da USB nazionale
Quanto accaduto nella scuola di Ostuni, dove 2 bambini e una maestra sono rimasti feriti nel crollo del soffitto dell’aula rivela i frutti delle politiche scolastiche degli ultimi vent’anni.
Quanto accaduto nella scuola di Ostuni, dove 2 bambini e una maestra sono rimasti feriti nel crollo del soffitto dell’aula rivela i frutti delle politiche scolastiche degli ultimi vent’anni.
Quando questi avvenimenti drammatici si ripetono più
volte nello stesso anno, non si può parlare di incidente, né della necessità di
cercare solo la singola responsabilità.
Le scuole dovrebbero essere i luoghi più sicuri al mondo,
in cui mandare con serenità i nostri figli e invece i diversi governi continuano
a rinviare l’emergenza delle ristrutturazioni.
Già 10 anni fa si stimavano in 15 miliardi le risorse
necessarie alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, ma nulla o quasi è
stato fatto e quando si è permesso ai comuni di investire qualche spicciolo,
sono stati frequenti i casi di sospetta corruzione negli appalti.
In quest’ottica appare scandaloso lo scaricabarile e la
caccia alla “singola responsabilità” messi in scena dalla politica; unica vera
responsabile di quanto accaduto ad Ostuni.
La magistratura dovrà svolgere il proprio conto, ma le
responsabilità politiche di quanti hanno preferito investire le risorse
pubbliche in defiscalizzazioni alle imprese e alle banche o nelle missioni
militari anziché nell’istruzione e nella sicurezza sono indubbie.
Grazie all'uso “allegro” dei Fondi Europei copre la VERA
scuola di demagogia e una passata di vernice sulle macerie. Solo per fare un
esempio, il MIUR spende circa 3 euro a lavoratore all’anno per la formazione
sulla sicurezza: una vergogna!
Con gli accorpamenti delle scuole, nel contempo, è stato
drasticamente ridotto il numero dei “controllori” i R.L.S. i rappresentanti
lavoratori per la sicurezza, di contro, le responsabilità dei dirigenti, sancite
per legge, vengono sempre omesse e coperte.
Meno sicurezza e impunità per i vertici, insomma. Cosa ci
si poteva attendere dopo tanti anni di politiche simili?
USB si batte da sempre per la tutela della sicurezza
nelle nostre scuole, a volte in solitaria se non in netta contrapposizione con i
sindacati collaborazionisti che proprio su questo fronte mostrano la loro vera
natura, di omertà e commistioni. Lo abbiamo vissuto in Campania per
l’eliminazione del rischio amianto dove però abbiamo verificato, in alcune
scuole, che quando c'è determinazione nella lotta la sicurezza si può
conquistare.
Venerdì 24 aprile 2015 la vera scuola è
in sciopero generale: USB insieme all'Unicobas, all'Anief, al Sab, allo Slai
Cobas per il sindacato di classe, all'USI, alla CUB, gli Autoconvocati della FLC
e all'ORSA Scuola, uniti contro il ddl Renzi e la definitiva trasformazione
genetica della scuola statale ridotta come quella privata, a danno dei
lavoratori e dei loro figli.
Corteo da Piazza della Repubblica fino a piazza SS.
Apostoli a Roma dalle ore 10 e dalle 15 sit-in a Piazza
Montecitorio.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe che è tra i promotori dello
sciopero non partecipa alla manifestazione nazionale di Roma ma realizza
manifestazioni locali ovunque è presente, con la partecipazione anche di altri
settori di lavoratori, precari disoccupati in lotta.
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