giovedì 8 luglio 2021

pc 8 luglio - Stellantis Pomigliano: si comincia a smantellare...?

Mentre la famiglia Agnelli incassa dividendi (Exor, la finanziaria di famiglia incassa oltre 140 milioni di dividendi a marzo) e l'attuale amministratore delegato Tavares elabora i suoi piani di ristrutturazione e di impianto di nuove fabbriche di batterie in Inghilterra, gli operai continuano a subirne tutti gli effetti a cominciare dalla cassa integrazione...
E' chiaro che il rilancio della lotta contro tutto questo è solo nelle mani degli operai stessi!
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La denuncia di un operaio
da Operaicontro

ALLA STELLANTIS DI POMIGLIANO I GRANELLI DELLA CLESSIDRA CONTINUANO A SCENDERE …. MA NESSUNO FA NULLA

 A Pomigliano come a Melfi. Il padrone Stellantis ha iniziato da giardinieri, addetti pulizie e addetti mensa ma l’obiettivo è sottomettere ancora di più noi operai. Il copione è lo stesso già adottato a Melfi: già circolano le prime voci.

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita”.

Appare così, come fu per Dante l’inferno, la neonata Stellantis davanti ai nostri occhi. Per chi vive la fabbrica sa benissimo che il paragone con l’inferno è più che appropriato, ma adesso, con la ditta di giardinaggio licenziata e la vegetazione incolta come non mai, ci sta pure appropriato il paragone con la “selva“.
Stessa sorte sta per toccare alla ditta di pulizie, la quale ha già annunciato di avere degli esuberi e con l’aumento della cassa integrazione e la scomparsa del WCM (l’organizzazione del lavoro negli

stabilimenti FCA), in fabbrica si è fatto un salto indietro di oltre 10 anni. Spazzatura ovunque; bagni sempre sporchi e spesso senza sapone, in barba in primis all’igiene e subito dopo al covid.

Stessa sorte e stessi tagli con chi si occupa del servizio mensa dove soprattutto il turno della cena dovuto all’assenza dei colletti bianchi, è penalizzato da un grosso disservizio che va ormai avanti da mesi e sta spingendo sempre più gente ad andare a cenare a casa. Delle due linee di distribuzione del cibo hanno ben pensato di chiuderne una, dimezzando la presenza dei lavoratori addetti in mensa. Così, chi si reca a cena è costretto a una lunga attesa, a pietanze sempre più povere, a soffrire per il troppo caldo che vi è in questo periodo, aggravato dalla solita “efficienza” che fa tenere spenti gli aeratori.
A noi di Stellantis non va meglio rispetto ai lavoratori della mensa, anzi. Ritmi alle stelle, così come i giorni di cassa integrazione sempre in aumento ed incertezza ormai quotidiana, considerando l’organizzazione dell’azienda che giorno per giorno ci avvisa se dobbiamo lavorare oppure no. La discriminazione degli RCL (lavoratori con ridotte capacità lavorative), chiamati a lavorare pochissimi giorni al mese, va avanti con la complicità dei sindacati. La sola Fiom, una decina di giorni fa, ha indetto un’assemblea con questi lavoratori e, tralasciando la modalità molto confusionaria e in stile segreto di stato, se ne è uscita con l’unica soluzione delle cause individuali e con la preparazione di un’iniziativa pubblica che chissà se vedremo mai. Intanto gli rcl continuano ad essere abbandonati a loro stessi.
Nel frattempo anche un accordo a Melfi che fa felici le sole sigle sindacali e non le maestranze (https://www.operaicontro.it/2021/06/28/stellantis-melfi-quello-che-e-veramente-scritto-nellaccordo/) e sulla scia di questo accordo che accompagna le scelte della Stellantis, temo per la sorte dello stabilimento di Pomigliano, cosa che spiegherebbe il silenzio del sindacato “rivoluzionario”.
Ciliegina da aggiungere sull’amara torta, il pensiero, anzi forse più di un pensiero, dell’azienda di tagliare la linea dove attualmente si produce la Panda, per trasferire tutto sulla linea nuova del capannone che stanno preparando per la produzione della Tonale. In questo modo, la superlinea, di cui sentiamo parlare a Melfi, diventerebbe realtà anche a Pomigliano e quel che resta della Panda andrebbe in produzione insieme, quindi sulla stessa linea, alla Tonale. Tutto questo disegno, è facile da comprendere a cosa porterà ed ahimè, temo che anche questa ipotesi venga accolta e festeggiata con entusiasmo dai sindacati.
In uno scenario infernale come questo, dove proprio come nell’inferno di Dante pare vigere il 
“lasciate ogni speranza, o voi che entrate”, o ci diamo una svegliata senza i bidelli dell’azienda, o sarà troppo tardi.
PILONE – Operaio Stellantis Pomigliano d’Arco

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