E’giunto in questi giorni un decreto penale di
condanna verso due delegate dello Slai Cobas
per il sindacato di classe di Palermo, Mimma Sciortino e Donatella Anello, nonché compagne del Mfpr, per il reato di “promotrici di una manifestazione non
autorizzata” all’interno del Policlinico e con una pena pecuniaria, in
sostituzione della pena detentiva, di
2600,00 euro per ciascuna.
I fatti risalgono al 2012: all’interno del Policlinico la
rappresentante del Cobas, ritenuta scomoda per la sua attiva e continua azione
sindacale anche come delegata RSU contro
la negazione di diritti previsti per contratto sul piano economico alle
lavoratrici e lavoratori dell’azienda ospedaliera e contro una condizione
penosa, a dir poco! sul piano della
salute e sicurezza in generale dell’ospedale letteralmente allo sfascio con una
serie di denunce a raffica che hanno portato anche all’intervento dei NAS, fu
colpita da una pesante sanzione disciplinare irrogata dal direttore generale di
allora, La Rocca, poi destituito dall’incarico per una valutazione negativa del
suo operato dai vertici aziendali.
Mimma Sciortino, a cui fu intimato dapprima un immediato
trasferimento di reparto, ha sempre
lottato rivendicando le battaglie messe in atto e denunciando l’abuso di potere
della dirigenza rifiutando sempre il trasferimento fino al punto che fu sospesa
dal lavoro per alcuni mesi con
ripercussioni nello stipendio.
La lotta di Mimma e
del Cobas è diventata anche la lotta delle altre rappresentanti sindacali e lavoratrici
dello Slai Cobas s.c., da quelle della
scuola a quelle delle Cooperative Sociali, alle disoccupate che hanno sempre
sostenuto attivamente la lotta anche all’interno del Policlinico, la legittima protesta
spontanea, le denunce...
Un attacco persecutorio, un’arroganza senza limiti intrecciata
al bieco maschilismo dei vertici
aziendali, e soprattutto del direttore generale, nell’accanimento e nel
tentativo di mettere a tacere non solo una delegata sindacale troppo scomoda,
ma anche una DONNA.
Per questi “egregi
signori” è ancora più insopportabile il fatto che a dar loro fili da torcer
siano proprio le lavoratrici/donne!
LO RIPETIAMO SE TOCCANO UNA, TOCCANO TUTTE!
LOTTARE PER I DIRITTI SACROSANTI DELLA LAVORATRICI E DEI
LAVORATORI NON E’ REATO!
NON SARA’ LA VOSTRA REPRESSIONE A FERMARE LA NOSTRA DOPPIA
LOTTA DI LAVORATRICI E DI DONNE!
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