del Primo ministro è corsa via senza problemi: soltanto
uno striscione contro il Jobs Act, appeso da due portuali appartenenti ad un
collettivo - "Renzi sei solo un chiacchierone. No Jobs Act. Impara ad ascoltare
i lavoratori. Vogliamo sicurezza e occupazione. Collettivo Autonomo Lavoratori
Portuali" - subito rimosso, ha lievemente scosso la sua visita in città".
Questo è stato il commento che la più importante emittente televisiva
genovese, Primocanale, ha proposto all'attenzione dei suoi ascoltatori nella
giornata in cui il presidente del Consiglio dei ministri è venuto ad
ammorbare l'aria del capoluogo ligure.
Il Presuntuoso Toscano, martedì quattordici aprile, cala a Genova per
visitare alcune eccellenze cittadine - l'Istituto Italiano di Tecnologia in
primis - e per inaugurare i cantieri per la messa in sicurezza del torrente
Bisagno.
La parte sana della città - quella che non si lascia incantare dai giochi di
prestigio del politicante di turno - decide, con un tam tam messo in moto su una
nota rete sociale, di disinteressarsi alla visita, la contestazione si
limiterà al gesto di appendere fuori dalle finestre della casa di residenza uno
o più paia di mutande: in occasione del G8 del 2001, l'ostensione di tale
indumento fu vietata "per salvaguardare il decoro cittadino", e da allora è
diventato il simbolo tutto genovese della protesta silenziosa.
Per questo motivo le corde dove si appendono i panni per
farli asciugare sono addobbate, in molte parti della città, con alcuni capi di
biancheria intima
Genova, 15 aprile 2015
Stefano Ghio -
Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
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