5 Luglio 2021
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Con una mail hanno annunciato
la chiusura della fabbrica e il licenziamento dei dipendenti. Una
doccia fredda per i 152 lavoratori della Gianetti Ruote (Gianetti Fad Wheel),
storica azienda di Ceriano Laghetto di proprietà del fondo americano
Quantum Capital Partner. “Crisi aggravata dalla pandemia”, scrive nella mail ai
lavoratori la proprietà. I dipendenti sono stati messi in ferie per poi andare
in permesso retribuito fino alla chiusura definitiva dello stabilimento.
“Una notizia arrivata a ciel sereno mentre i lavoratori avevano appena terminato il lavoro straordinario del sabato -si legge nella nota stampa di Fiom-Cgil Fim-Cisl e Uilm territoriali – Immediatamente
abbiamo incontrato le lavoratrici e i lavoratori nel piazzale antistante l’azienda e abbiamo indetto un’assemblea permanente con sciopero ad oltranza per contrastare questa scellerata decisione che riteniamo del tutto sbagliata e priva di ogni fondamento. Abbiamo chiesto un incontro alla società e abbiamo chiesto un incontro anche alla Regione Lombardia”.Ma i sindacati non hanno intenzione di fermasi qui: “abbiamo intenzione di coinvolgere le più alte istituzioni per convincere la Società e il Fondo Quantum a retrocedere dall’intenzione di porre fine a più di 100 anni di storia industriale della Gianetti… Vogliamo che questa vicenda approdi anche al Parlamento perché riteniamo che la Gianetti Fad Wheels abbia tutte le carte in regole per continuare a produrre nel sito brianzolo e riteniamo anche che, quanto successo sia l’ennesimo atto di arroganza di una Società che si è disinteressata dei propri dipendenti prendendo una decisione senza aver ascoltato le parti sociali e disattendendo le raccomandazioni del Presidente del Consiglio Draghi a evitare i licenziamenti utilizzando gli ammortizzatori sociali. Non sappiamo quale sia la motivazione reale di questa scelta scellerata ma metteremo in campo ogni iniziativa possibile affinchè finisca quest’incubo che ha fatto cadere nell’angoscia e nell’incertezza 152 famiglie“.
E intanto è partito il
presidio di operai che hanno montato un picchetto davanti ai
cancelli, in via Stabilimenti.
Colto di sorpresa e
amareggiato anche il sindaco di Ceriano Laghetto, Roberto Crippa: “Una procedura non accettabile,
recapitare una lettera di licenziamento a 152 persone, uomini e donne in questo
modo, senza preavviso e senza rispetto delle normative sindacali non può essere
accettata. Mi sono precipitato all’ingresso dell’azienda per ascoltare i
lavoratori ed i loro rappresentanti sindacali, e nei prossimi giorni sarò a
loro disposizione per sostenere in tutte le sedi le loro istanze per salvare i
posti di lavoro del nostro territorio” ha scritto su FB il sindaco di Ceriano
Laghetto, Roberto Crippa.
La notizia ha già smosso anche la
politica dal Partito Democratico alle Lega: “La vicenda lascia sconcertati
– ha commentato il senatore (Pd) Roberto Rampi– Mi sono già
attivato presso il ministero competente. Spero che Regione faccia la sua parte.
Tutta la vicinanza ai lavoratori e un impegno condiviso per un modello di
gestione dei rapporti sindacali e umani che deve essere diverso. Si apra subito
una trattativa, pronto ad aiutare di fronte alle difficoltà. Ma non è pensabile
una scelta di questo tipo.”
“Una decisione incomprensibile nei modi.
– ha sottolineato il vicepresidente del Carroccio al Pirellone Andrea
Monti — Stiamo parlando di 152 dipendenti, e quindi di 152 famiglie,
che dall’oggi al domani si ritrovano in una situazione di grande incertezza;
personalmente ho già avvisato l’Assessorato al Welfare di Regione Lombardia,
che già lunedì convocherà le parti interessate e ci metteremo da subito al
lavoro per valutare la situazione – prosegue Monti – sebbene
ci fossero stati dei segnali negativi prima del covid, l’azienda non aveva mai
comunicato nulla ed i dipendenti sono stati tenuti sino all’ultimo all’oscuro
della decisione. Cercheremo dunque di capire se ci sono margini di trattativa,
quali le ragioni di questa scelta improvvisa e soprattutto quale sarà futuro di
queste 152 famiglie, che sono la nostra preoccupazione principale, oltre a
quella di comprendere perché si rischi di perdere un’azienda storica per il
nostro territorio”.
L’azienda non è nuova a scontri con i
sindacati. La Gianetti è già
stata condannata per condotta anti-sindacale. Un anno fa i sindacato erano
eravamo stati costretti a fare un’assemblea sotto il ponte dopo che la
direzione ci negò lo spazio all’interno della fabbrica.
https://www.mbnews.it/2021/07/gianetti-ruote-chiude-protesta/
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