lunedì 13 aprile 2015

pc 13 Aprile - Lo ripetiamo! Se toccano una toccano tutte! Non sarà la vostra repressione a fermare la nostra doppia lotta di lavoratrici e di donne!

E’giunto in questi giorni un decreto penale di condanna verso due delegate dello Slai Cobas per il sindacato di classe di Palermo, Mimma Sciortino e Donatella Anello, nonché compagne del Mfpr, per il reato  di “promotrici di una manifestazione non autorizzata” all’interno del Policlinico e con una pena pecuniaria, in sostituzione della pena detentiva, di 2600,00 euro per ciascuna.

I fatti risalgono al 2012: all’interno del Policlinico la rappresentante del Cobas, ritenuta scomoda per la sua attiva e continua azione sindacale anche come delegata  RSU contro la negazione di diritti previsti per contratto sul piano economico alle lavoratrici e lavoratori dell’azienda ospedaliera e contro una condizione penosa, a dir poco! sul piano della salute e sicurezza in generale dell’ospedale letteralmente allo sfascio con una serie di denunce a raffica che hanno portato anche all’intervento dei NAS, fu colpita da una pesante sanzione disciplinare irrogata dal direttore generale di allora, La Rocca, poi destituito dall’incarico per una valutazione negativa del suo operato  dai vertici aziendali.
Mimma Sciortino, a cui fu intimato dapprima un immediato trasferimento di reparto, ha sempre lottato rivendicando le battaglie messe in atto e denunciando l’abuso di potere della dirigenza rifiutando sempre il trasferimento fino al punto che fu sospesa dal lavoro per alcuni mesi  con ripercussioni nello stipendio.

La lotta di  Mimma e del Cobas è diventata anche la lotta delle altre rappresentanti sindacali e lavoratrici dello Slai Cobas s.c., da quelle della scuola a quelle delle Cooperative Sociali, alle disoccupate che hanno sempre sostenuto attivamente la lotta anche all’interno del Policlinico, la legittima protesta spontanea, le denunce...

Un attacco persecutorio, un’arroganza senza limiti intrecciata al bieco maschilismo dei vertici aziendali, e soprattutto del direttore generale, nell’accanimento e nel tentativo di mettere a tacere non solo una delegata sindacale troppo scomoda, ma anche una DONNA.
Per questi “egregi signori” è ancora più insopportabile il fatto che a dar loro fili da torcer siano proprio le lavoratrici/donne!

LO RIPETIAMO SE TOCCANO UNA, TOCCANO TUTTE!

LOTTARE PER I DIRITTI SACROSANTI DELLA LAVORATRICI E DEI LAVORATORI NON E’ REATO!

NON SARA’ LA VOSTRA REPRESSIONE A FERMARE LA NOSTRA DOPPIA LOTTA DI LAVORATRICI E DI DONNE!

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