«La transitabilità in sicurezza dello Stretto rappresenta un elemento essenziale per la nostra economia» (ministro della Difesa, Guerini)
Di Maio: “Missione a Hormuz, si tratta di sorveglianza e monitoraggio e non di scorta. L'Italia è il primo fornitore caschi blu dei paesi occidentali e settimo contributore bilancio peeacekeeping ONU. Contributo complessivo al multilateralismo e alla cooperazione regionale”.
Finanziamenti sottratti ancora una volta a lavoro, sanità, scuola: per lo svolgimento delle nuove missioni e degli impegni operativi internazionali da avviare nel 2021, la consistenza massima annuale
complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è pari a 194 unità; la consistenza media è pari a 50 unità. Il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente a 9.189.127 euro. Il fabbisogno finanziario prevede 7.189.127 euro per il 2021 e 2 milioni di euro per il 2022. È la missione Emasoh ad assorbire la quasi totalità delle risorse: si prevede l’impegno di 193 unità per un fabbisogno finanziario di 9.032.736 euo, (di cui 2 milioni per obbligazioni esigibili nel 2022); per Unsom il fabbisogno finanziario è di 156.391 euroMissione EMASOH (European Maritime Awarennes in the Strait of Hormuz): è stata lanciata dalla Francia a margine del Consiglio dell'Unione europea "Affari esteri", svoltosi a Bruxelles il 20 gennaio 2020, e sostenuta politicamente, oltre che dalla Francia, dai Governi di Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo.
L’operazione europea si affianca alla missione USA, Operation Sentinel, che si concentra sempre sulla stessa area, includendo nell’area da sorvegliare oltre al Golfo e ad Hormuz, il Golfo di Oman e lo Stretto di Bab el Mandeb. A sostenere gli Usa saranno Gran Bretagna, Corea del Sud ed Israele.
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