domenica 4 luglio 2021

pc 4 luglio - Altri 43 morti annegati al largo della Tunisia mentre il governo italiano sequestra la Geo Barents di Medici senza Frontiere, un’altra nave che salva migranti

La strage quotidiana di masse popolari, da quelle italiane a quelle immigrate, messa in atto dalla borghesia imperialista italiana continua senza alcuna interruzione, e il cinismo che accompagna queste “politiche sull’immigrazione” non viene più nemmeno nascosto. Il sequestro della nave Geo Barents nel posto di Augusta ne è un esempio lampante.
Le scuse prese per il sequestro della nave sono davvero ridicole, come viene riportato dall’articolo del Manifesto che riproduciamo con alcune sottolineature.
Non si può e non si deve chiudere occhi e orecchie davanti a questa “mattanza”, per usare una parola entrata nell’uso che serve a individuare appunto le politiche dei governi di ogni tipo che si alternano nel Paese.

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Naufragio al largo della Tunisia, almeno 43 i migranti annegati

Adnkronos 03 luglio 2021 | 17.15
Altre 84 persone sono state salvate.
Sono almeno 43 i migranti annegati in un naufragio a largo della Tunisia. Altre 84 persone sono state salvate. Lo fa sapere la Mezzaluna rossa tunisina. L'imbarcazione aveva lasciato la città libica di Zuwara diretta in Italia. Intanto l'hotspot di Lampedusa resta al massimo della sua capienza.

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“Fermo amministrativo per la Geo Barents. Cinque navi detenute mentre in mare si muore

Mediterraneo. La nave di Medici senza frontiere, nuovissima e attrezzatissima, accusata di aver salvato troppe persone

                                                La Geo Barents nel porto di Augusta

 © msf_sea / twitter

EDIZIONE DEL04.07.2021

Gli ispettori della Guardia costiera ci hanno messo 15 ore, dalle 9 di mattina alla mezzanotte di venerdì, per trovare motivi sufficienti a porre in stato di fermo amministrativo la Geo Barents. La nave di Medici Senza Frontiere, nuovissima e attrezzatissima, è da ieri bloccata nel porto di Augusta. Le sono state contestate 22 irregolarità di cui 10 legittimano la detenzione. Alla base la stessa logica utilizzata da maggio 2020: i naufraghi sono da considerare passeggeri e quindi le procedure di emergenza devono includerli.

«L’ispezione ha fatto emergere che i mezzi di salvataggio presenti a bordo, certificati dallo Stato di bandiera, sono sufficienti per un numero massimo di 83 persone a fronte delle 410 sbarcate», [certo, secondo la Guardia Costiera italiana, la nave avrebbe dovuto imbarcare 83 persone e lasciare deliberatamente le altre a morire in mare!] ha scritto la Guardia costiera. La Geo Barents, quindi, ha soccorso troppi migranti. Come sapere quante persone si salveranno e perché questo ragionamento non valga per le navi Sar dello Stato rimane un mistero nascosto dalla burocrazia. Tra i 22 punti segnati sul report del Port state control anche un rubinetto che gocciola. È stato contestato il carattere «sistematico» delle attività di soccorso nonostante, come per la Sea-Eye 4, fosse appena terminata la prima (e unica) missione.

Da sottolineare che, prima di mettere in mare la nave, Msf ha incontrato due volte la Guardia costiera chiedendo cosa dovesse fare per non incappare nel fermo amministrativo. Non ha ricevuto una risposta chiara, ma solo l’invito a rivolgersi allo Stato di bandiera, la Norvegia. Lo stesso della Ocean Viking, che invece fortunatamente non viene bloccata da quasi un anno. «Mentre detengono le navi delle Ong nel Mediterraneo si continuano a perdere vite», ha commentato Msf. Al momento sono cinque le navi umanitarie sottoposte a fermo amministrativo. Numeri record che neanche Matteo Salvini era riuscito a raggiungere.

https://ilmanifesto.it/fermo-amministrativo-per-la-geo-barents-cinque-navi-detenute-mentre-in-mare-si-muore/

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