“In sei mesi già perse 200 mila auto” dice l’UNRAE, l’Unione
Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, e aggiungono che “nel DL Sostegni-bis
trovi spazio rinnovo rottamazione”. A queste 200mila bisogna aggiungerne altre
500mila perse nel 2020! E questi pretendono altri soldi dallo Stato per poter
vendere auto che altrimenti non si vendono!
Il Ministro dello Sviluppo Economico, il leghista Giancarlo
Giorgetti, si è messo subito a disposizione, come dice il presidente dell’Unrae:
“Nel recente e proficuo incontro del Tavolo Automotive con il Ministro dello
Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e il Viceministro Gilberto Pichetto
Fratin, - ha commentato il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci - sono state
poste le basi per la definizione di una politica economica di medio-lungo
periodo…”
La crisi, aggravata dalla pandemia, colpisce tutti i
settori, alcuni più di altri, in tutti i paesi. Questa situazione, porta i
padroni a piani di “ristrutturazione” produttiva. Le fabbriche, e di
conseguenza i prodotti, vanno ripensati in sintonia con lo sviluppo scientifico
attuale (Intelligenza artificiale con tutte le sue applicazioni, Internet delle
cose, guida autonoma per le auto, “machine learning”…) e provare ad adeguarsi così
alla concorrenza mondiale. Tutto questo non si fa senza l’aiuto dello Stato!
Ma ciò significa di sicuro licenziamenti e ritmi più accelerati
per le operaie e gli operai. In Italia la Stellantis sta già mettendo in
pratica questi piani.
***
Il mercato delle auto ancora sotto il livello pre-covid a
giugno immatricolazioni a -13,3% sul 2019
Il mercato italiano dell’auto rimane ancora sotto il livello
pre-Covid, ostacolato da diversi fattori come l’esaurirsi degli incentivi
e il mancato aggiornamento di norme sulle emissioni per importanti categorie di
veicoli, a cui si aggiunge la crisi produttiva della componentistica che
concorre a tenere in depressione l’intero mercato dell’auto.
A giugno, con 149.438 immatricolazioni si registra un calo del 13,3% rispetto a giugno 2019 (172.300 unità), nonostante un giorno lavorativo in più, e un insufficiente recupero rispetto a giugno 2020 (+12,6%). Nel primo semestre 2021 la perdita rispetto allo stesso periodo 2019 è di circa 200.000 unità (con 884.750 immatricolazioni complessive), che per di più si aggiunge alle oltre 500.000 autovetture perse nel 2020.
“Nel recente e proficuo incontro del Tavolo Automotive
con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e il
Viceministro Gilberto Pichetto Fratin, - ha commentato il Presidente dell’UNRAE
Michele Crisci - sono state poste le basi per la definizione di una politica
economica di medio-lungo periodo, ma abbiamo anche fornito indicazioni per
interventi urgenti mirati ad accelerare il rinnovo del parco auto, misura
necessaria per allineare il nostro Paese agli obiettivi europei di transizione
ecologica”.
“Per questo – ha aggiunto – auspichiamo l'estensione fino
al 2026 dell’Ecobonus per la fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2 e,
in sede di conversione del DL Sostegni-bis, il rifinanziamento per tutto il
2021 degli incentivi per la fascia 61-135 g/km a fronte di rottamazione,
per non vanificare i risultati fin qui ottenuti”. Ricordiamo che, grazie
agli incentivi, in circa 3 mesi e mezzo è stato possibile rottamare 185.000
vecchie auto, per il 95% sostituite con nuove vetture della fascia 61-135
g/km, risparmiando all’ambiente circa 115 mila tonnellate di CO2 l’anno e
consentendo un’aggiuntività di introiti IVA e IPT per l’Erario di circa 160
milioni di euro.
In questo quadro, inoltre, la crisi dei microchip e della
componentistica auto sta provocando rilevanti ritardi nella consegna degli
autoveicoli, “un ulteriore handicap per il mercato – afferma Crisci - se non si
provvede a prolungare i tempi di completamento delle prenotazioni in corso
da 180 a 300 giorni, dilazione necessaria per non vanificare la possibilità di
usufruire degli ecobonus”.
L’UNRAE ribadisce inoltre la necessità urgente di modificare
la normativa sulle vetture aziendali in fringe benefit, adeguandola ai valori
della nuova procedura di omologazione in WLTP.
Infine, conclude il Presidente Michele Crisci, “poiché la
diffusione della mobilità a zero emissioni è scoraggiata anche dalla scarsa
dotazione di infrastrutture di ricarica, è indispensabile agevolare
l’installazione di punti di ricarica pubblici, privati e aziendali, con un
giusto mix fra i vari sistemi slow, quick, fast e ultra-fast, queste ultime
soprattutto in ambito autostradale”.
Dall’analisi della struttura del mercato di giugno, sotto il
profilo degli utilizzatori, si evince un ulteriore calo dei privati rispetto al
2019 (-8,5%), con una quota al 57%, in contrazione rispetto al 61,5% del 1°
semestre. Calano del 41,9% le autoimmatricolazioni, che recuperano
rappresentatività (11,1% nel mese e 10% nel cumulato). Il noleggio a lungo
termine con un +8,5% è l’unico canale in crescita, con una quota che sale al
19,5% nel mese, grazie alla spinta delle Captive (nel 1° semestre il noleggio a
lungo copre il 17,2% del mercato). Il noleggio a breve perde il 28,6% dei
volumi immatricolati, con una share in recupero al 7,1% nel mese (6% nel
semestre). Infine, un nuovo calo delle società in giugno, le conferma ad una
quota del 5,2% in linea con il cumulato gennaio-giugno.
Fra le alimentazioni in progressiva contrazione benzina e
diesel che si fermano in giugno rispettivamente al 30,3% e 22,4% di share; in
leggera crescita Gpl e metano, all’8,2% e al 2,4% di quota nel mese. Forte
avanzata per le vetture elettrificate: le ibride (HEV) confermano in giugno il
27,4% di quota, in linea con il 1° semestre, toccano il 4,7% di penetrazione
sia le vetture elettriche che le plug-in (rispettivamente 3,4% e 4,3% in
gennaio-giugno). Anche questo mese il noleggio contribuisce positivamente alla
quota di diesel e Plug-in, al netto del quale scenderebbero al 18,7% e 3,4%.
In flessione tutti i segmenti del mercato, con un leggero
recupero di quota per le utilitarie a fronte di una lieve contrazione per il
segmento D.
Tra le carrozzerie, solo le berline presentano una quota in
recupero (al 47% del totale), leggera contrazione per i SUV (al 45,8%) e
station wagon (al 3,5%).
Fra le aree geografiche in recupero, rispetto al cumulato,
la quota del Nord Ovest e Nord Est, a fronte di una leggera contrazione del
Centro e area meridionale. Il Nord Est si conferma market leader (con il 32,7%)
grazie al contributo del noleggio, senza il quale perderebbe 10 punti di quota.
In continuo calo le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni
che in giugno si riducono del 16,2% a 119,6 g/km rispetto ai 142,7 dello stesso
periodo 2019. Nel cumulato le emissioni calano del 14,1% a 123,5 g/km (143,7
g/km in gennaio-giugno 2019).
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 mostra
un’ulteriore accelerazione di quota delle vetture incentivate da 0 a 20 g/Km.
La fascia 61-135 g/Km si posiziona intorno al 64% delle immatricolazioni del
mese. In continua flessione la fascia da 136 a 190 g/km (al 23,7% di quota) e
quelle penalizzate dal malus oltre i 190 g/km di CO2 (all’1,5% del totale).
Il mercato dell’usato a giugno chiude in calo del 5,8% sul
2019 con 304.025 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture. La prima
metà dell’anno archivia una flessione del 18,6% rispetto al 2019 con 1.771.835
passaggi complessivi.
Per ulteriori informazioni: www.unrae.it
https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/unrae/2021-07-01_101198674.ht
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