[ITALIA] Dall’incontro col ministro Orlando un piccolo ma significativo passo avanti nella vertenza Fedex. La lotta operaia continua
DALL’INCONTRO COL MINISTRO ORLANDO
UN PICCOLO MA SIGNIFICATIVO PASSO AVANTI
NELLA VERTENZA FEDEX
Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 6 luglio, presso la sede del ministero del lavoro si è svolto il tavolo di incontro tra il ministro Orlando, una delegazione nazionale del SI Cobas e il portavoce nazionale dell’Adl Cobas Gianni Boetto, riguardante la vertenza nazionale Fedex e più in particolare la chiusura del sito di Piacenza.
L’incontro, come molti ricorderanno, era stato inizialmente lo scorso 29 giugno e poi rinviato a causa del concomitante incontro tra governo e confederali sullo sblocco dei licenziamenti.
Anche ieri erano presenti in presidio fuori al ministero per sostenere la delegazione circa duecento tra lavoratori Fedex e solidali.
Al tavolo hanno preso parte anche i collaboratori del ministro e, da remoto, il direttore generale Romolo De Camillis.
Nelle due ore di confronto, la delegazione del SI Cobas (composta dai membri dell’esecutivo nazionale Mohammed Arafat, Alessandro Zadra e Peppe D’Alesio e dal delegato Tnt Fedex di Piacenza Bayoumi Ziad) e il compagno dell’ADL Cobas hanno ripercorso le vicende che a partire dalla chiusura del sito di Piacenza hanno portato nelle ultime settimane ad un escalation di violenza senza precedenti contro i lavoratori della logistica in sciopero, culminata con le aggressioni alla Zampieri di San Giuliano Milanese e Tavazzano e poi nell’assassinio di Adil Belakhdim alla Lidl di Biandrate, sottolineando che il clima da far west che si respira attualmente ai cancelli dei magazzini è l’effetto diretto delle discriminazioni e delle condotte antisindacali messe in campo da Fedex con un triplice scopo:
a) estromettere il sindacalismo conflittuale dalla propria filiera e sostituirlo con sindacati di comodo;
b) portare a termine senza alcuna resistenza il piano di ristrutturazione che prevede 6300 licenziamenti su scala europea; c) smontare pezzo dopo pezzo le conquiste ottenute dai lavoratori in questi anni: conquiste che hanno portato non solo a un miglioramento delle condizioni di lavoro e salariali, ma anche un introito significativo nelle casse dello stato a seguito del superamento in molte filiere del sistema di illegalità e di evasione fiscale e contributiva reso possibile dall’espediente delle finte cooperative.
Abbiamo inoltre evidenziato che questa linea di condotta, oltre ad essere inaccettabile per le sue modalità unilaterali ed arbitrarie, può rappresentare un pericolosissimo precedente per l’intero comparto, attraversato da piani di ristrutturazione analoghi su molte altre filiere: un processo che sarà facilitato e incoraggiato dallo sblocco dei licenziamenti, attraverso il quale le grandi committenze (che quasi ovunque non solo non registrano stati di crisi, ma hanno addirittura tratto un beneficio netto dalla crisi pandemica in termini di profitti) puntano a sostituire migliaia di lavoratori garantiti con altrettanti precari e somministrati.
Alla luce di ciò, è evidente che la vertenza Fedex assume un peso e una valenza nazionale per tutta la categoria (e non solo), e quindi, se si vuol davvero evitare il ritorno alle forme di sfruttamento esasperate nei magazzini e l’inasprirsi del clima da far west di queste settimane, diventa centrale la riapertura del sito di Piacenza e il ripristino di normali relazioni sindacali sull’intera filiera Fedex.
Il ministro, dopo aver manifestato la sua disponibilità a un confronto permanente sulle problematiche nazionali della logistica, ha assunto in prima persona l’impegno a contattare il Mise al fine di verificare la disponibilità di quest’ultimo a una convocazione congiunta di un tavolo di trattativa con Fedex, e in caso di indisponibilità del Mise, ad avocare a se la gestione della vertenza e dunque procedendo a convocare direttamente Fedex.
Orlando ha altresì garantito che questi passaggi saranno espletati entro e non oltre il giro di una settimana.Pur con le lungaggini tipiche della prassi burocratico-istituzionale, e nonostante si sia registrata ancora una volta la completa latitanza del Mise sulla vicenda, esprimiamo una parziale e moderata soddisfazione sugli esiti dell’incontro: dopo 4 mesi di lotta, di scioperi e di mobilitazione fuori ai cancelli Fedex e nelle piazze di tutta Italia, il ministero del lavoro ha finalmente ufficializzato la propria volontà di svolgere un ruolo attivo in questa vertenza e un impegno per la riapertura del sito di Piacenza e la ricollocazione al lavoro dei 280 operai messi alla porta dalla multinazionale americana dalla sera alla mattina.
D’altra parte, ci teniamo a ribadire che i tavoli istituzionali non sostituiscono la mobilitazione e il protagonismo dei lavoratori: al contrario, come i fatti hanno ampiamente dimostrato, le istituzioni e lo stesso ministero entrano in gioco e svolgono il proprio ruolo solo a seguito della spinta determinata dalle lotte.
Non è un caso se l’incontro di ieri è stato “accompagnato” da una nuova serie di scioperi su tutta la filiera Fedex nazionale: lunedì mattina a Peschiera Borromeo, la sera successiva a Fiano Romano, e ieri per tutta la giornata a Bologna.
Nei prossimi giorni verificheremo se alle parole del ministro Orlando seguiranno i fatti.
Al termine dell’incontro la delegazione ha tenuto un assemblea coi lavoratori presenti al presidio, nella quale si è ribadito che la lotta contro Fedex proseguirà ad oltranza finchè i padroni non si decideranno ad aprire un vero tavolo di trattativa sulla ricollocazione al lavoro dei 280 di Piacenza.
Solo la lotta paga
dalla stampa borghese
“Un piano nazionale per la logistica” - Sabato a Lodi assemblea con Landini
Nessun commento:
Posta un commento